Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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sabato 29 dicembre 2007

L'idrogeno non tira più?

Salviamo Firenze, il noto sito dei Crociati anti-tramvia (senno si offendono a chiamarli Talebani) ha avuto per anni in prima pagina le fantasmagoriche alternative all'idrogeno che, a loro detta, renderebbero inutili la tramvia.

Ce ne eravamo già occupati qui con apposito articoletto sarcastico della serie TramBufale (cliccare per leggere). Anche in discussioni su vari siti la brutta figura stava diventando insostenibile (e confermata dalle dichiarazioni in proposito di un certo Rubbia, Nobel per la Fisica ...) .


Hanno tratto le conseguenze e fatto sparire i link sull'idrogeno, come risulta dalla schermata qui sopra.

Bravi, per una volta avete fatto la cosa giusta: ammettere l'abbaglio.

PS L'idrogeno è una cosa seria, richiede ancora molta ricerca - i problemi del traffico devastante vanno affrontati ora


giovedì 27 dicembre 2007

Oporto meu amor

Metropolitana che passione!!

Lo abbiamo già detto altre volte: il fatto che i Comitati presentano alternative alla tramvia dimostra che la situazione del traffico a Firenze è insostenibile.

Se poi si va ad esaminare queste alternative si scoprono leggende, roba strampalata o da fantascienza, pretesti etc. Alla fine, in fondo, rimane sempre una sola ipotetica e plausibile alternativa: la metropolitana.

La nuova passione degli anti-tramvia è appunto quella realizzata ad Oporto, che sembra sintetizzare tutti i vantaggi: in primis che tutto si svolge sotto terra, usando la "talpa", senza o con pochi disagi all'esterno.

L'articolo (in inglese) che ne parla è riportato dal sito "Salviamo Firenze" e leggibile in originale cliccando qui.

La lettura attenta è interessante perchè in realtà dice cose diverse dalle stravolte interpretazioni dei crociati (o talebani) anti-tramvia.

Già le foto, riportate qui, fanno capire una cosa: niente disagi perchè tutto avviene nel sottosuolo? Colossali scavi a cielo aperto per anni e anni.

Guardare per credere!

martedì 25 dicembre 2007

non solo i furgoni ...

Il mio scritto sui furgoni marca "ma io c'ho da lavorare" ha avuto un commento del tenore "rifattela con qualcun altro".
Effettivamente i furgoni non sono i soli a far danno, e forse hanno qualche giustificazione in più (che però non li assolve dalla diffusa pratica della sosta piratesca). Bene, prendiamoli sotto la lente, "tutti gli altri", ovvero i tanti, tantissimi che gironzolano in macchina senza che ce ne sia neppure la più vaga necessità.


Davanti ad una scuola quasi non si passa

io
Scusi, ma come mai sta in tripla fila qui davanti?
inquinatrice e
intasatrice
Devo riprendere il bambino da scuola!!

io
Beh francamente i bambini a scuola ci possono andare anche da se, a piedi, in autobus, con i compagni ...


Davanti ad un tabaccaio o bancomat, sosta selvaggia

io
Si è accorto che blocca le strisce?
inquinatore e
intasatore
Devo comprare le sigarette!!
(
oppure ho da fare un prelievo), tanto sono 2 minuti

io
E ci viene in macchina? Due passi non farebbero male!


Ad un semaforo, ingorgo chilometrico

io
Senti, hai mai provato a venire in bici al lavoro?
inquinatore e
intasatore
In biciiii? Sieh, figurati!

io
Io lo faccio tutti i giorni, ci metto meno tempo, non spendo nulla, parcheggio tranquilla e fa bene alla salute


Un collega che fa come me tutti i giorni casa-ufficio

io
Ma hai mai pensato di venire in autobus?

inquinatore e
intasatore
Non so nemmeno se ce ne sarebbe uno che mi ci porta qui

io
Si abita vicini. Se lo faccio io ...


Zona commerciale, una signora sta cercando parcheggio


io
ma chi glielo fa fare di venire in macchina!
inquinatrice e
intasatrice
E come ci dovrei venire?

io
a piedi, in bici, in bus, più spesso e con meno roba. Magari uno in macchina ci va una volta ogni tanto ...


Ospedale, ufficio pubblico, università ...

io
In macchina qui?
inquinatrice e
intasatrice
E come ci dovrei venire?

io
in autobus, in bici ... e fra poco in tram

Ciao a tutti e buone feste

venerdì 21 dicembre 2007

Ma io c'ho da lavorare!!

ma io c'ho da lavorareeee!
Io mi muovo abbastanza, con tutti i mezzi: a piedi, in bici, in autobus, in macchina ...
E quindi mi trovo spesso a confrontarmi con la teoria di Darwin. Sì proprio lui, quello dell'uomo che discende dalla scimmia.
La razza primigenia dell' homo furgonis è molto interessante sotto l'aspetto della evoluzione della specie. Una delle teorie più accreditate evidenzia l' homo furgonis come uno degli anelli forti nello sviluppo del linguaggio.

Ecco alcune prove empiriche tratte dalla vita quotidiana:

vocina di qualcuno

risposta dal furgone

Scusi, guardi che sta ostruendo un passaggio pedonale ...


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Potrebbe far passare la signora con il carrettino, che il bimbo piange?


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Ehi, ma senti, forse non te ne sei accorto, ma stai parcheggiando sulla pista ciclabile ...


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Guardi che questa è una zona pedonale

Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Oh teee, c'ho da far uscire la mi' nonna in carrozzella, tu sei sullo scivolooo!


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Lei è in contravvenzione. Patente e libretto per favore.

Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Urca la miseria tu m'hai quasi messo sotto sulle strisce


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Qui non può stare, è un posto riservato ai disabili

Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
(scrìììì - rumore di frenata)
Ma almeno i semafori rossi li guarda?


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
Ferma ferma, ha appena travolto una vecchietta!


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
(pèèèèè pèèèèè- strombazzamenti di clacson)
Movitiii, tu ci blocchi tutti - oh, ma proprio ni mezzo tu ti dovevi mettere? - sia gentile e veda di spostarsi un pò più avanti


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!
TA-TA-TA- TAAAAAAAAN!!!
(quinta sinfonia di Beethoven)


Ma io c'ho da lavoraaareeeee!!

Alla prossima!!!

Inquinamento e mobilità

Sento continuamente parlare di inquinamento. Sicuramente un problema molto grave. Nella campagna del Comune per la tramvia il tema è in primissimo piano, a volte sembra quasi l'unico.

Gli stessi oppositori parlano molto di inquinamento, per dimostrare che la tramvia non risolve il problema. Addirittura alcuni incauti si sono lanciati in urla orrende per l'inquinamento da tramvia: il grasso lubrificante o il ferro da sferragliamento ...

Un aspetto sembra rimanere spesso in ombra: la mobilità. O meglio la attuale immobilità. Ore per traversare Firenze con qualsiasi mezzo: un visitatore europeo inorridisce al solo vedere le valanghe di auto che intasano tutto, e si domanda come sia possibile.

Molte colpe ce l'hanno proprio le Amministrazioni Comunali (inclusi Domenici&C) che da decenni hanno facilitato o non contrastato lo sviluppo di questo folle monopolio dell'auto come unico mezzo di spostamento, di fatto diventato quasi obbligatorio per moltissima gente.

Particolarmente deleterio il ruolo delle corporazioni dei bottegai: sempre in prima fila contro le pedonalizzazioni, la ZTL, i blocchi del traffico, le busvie ... veri paladini delle peggiori abitudini, in una miopia terrificante che vede nello status quo l'unico mondo possibile (il peggiore) e la garanzia dei propri privilegi intoccabili.

L'Ataf sicuramente non ha fatto bella figura, ma a suo discarico va detto che le condizioni per un efficiente trasporto pubblico non gli sono mai state fornite: le famose corsie preferenziali, poche e quasi totalmente invase dal traffico.

Sul banco degli accusati ci sono poi i Vigili Urbani (o meglio il Comando e i suoi protettori politici), con la loro linea della tolleranza mille di traffico e sosta selvaggia, ispirata dagli interessi bottegai e da assurdi calcoli elettorali. In alcuni casi si sono poi spinti addirittura alla follìa, al ribaltamento del mondo: quando si sostiene, come si è sentito dire in sedi ufficiali, che le busvie controsenso sono pericolose (perchè utilizzate da pirati della strada); oppure che la sicurezza dei ciclisti si garantisce facendoli andare a piedi più possibile, o meglio ancora non circolare.

Ultimi della lista i tanti fiorentini dediti ad assurde attività come prendere la macchina per comprare le sigarette, per scarrozzare i figli a scuola, per ogni possibile spostamento, infilando la chiave nel quadro prima ancora di accendere il cervello.

Non c'è da meravigliarsi adesso: quando si progettano e realizzano linee tramviarie, o busvie, o piste ciclabili, o zone pedonali che sottraggono spazio a traffico e sosta auto si scatena il finimondo. E' più o meno la reazione di un tossicodipendente a cui si nega la dose.

Io credo addirittura che questa Amministrazione, se potesse, farebbe retromarcia sulla tramvia pur di dormire sonni tranquilli. Ma non può più tirarsi indietro ormai.

Bene, sfruttiamo questa coercizione dei fatti per fare finalmente quello che si doveva fare da decenni e nessuno ha fatto, per mancanza di coraggio o disinteresse:

uscire dall' immobilità insostenibile causata da traffico basato sull' "auto-dappertutto" e spostare con forza quote verso tramvia, bus, treni e biciclette.

O qualcuno può affermare che si può continuare così?


giovedì 20 dicembre 2007

Il dodecalogo della mobilità compatibile

Sul pregevole sito di Firenzeinbici compare la seguente notizia, ripresa anche dai media circa una settimana fa:

Traffico - le richieste degli ambientalisti

Un ‘dodecalogo’ di richieste su trasporto pubblico, intermodalità, tramvia, ztl, ciclabilità è stato presentato al vicesindaco Matulli e all’assessore Del Lungo dalle associazioni ambientaliste fiorentine Legambiente, Italia Nostra, WWF e Firenzeinbici, durante il tavolo di confronto con l’amministrazione comunale partito nelle scorse settimane, dopo le manifestazioni e le proteste ambientaliste dei mesi scorsi. «Chiediamo però una serie di impegni ben precisi e segnali forti con tempi, dettagli e modalità di realizzazione – affermano le associazioni ambientaliste – non vogliamo un ‘salotto’ dove discutere della ‘mobilità in-sostenibile’ della nostra città».

Le associazioni ambientaliste hanno apprezzato i nuovi sforzi per la sorveglianza del traffico abusivo sulle busvie e sulle strade pedonali nella ztl, grazie ai nuovi vigilini: «le nostre proteste contro la ztl ‘colobrodo’ sono servite – sostengono le associazioni – ma la vigilanza nella ztl deve diventare permanente e poi deve estendersi in particolare ai furgoni merci e ai motorini che non rispettano più le regole». Le associazioni rilanciano: «Vogliamo non solo il rispetto degli orari previsti dalle ordinanze per il carico/scarico delle merci ma chiediamo anche il divieto antismog per l’ingresso in ztl per furgoni euro 1 e 2, anticipando i provvedimenti previsti per il 2010 con la tramvia a regime.

