
Lacrime di coccodrillo, dunque.
A facilitare l'inganno c'è la paroletta che ricorre ormai costantemente nella cronaca di queste tragedie: ubriachezza. Una condizione di "incapacità di intendere e di volere", si sottintende. Nulla a che fare con i normali padri di famiglia che ogni giorno fanno il pelo ai pedoni e cercano di metterli in fuga sulle strisce o in mille altre situazioni, si suggerisce.
Il divieto di mettersi al volante con un certo tasso alcolico è giustissimo e praticato da 40 anni in tutto il mondo. Ma la differenza in Italia è solo che fino a qualche anno fa non si misurava e quindi non faceva notizia. Non c'è nessuna recrudescenza. E per tornare all'"incapacità di intendere e di volere" richiamo il motto latino: in vino veritas. Nel caso nostro tira fuori quello che c'è in queste teste di rapa - non solo del mostro in prima pagina oggi, ma anche dei milioni di piccoli mostri che quotidianamente circolano sulle nostre strade.
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ISTAT Ogni giorno muoiono due pedoni
Filippo nel suo commento ha perfettamente ragione: non ha senso riproporre il video di YouTube. Quindi lo tolgo, lasciandone solo il link. Lo potranno utilizzare i tantissimi automobilisti potenziali omicidi per guardarsi allo specchio, oppure, spero, per vergognarsi e lasciar la macchina a casa
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