Riprendiamo il tema della famosa pista ciclabile che collega il Polo Scientifico di Sesto.
Pare che finalmente l'ultimo pezzettino della ciclabile, di competenza del Comune di Sesto Fiorentino e finanziato dalla Provincia, stia per essere appaltato. Nel giro di un annetto, dopo tanti di attesa, il percorso di guerra ciclistico sestese dovrebbe essere risolto.
Curiosità: mentre il tratto fiorentino (vari chilometri) è tutto asfaltato, gli ultimi 400 metri rimarranno sterrati per volere degli amministratori sestesi. I ciclisti dovranno fare la "danza della non-pioggia"? Nobile motivo per facilitare il fango: siamo nel "Parco della Piana". Stranezza: lampioni alti 9 metri, adatti ad uno svincolo autostradale, ma a quanto sembra prescelti per un' area naturalistica.
Che esistano facili soluzioni lo dimostrano le due foto di ciclabili in zone di pregio ambientale: non in Olanda ma a Cecina, con fondo lastricato (se il tanto amato asfalto proprio in questo caso lanciasse improbabili grida di dolore), non sul Danubio ma sul Bisenzio (Prato), asfaltata senza nessuna controindicazione. In ambo i casi l'illuminazione non ricorda penitenziari.
E per finire un'altro buon esempio di fondo ciclabile senza asfalto, consolidato, senza rischi di imptanamento, decisamente adatto all'ambiente naturale: non in Svizzera ma ... alle Cascine!
Chi sceglie la bici ... deve soffrire, specie a Sesto Fiorentino. Questo sembra il motto di quell'Amministrazione: lascia l'amaro in bocca la sospirata conclusione sestese, dopo anni di rimpalli per la realizzazione degli ultimi 3-400 metri, mentre i chilometri nel Comune di Firenze, con avvio contemporaneo, sono pronti e asfaltati da un pezzo.
Paradossale in ogni caso che la ciclabile passi da asfaltata a sterrata al confine comunale, quale che sia il motivo. Se si pensa poi che si tratta di una infrastruttura altamente ecologica si sfocia nel ridicolo.
O forse i progettisti sestesi potrebbero ancora ripensarci, dandoci un fondo non acquitrinoso e illuminazione meno invasiva?
Che dio ce la mandi buona ...
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le foto sono tratte da www.firenzeinbici.net, che ha dato anche ispirazione con un suo articolo assai più pacato di questo