E poi la ztl per motorini – aggiungono - con parcheggi scambiatori motorino/ bus elettrico/ noleggio bici ai margini della ztl, con strade-staffe di circolazione interna, parcheggi interni a pagamento!».

Le associazioni chiedono un centro storico più ciclabile tramite abilitazione bici su alcune corsie preferenziali (es. Panzani-Cerretani-Duomo-Martelli) e con sensi unici “eccetto bici” cioè ‘contromano’ nelle zone pedonali e nei relativi collegamenti fra loro, insieme al rilancio di ‘milleunabici’ in forma automatizzata sul modello di Parigi. E ancora nuove pedonalizzazioni, anche fuori della ztl come in via Gioberti, e l’ampliamento di busvie protette con cordoli e/o telecamere e ritorno alle preferenziali controsenso. E poi la questione della tramvia, trasparente e compatibile: informazione e documentazione sulle progettazioni, accessibile e disponibile per associazioni e cittadini, con periodiche illustrazioni pubbliche e tavoli di confronto, salvaguardia delle alberature esistenti e ripiantumazione in numero superiore, riqualificazione urbanistica aree attraversate dai tracciati, carico bici garantito sui tram, rastrelliere alle fermate, piste ciclabili lungo il percorso delle linee traviare.

Infine l’ultima richiesta sull’intermodalità: «il Comune si faccia promotore con Provincia e Regione – concludono le associazioni ambientaliste – per il biglietto unico per tutti i mezzi pubblici treno/bus/tram valido nell’intera area metropolitana».


Il documento originale completo è leggibile cliccando qui

martedì 18 dicembre 2007

ancora TramBufale a metà

La TramBufala n. 6

"busvie, filovie ..."

Costano meno, sono più adattabili? Vediamo!

Si tratta di una delle alternative più propagandate dai Comitati anti-tramvia, quasi alla pari con la metropolitana. E analogamente ad essa non è una scemenza pura sul tipo dell'idrogeno o del tram sui binari ferroviari.
Che le busvie costino meno della tramvia non ci sono dubbi, e fattibili lo sono sicuramente.
La filovia è solo una variante con il vantaggio della trazione elettrica ma lo svantaggio di essere vincolata ai cavi aerei e a percorsi prestabiliti.

I punti di fondo sono però altri:
- per funzionare seriamente sarebbe necessaria una rete di busvie quasi interamente in sede proprio, da capolinea a capolinea. Protetta quindi da cordoli, o in ogni caso non invadibile dal traffico invasivo.
E questo ha come effetto immediato di far perdere posti auto e corsie per il traffico in modo analogo alla tramvia. Quindi il maggiore motivo di subbuglio rimane, pari pari.

- capacità di trasporto: molto minore (e a costi di esercizio superiori) della tramvia

- in tutto il mondo il trasporto pubblico è fatto da varie componenti: treni locali, tramvie e/o metropolitana, bus. Cioè area vasta col treno (provincia), rete forte urbana (tram o metrò) capillarità,
collegamenti alla rete su ferro, servire zone non raggiunte (linee bus, in parte protette) - saranno tutti scemi e noi più furbi a volere solo bus e rinunciare all'anello tram/metro? Che è poi l'anello mancante a Firenze, che rende inefficienti anche gli altri (treni e bus).

Via delle Ponte alle Mosse ora ...
molto utile, come si vede ...
Francamente sollevo sospetti su tanto amore per le busvie:
- se realizzate senza cordoli lasciano più spazio al traffico (non alla sosta) ma sono invadibili e quindi inutili.
- sono più facili da eliminare con un pò di tumulti, anche a posteriori: proprio ciò che non si vuole

Di busvie a Firenze ce ne sono già (poco protette) e dimostrano, da sole, tutti i loro limiti.
E trovano comunque resistenze, con argomenti similissimi a quelli contro la tramvia.

Conclusione: servono molte cose, tutte mirate a sostituire il traffico: treni, tram, linee bus protette e ridisegnate intorno alla rete su ferro, molte piste ciclabili, pedonalizzazioni anche fuori dal centro, parcheggi scambiatori etc.

Quelli poi che effettivamente dovranno usare la macchina saranno i primi beneficiari. E sono tanti, ma meno di quanto si creda.



lunedì 17 dicembre 2007

giochetti coi numeri - episodio 1

Ricordate la storiella educativa sulla statistica: se io mangio un pollo e tu nulla in media abbiamo mangiato mezzo pollo a testa. Anche i numeri possono ingannare, o possono essere presentati in modo truffaldino. Ne faccio un serial ad episodi perchè nei tumulti sulla tramvia di giochetti di questo genere ce ne sono vari.

Uno recentemente riportato alla ribalta su un forum è la solita tiritera che il tram è enorme, ha misure incompatibili con Firenze, insomma è il mostro che distruggerà Firenze. Lo scambio di battute fra i vari soggetti pro e contro è stato esilarante.

Ma veniamo al dunque: si inizia con la lunghezza e l'ormai celebre paragone del tram con un Eurostar che attraverserà Firenze. Già fra le tramBufale ci eravamo fatti beffe di questo geniale raffronto, basta cliccarci sopra.

Poi qualcuno sbraita che la mostruosità è la larghezza ... e via di seguito. Insomma vediamole 'ste benedette misure:

(in metri)
treno
ETR 500

rapporto
tram-treno

tram
rapporto
tram-bus
autobus
lunghezza
354

11 a 1
32

(modelli da 27 a 45)

2,6 a 1
12

(o 13)
larghezza



2,60
1 a 1,04
2,50
altezza


3,30
1 a 1,17

(o 1 a 1,03)
2,80

(o 3,20)

Veramente rimarchevole la larghezza del tram: 10 cm più di un autobus.



