Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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martedì 18 marzo 2008

"Fluidità" - chi è causa del suo mal ...

Sì, anche io a volte mi muovo a quattro ruote, e ogni volta mi sento male per qualche ora. Mi vedo circondata da gente urlante, o pronta ad urlare, semplicemente perchè vuole guadagnare qualche decina di centimetri o pochi secondi a scapito di qualcun altro. Li osservo questi volti stravolti, carichi di rabbia, pronti ad aggredire mezzo mondo, dietro un parabrezza e un finestrino laterale, protetti da un guscio di metallo ma sempre sul chi vive. A volte li ho accanto, a mezzo metro da me, mentre sono in coda anche io. Il signore dietro agli occhiali da sole fa rombare i 140 cavalli del suo gippone, mi passa e si infila obliquo davanti a me per guadagnare un paio di metri che presto riperderà. Ma anche la massaia grassoccia che con la Panda porta a casa la spesa e preme istericamente sul clacson.
Come mai il traffico non è scorrevole, si imbottiglia, rallenta, anche quando non è particolarmente intenso o reso difficile da cantieri, ostacoli, spartitraffico o corsie preferenziali che gli sottraggono spazio?

E qui sento echeggiare quell'antipatico proverbio: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Sono loro stessi, questi uomini e donne sull'orlo dell'infarto, che si intralciano da soli. Lo fanno individualmente e come categoria. Lo fanno con la sosta "tanto sono 5 minuti", in doppia fila, in divieti assoluti, semplicemente dove gli capita. Poi appena ripartono (tanto erano pochi minuti no?) trovano qualcun altro che restringe tre corsie a due, o anche a una sola. Ma solo per pochi mintui.
E si intralciano da soli zigzagando fra le colonne ferme o in movimento. Lo fanno ai semafori, bloccando l'altro flusso per guadagnare un metro sì e no.

Che bello potermici ritrovare meno possibile, e per fortuna non troppo spesso. Lo ammetto, sono una privilegiata, il cielo mi ha fatto una grazia in questo. Ma per rimanere sui proverbi "aiutati che dio t'aiuta". Io mi sono presa la briga di trovarmici meno di tanti altri vicina all'infarto per stress da traffico. E qui torna il primo proverbio:
chi è causa del suo mal ...