Insomma,
Firenze
è già
popolata
di mostri,
senza
aspettare
il tram
!

venerdì 14 dicembre 2007

Le mosche cocchiere ... e i furbi

Riceviamo e pubblichiamo un contributo firmato "Anonimao Meravigliao":

In origine questo scritto doveva intitolarsi semplicemente "Le mosche cocchiere", dalla celebre favola di Fedro(*). Metafora di quegli animaletti che, trovandosi sul timone del carro, credevano di essere loro al comando. Sottolineo: è una cretinata di Domenici affermare che il casino sulla tramvia sia tutta solo una strumentalizzazione politica. Il problema, come detto già da altri, è più grave: l'incancrenimento della mobilità solo-auto. E casomai, aggiungo io, la scarsa fiducia che il gran presuntuoso Mister D. e consorti sanno suscitare nei cittadini.

Ciò detto sono evidenti due cose:


- alcuni politici locali e nazionali cercano di fare le mosche cocchiere
- i comitati anti-tramvia pigliano per oro colato le loro facili esternazioni

Ecco che abbiamo una schiera di personaggi della politica, dai più scassati ad altri più ascoltati, di destra e di sinistra:
  • un Donzelli (AN, molto locale ...) che non si sarebbe mai sognato di avere dietro di se 800-1000 manifestanti a Firenze
  • un Razzanelli, politicante davvero di razza, che lancia referendum pro domo sua, che sfrutta per le sue ambizioni politiche, accolandone i costi a tutti noi
  • uno Sgarbi sempre pronto a tirar fuori qualcuna delle sue sparate egocentriche
  • un Bonaiuti, in cerca di una investitura da sindaco
  • un Bencivenni, alla sinistra della sinistra, che si trova sul suo sito "la memoria storica della nostra Patria" ... (**)
  • un Fernando Rossi ...
Ma il più interessante è proprio Valdo Spini. Lo trovo esposto in vetrina su "Salviamo Firenze", in assemblee, portato in giro come una madonnina. Sono andato a sentirmi la sua interrogazione alla Camera: chiede se la tramvia al Duomo sia compatibile con la politica dei beni culturali del governo. E si becca anche una facile risposta di quel brillantissimo campione della noia che è Chiti: Sovrintendenza e Ministero hanno vagliato ed approvato. Il buon Spini non dice nulla su via dello Statuto, sui posti auto etc. In pratica con una banale interrogazione e una calata scappa-e-fuggi su Firenze si è guadagnato la gratitudine imperitura (forse) dei comitati e del loro bacino elettorale. Con poco, nessun vero impegno, niente di rischioso, ha ottenuto gli stessi risultati di un Razzanelli, che da anni imperversa; e deve aver speso dei bei soldini di tasca su.

Ora mi domando: come mai i Comitati danno tanto credito a questi personaggi? Sarò un pò cattivo:

Si attaccherebbero anche al tram ...
Però, per quanto sbagliata la loro causa sia, uno zinzino di comprensione ce l'ho.

Anonimao Meravigliao

Appendici

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(**) dalla prima pagina del sito "comitati dei cittadini"

... la memoria storica della nostra Patria badate bene, non magari quella dei proletari mandati al macello per l'interesse del capitale(NdR)

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(**) La favola di Fedro

Mosche cocchiere
Una mosca posata sul timone del carro redarguì così la mula:
"Quanto sei lenta! Vuoi andare avanti più svelta? O vuoi che ti trafigga il collo?"
"Bada, non mi muovo per le tue parole"
Le rispose la mula: "ma ho paura di quello là, che seduto a cassetta con l'agile sua sferza batte il tempo e regge il freno madido di schiuma. Metti da parte una superbia futile, lo so io quando correre o non correre".

giovedì 13 dicembre 2007

Bagno a Ripoli e progetti tramvie

Riprendo un commento interessante (con omissis, ma cliccabile per leggere l'originale):
charles ha detto...
(...) C'è la santa alleanza fra comune di firenze e comune di Bagno a Ripoli per unirsi in nome della Tramvia. Però c'è una differenza nell'affrontare il progetto della Tramvia fra i due comuni (lo vedi in fondo al commento).
(...) La differenza è che a Bagno a Ripoli prima impostano il progetto tramvia e dopo pianificano la distribuzione dei negozi e dei servizi al suo intorno, per evitare interferenze.

A Firenze invece si inserisce la tramvia in un contesto ormai immodificabile creando mille interferenze.

13 dicembre 2007 18.13

Qui si toccano vari problemi:
- informazione
- trasparenza
- "invasività", ovvero "il Sirio non ci sta", tessuto urbano fiorentino

1) le tre linee, coi loro tracciati oggi contestati, sono note da una valanga di anni, sono apparse su tutti i giornali, approvate da maggioranza di colori diversi ... francamente è molto tirato per i capelli dire che "non sapevamo, nessuno ci ha detto che ...". La protesta salta fuori quando il tam-tam da bottega a pianerottolo rulla i tamburi del "oddio ci tolgono la macchina di sotto casa" oppure "niente più sosta in doppia fila per comprare il pane".

2) la trasparenza (e la stessa conduzione dei lavori) sono un grave punto debole di come viene portato avanti il progetto, non ci sono dubbi. Ammettete anche che questo ha molto favorito la diffusione della protesta (e varie favole messe in giro, vedi "tramBufale"). A maggior ragione c'é perciò da mazziare il disastroso Domenici e consorti, su questa cosa come sull'urbanistica, la gestione del traffico (supina all' immobilismo auto-centrico) etc.

3) Il tessuto fiorentino ovviamente non può esser costruito intorno alla tramvia, ma questo non vuol dire lasciare solo traffico e sosta selvaggia in gran parte della città. L'inserimento della tramvia, e lo spostamento di mobilità dall'auto ad altri mezzi è possibile e necessario.. Banale, ma se lo hano fatto in tutt'Europa perchè qui no?

Ma alla fine la tramvia serve o no? E questo va detto indipendentemente dai 300 o 500 posti auto persi.

Io dico di sì, serve eccome, anzi ce ne vorranno altre linee, e altre misure a contorno: busvie protette, piste ciclabili, aree pedonali e piccole ZTL etc

In ogni caso se fra Firenze e Bagno a Ripoli c'è una progettazione migliore, tanto meglio. A mio parere era possibile anche sulla 2 e 3, se invece del muro contro muro i comitati sceglievano una linea critica ma costruttiva. Che è poi quello che fanno varie associazioni ambientaliste.

________ Note ai commenti più interessanti: _____________

la stimata federica ha detto... (14 dicembre 2007 9.21)

(...) "A grandi linee" si sapevano. Al tempo delle Comunali Razzanelli lo diceva: "faranno passare il tram da via dello Statuto". Io ho recepito e ho votato di conseguenza.

Appunto, si sapeva di dove passavano, me lo confermi proprio tu, che ne hai tratta le conclusioni. Quindi non si dica che erano segreti etc. I progetti esecutivi e le loro molte versioni si aggiornano in continuazione in questo come in progetti simili. Servono a poco al grande pubblico, le varianti (30 alberi o posti auto invece di 40, o anche un sottopasso spostato) incidono poco sul senso del progetto e la sua utilità. O meglio, possono servire a milgiorarlo, ma se non si vuole il progetto in toto si parla solo di pretesti.

(...) Il tessuto fiorentino ovviamente non può esser costruito intorno alla tramvia... ma è esattamente quello che vogliono fare, Matulli lo ha proprio detto (l'ho sentito io): "Firenze va ridisegnata intorno al tram".

Inserire il tram negli spazi esistenti è possibile e necessario, comunque la si giri. Da ridisegnare è ovviamente riferito al modo di muoversi, anche questo necessario.

(...) Non si può ovviare all'immobilismo di decenni con un'azione del genere. Iniziamo a fare circonvallazioni e a deviare il traffico passante, sia privato che pubblico, dalla città...

Se non si comincia mai, o si vuole sempre cominciare da qualche altra parte, si resta fermi. L'immobilismo di decenni ci strangola, bisogna intervenire: con il tram, le busvie protette, le ciclabili, le pedonalizzazioni. Tutte cose che trovano infinite resistenze.

Il muro di fatto lo ha eretto l'amministrazione, dicendo: parlate pure, ma intanto ormai i tracciati sono questi, è già tutto deciso... Non è che una modifica qui e una lì possano cambiare la sostanza: dove non c'è spazio, non c'è spazio. E non parlo solo delle auto...

Appunto: se si vuole impedire il progetto tramvia, come fanno i "salva-firenze", col dialogo si va poco lontano. Le associazioni ambientaliste, oltre a sollevare non poche critiche, hanno imboccato l'altra strada e qualcosa stanno ottenendo. Solo che come al solito va nella direzione opposta: altro spazio da sottrarre alle auto.

mercoledì 12 dicembre 2007

Volano le sberle!

Suvvia, calma, ragazzi.

Gualtiero è fuori per lavoro ma al rientro ha una sorpresa per voi e noi.

Ora vi rifilo un piccolo aneddoto mio, invece.

Raccontando giorni fa ad un amico danese la quasi guerra civile in corso per la tramvia, le urla "al mostro" oppure "vogliono distruggere Firenze", quello si è messo a ridere, credendo scherzassi; poi, a mie spiegazioni, mi ha guardato allibito e ha detto "tutto questo per un tram che passerà nelle strade?".

Vi assicuro che gli avevo anche raccontanto dei posti auto, fatto leggere il sito "Salviamo Firenze" ...

Macchè tramme, la voglio piccante

Oh un v'avevo promesso di ripigliare colle storie delle artenative ai tramme? Io un racconto mica bubbole, che di quelli un ne mancano di certo in giro.
Però m'è venut'in mente che di 'osine ganze da raccontare ce ne anche dell'attre. L'idea delle signorine da' siti d' annunci però mi garba ancora un casino. E allora voglio proprio pigliare du' piccioni co' una fava.

Becco un tema di quelli bollenti, tipo i tramme in piazza di' Domo, e riciclo una di quelle signorine. Quella piccante, l'è chiaro!

Come tu la voi la tramvia? Piccante? Contattala dai, l'è in piazza di Domo, tutta per te ...

Oh, intendiamoci, io i cittadini li sto a sentire eh, mica 'ome i' Domenici e quegl'attri!!

lunedì 10 dicembre 2007

Viale dei Mille: allucinazioni?

Stavo facendo acquisti in viale dei Mille e dintorni (ci sono arrivata in bici, sulla pista ciclabile che collega l'Affrico e lo Stadio con le Cure e poi piazza Libertà) e vedo dei volantini affissi qua e la. Titolo NO ALLA BUSVIA. Leggo che si perdono posti auto, riduce lo spazio per il traffico etc.
Boh, vediamo un pò ... soprattutto quella degli ingorghi mi fa pensare. Sarà vero? Osservo dunque attentamente mentre pedalo da un negozio all'altro, o mi fermo, o risalgo in bici: occhi puntati sul traffico di viale dei Mille, che generalmente neanche percepisco.

La prima cosa che mi salta agli occhi è una fila quasi ininterrotta di auto ferme in doppia fila ("tanto son 5 minuti"), a volte abbandonate praticamente in mezzo al viale: da due corsie già si riduce a una sola nel senso verso lo stadio. Strombazzamenti se ne sentono, ma non sembrano indirizzati a chi, in quel preciso momento, con la macchina sfacciatamente in divieto, sta impedendo proprio a te di circolare come vorresti. In compenso le fanfare aggrediscono un tizio che sta attraversando su un passaggio pedonale (con fondo stradale blu, visibile da 300 metri) per salire sullo "zatterone" della fermata Ataf.

Poi mi metto ad osservare le modifiche alla viabilità apportate con la busvia: prima c'era una corsia riservata Ataf e ora ce n'è una, stessa larghezza, solo con i piolini gialli e neri che la delimitano e proteggono molto blandamente; prima c'erano tre corsie auto e ora ce ne sono tre: unica differenza che ora sono due in un senso e una nell'altro; come già accennato i posti auto sono gli stessi di prima, a pettine fra gli alberi: e come avrebbero potuto ridurli? Buttando giù gli alberi per farci che?

Ora, piccola e breve riflessione; chi ostacola la "libera circolazione": la busvia o i deficienti che lasciano la macchina in doppia fila?

La risposta è ovvia, ma sono certa che andando a chiedere in giro si avrebbero non poche risposte diverse. Ma la gente è scema?

Però c'è anche chi non ostruisce, non inquina, non intasa ... clicca qui

domenica 9 dicembre 2007

La bici sul tram



La foto qui sopra illustra la tramvia di Strasburgo con trasporto bici esplicitamente consentito. Ordine di grandezza di Firenze, tramvia costruttivamente analoga. Nel caso della città del Parlamento Europeo il trasporto bici è gratuito e consentito a tutte le ore.Con soluzioni simili o in parte divergenti la bici sul tram o sulle metropolitane è ormai prassi diffusissima in tutt'Europa. Berlino o Amburgo, Amsterdam, Barcellona ... (vedi anche l'articolo su questo sito)In alcuni casi, per superare ostacoli architettonici (es. stazioni sotterranee o sopraelevate, accessi, ascensori, scale mobili) varie città europee hanno addirittura avviato modifiche e ristrutturazioni.A Firenze il Sirio avrà "nativamente" già tutte le condizioni di piena accessibilità, analoghe a quelle per disabili, passeggini etc. Un'occasione da non sprecare, e non solo per evitare la solita figura di chi in Europa arriva sempre per ultimo.Ci conforta il fatto che il sito ufficiale della tramvia fiorentina, diversamente da quanto affermato inizialmente, adesso lo prevede con la formula "a discrezione del conducente" (*). Eliminando tale insensatezza e indicando invece la scelta di fondo a favore del carico bici siamo vicino al risultato. Si tratterà poi di vedere, al momento dell'entrata in esercizio, quale delle varie formule tariffarie e di orari adottare.Un breve schema sui motivi a favore del carico bici sul tram:

UTILITA'

  • intermodalità ideale (esco in bici, salgo in tram, scendo e proseguo in bici)
  • bici e tram su medie distanze (es. Scandicci-Careggi) altrimenti poco realistiche per molti ciclisti
  • crea un'alleanza fra i due bacini di utenza, sia in fase progettuale che in esercizio
    permette di superare "buchi neri" della rete ciclabile, anche prima della loro auspicata chiusura
  • incrementa l'intermodalità con le stazioni ferroviarie (esco in bici, salgo in tram, scendo alla stazione, salgo in treno con la bici, scendo a destinazione ...)

MODALITA'

Non c'è bisogno di scoprire l'acqua calda, si tratterà di scegliere una delle formule già diffuse in Europa, come ad es.:

  • escluso in ore di punta oppure sempre possibile
  • gratuito per tutti, o solo per abbonati, o solo in certi giorni/ore (es. week-end)
    etc.

L'aspetto tariffario potrebbe anche esser definito al momento dell'effettiva entrata in esercizio, mentre la possibilità di carico va stabilita fin da ora come scelta di fondo, ipotizzando per es. di sperimentare l'esclusione in ore di punta nel primo periodo.

COSA SERVE E COSA C'E' GIA'
  • accesso a livello (senza scalini) già garantito sulle vetture e alle fermate
  • analogia con passeggini e carrozzelle invalidi
  • spazio:

- quello disabili se non occupato - già presente
- corridoi e snodi (come in altre tramvie) - già presente
- 1 o 2 sedili ribaltabili per sezione snodata (il Sirio già li ha in alcune versioni esportate, ma andrebbe esplicitato per Firenze)
- non servono rastrelliere (es. Metro Milano)
- non servono bloccaggi o spazi riservati esclusivi (idem)

In sintesi: una scelta coerente con l'intermodalità, una opportunità per la tramvia, un ottimo argomento a favore di questa scelta - non solo per le migliaia di ciclisti urbani.

(*) dal sito ufficiale tramvia (FAQ):
5 - Sarà consentito ai passeggeri salire sul tram in pattini o portare la bicicletta all’interno delle vetture?
Come accade già in altri Paesi, pattini e biciclette non sono vietati sui tram ma non possono salire a bordo negli orari di punta. La decisione sarà presa a discrezione dell’autista, a secondo della quantità di passeggeri e se non sono occupati i due posti riservati ai disabili.

appello pro-tramvia, ma da chi?

All'ultimo tuffo ...

Pochi giorni fa è uscito un appello a favore della tramvia in vista del referendum, lanciato da Legambiente e sottoscritto da molte organizzazioni e potenze locali, oltre che da varie associazioni ambientaliste.

Legambiente ha molti meriti: si è sempre espressa a favore del progetto tramvia, ma ha anche aspramente criticato la scarsa trasparenza, varie scelte, ritardi, carenze di credibilità nelle altre misure per una mobilità sostenibile (es. busvie, pedonalizzazioni, ciclabili) etc.

Mesi fa è stata anche protagonista insieme all'associazione FirenzeInBici del clamore sulla ZTL colabrodo: dossier con rilevazioni e conteggi, foto, filmato su transito e sosta abusiva sistematica persino nelle zone pedonali e sotto il Duomo. E di seguito manifestazione con centinaia di biciclette. Duro colpo ai piani alti di Palazzo Vecchio, che tende a vantarsi spesso a sporposito.

Molti dubbi invece mi salgono sull'adesione di alcune grandi potenze all'appello pro-tramvia e sulla loro modalità di adesione.

Prendiamo per es. sindacati CGIL-CISL e UIL e Confesercenti. Negli ultimi due anni non hanno mosso un dito e nemmeno proferito verbo sul tema tramvia. Dov'erano mentre si accendeva e gonfiava la protesta dei Comitati contrari al progetto? Che ruolo hanno svolto finora? Nessuno, ci sembra. E ne avrebbero potuto avere invece. Per es. esprimendosi chiaramente fin da principio, avviando un dibattito al loro interno e con i loro iscritti; facendo opera di chiarimento; esercitando pressione e controllo sul progetto; sollevando critiche raccolte nel loro bacino; facilitando un dialogo reale con i cittadini. Niente di tutto ciò. Sono stati alla finestra, magari lasciando campo libero ad illazioni e uscite di loro componenti in direzione opposta. Sicuramente molti bottegai di Confesercenti erano (e sono) sul fronte anti-tramvia, e di questo c'è da ringraziare anche tale inerzia.

Probabilmente i Comitati non si sarebbero spostati molto dal NO alla tramvia: il fulcro per loro rimane la perdita del parcheggio sotto casa o della sosta abusiva davanti al negozio e su questo ben poco dialogo è possibile.

Ma sicuramente avrebbero avuto meno credito e diffusione. E soprattutto si sarebbe forse riusciti ad instaurare un dialogo vero con chi lo vuole per incidere sui progetti in meglio.

In altre parole l'assurdo muro contro muro fra Comitati anti-tramvia e Amministrazione, foriero solo di disastri, è cresciuto e si è incancrenito anche grazie a chi per troppo tempo ha fatto orecchi da mercante. I mezzi di influire positivamente (e anche criticamente) li avevano, ma se li sono tenuti (forse opportunisticamente) nel cassetto.

Ed ecco che abbiamo Comitati che si arrogano il monopolio di rappresentare "i cittadini" (con una certa plausibilità apparente) mentre all'Amministrazione finora balbettante si affianca un cartello che puzza di lontano di pateracchio.

Bravi davvero!

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Dal testo dell'appello di giovedì 6 dicembre 2007

“La qualità della vita ed il benessere sono associati alla disponibilità di un sistema di trasporto sicuro, affidabile, comodo e rapido. Firenze soffre invece di quella sindrome che vede ogni giorno auto in fila, ferme o quasi, ma con il motore acceso a consumare carburanti sempre più costosi e ad emettere inquinanti (...)”
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P.S. non so solo cazzeggiare, anche se mi piace!

sabato 8 dicembre 2007

causa-effetto in via Cavour

Da tempo sostengo che l'approccio "questa tramvia non s'ha da fare" non può che portare a disastri senza risultati migliorativi.

Per quanto raffazzonato e insensibile sia il governo cittadino, esistono ottime possibilità di spingerlo (o costringerlo) a fare cose degne, o meno deleterie del solito.

E per una volta parliamo d'altro, invece che di tramvia!

Da un pò di giorni, quando passo in via Cavour in bici, rimango allibito di trovarla quasi vuota. Mi domando se sto sognando. Poi mi ricordo che nello scorso settembre c'è stato un bel casino sulla ZTL colabrodo: Legambiente e Firenzeinbici avevano presentato un dossier con numeri, foto e un filmato in cui si documentava il sistematico traffico e realtiva sosta abusiva in piene zone pedonali, in modo di fatto legalizzato. Conferenza stampa, eco sui giornali, subbugli in Palazzo Vecchio ... forse qualche notte di lunghi coltelli ( il famigerato Cioni e il suo fedele Comandante Bartolini devono essersela vista brutta).

Le stesse Legambiente e Firenzeinbici organizzarono una settimana dopo la "bicifestazione" con i colabrodo in testa, simbolico per lo stato del centro fiorentino assediato dal traffico a go-go.

Altro colpaccio mediatico, altri mal di pancia fra gli Amministratori.

Ovviamente la manifestazione aveva anche altre valenze: la bicicletta come mezzo di trasporto ideale per la città, la pressante richiesta di infrastrutture che la facilitino invece di ostacolarla. etc.

Ed ecco il risultato, rappresentato dal vecchio Alberto Sordi nel mitico film "Il Vigile".
Via Cavour, via Martelli etc. finalmente restitutite alla vita con nuovi tutori che colpiscono i soliti furbi.

Che godimento!

giovedì 6 dicembre 2007

Trambufale - ancora alternative ...

La TramBufala n. 5

"l'alternativa in sede ferroviaria"

Basta che non passi sotto casa mia?

Invece di devastare via dello Satuto, che è un paradiso in terra, oppure occupare vergognosamente via Vittorio Emanuele così gradevole e silenziosa, si potrebbe utilizzare la sede ferroviaria verso Rifredi. Le proposte, oltre che di mezzi di trasporto, di tracciati alternativi, rispetto alprogetto di tramvia, sono fioccate dopo l'inizio della protesta. Evidentemente chi non la vuole, dopo la prima irritazione sulla perdita del posto macchina sotto casa o altro, si è reso conto che non poteva semplicemente dire "qui no, arrangiatevi". Una proposta di quelle più pubblicizzate è quella di spostare il tram sulla sede ferroviaria fra SM Novella e Rifredi. Cercando qua e la sembra ce siano come due varianti:

- utilizzare la sede ferroviaria per farci passare il tram con nuovi binari

- far percorrere al tram i binari ferroviari

Nella figura riportata a fianco gli oppositori della tramvia illustrano bene la proposta e i suoi intenti: la linea parte da S.M. Novella già in sede ferroviaria, la percorre fino a p.za Dalmazia e qui si immette in viale Morgagni arrivando all'ospedale.

Geniale, sembrerebbe. E perchè quei cattivoni del Comune non lo fanno?
La stessa cartina spiega molto bene tutto: nel modificare il disegno originale, si è cancellata la linea in progetto ma sono rimaste le fermate: Lavagnini, Costituzione, Statuto ... ben 7 o 8 prima di Careggi. E infatti il tram serve a questo: a farci salire e scendere gente vicino al lavoro, a casa, a dove vuole andare, ai punti di snodo con altri trasporti (bus etc).
E questo è il motivo per cui il "tracciato ferroviario" è
alternativo solo in apparenza: non fa quello che deve fare, semplicemente. Niente fermate, niente trasporto.

Ovviamente poi ci sono numerose difficoltà e controindicazioni che la geniale pensata alternativa salta a piè pari:
  • come si immette il tram in viale Morgagni dalla sede ferroviaria? Vola sopra a Piazza Dalmazia? Va costruito un ponte sopra alla piazza?
  • non è affatto detto che ci sia spazio per collocare due binari sulla sede attuale
  • anche se lo spazio ci fosse il suo uso sensato sarebbe il rafforzamento del traffico ferroviario locale con Sesto e Prato
Il fatto di non aver neanche preso in considerazione questi fatti elementari (le fermate e gli ostacoli) ci svela che il "tracciato alternativo" è semplicemente un escamotage per dire "fatelo passare da dove vi pare, ma non da casa mia". E questa purtroppo è una costante dei "tracciati alternativi" e di molte proposte. Puramente strumentali, fumo negli occhi per nascondere le reali motivazioni, presentandosi però in modo "costruttivo".

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Post Scriptum - 9 dicembre

Dai commenti emerge una nuova variante dell'alternativa ferroviaria: niente tram, per nulla, si va in treno fino a Careggi e lì si prende il bus navetta.
Cioè quello che già esiste e palesemente non serve allo scopo, se non forse per un modestissimo numero di utenti che arrivano in treno da fuori Firenze e devono andare a Careggi o al nuovo Meyer. E tutti gli altri? Non rompano! Che pretesa salire in tram vicino a casa e arrivare a destinazione. Che lusso lasciare la macchina a casa ...
Si torna sempre allo stesso punto: non sotto casa mia, arrangiatevi, magari poi ammantato di "alberi da salvare", "costa meno", "è meno invasivo" etc. E' evidente che si tratta di pretesti per giustificare favole, bufale, finte alternative.

martedì 4 dicembre 2007

chi respira più inquinanti?

Nessuno vi ha mai "informato" di quanto sia insano andare a lavorare in bicicletta in mezzo al traffico cittadino e che meglio sarebbe prendere l’auto?


Bene, prima di fare gesti inconsulti fate leggere al vostro interlocutore questi articoli:


il primo è uno studio realizzato dall' Ing. Caranti sull'esistente letteratura scientifica, che dimostra (anche senza la necessità di ulteriori ricerche) che:

a) in auto si respirano più inquinanti rispetto a quanto ci dicano le centraline fisse

b) in bicicletta si respirano meno inquinanti rispetto a chi fa lo stesso percorso in auto.


- il secondo è un recente (2004) articolo di letteratura scientifica, dal quale riportiamo - tradotti - i passi più significativi:


Una doppia conferma arriva da Michael Chertok e colleghi del New South Wales Health di Sidney (emanazione del Ministero della Salute), in un articolo pubblicato sulla rivista Health Promotion Journal of Australia che studia e confronta l’esposizione agli inquinanti atmosferici di lavoratori che si muovono in auto, treno, bus, bicicletta ed a piedi in Sidney:

1) L’esposizione agli inquinanti atmosferici è molto più alta all’interno delle auto rispetto all’esterno (l’auto, tra tutti i mezzi studiati, è risultato quello che espone alla massima concentrazione di inquinanti; questo fatto è già ben noto in letteratura);

2) I ciclisti (ed anche i pedoni) sono esposti a livelli molto inferiori di benzene rispetto agli occupanti delle auto e livelli decisamente inferiori di biossido d’azoto rispetto agli occupanti dei bus.

I volontari che si sono sottoposti all’analisi hanno percorso il tragitto casa-lavoro (almeno 30 minuti al giorno) con il loro mezzo abituale per due distinte settimane.

In media i partecipanti che hanno utilizzato l’auto hanno viaggiato 403 minuti/settimana, quelli che hanno utilizzato il bus 276 minuti/settimana, i pendolari in treno 331 minuti/settimana, i ciclisti 351 minuti/settimana ed i pedoni 299 minuti/settimana.

Riportiamo di seguito i risultati principali ottenuti dall’analisi dei campioni (medie geometriche), limitandoci all’inquinante benzene in quanto componente più significativo (e più pericoloso) della ricerca:

Benzene (ppb)

  • Auto 12.29
  • Bus 6.94
  • Bicicletta 6.17
  • Treno 3.77
  • Pedone 5.70

Gli autori concludono che l’utilizzo di sistemi su rotaia e sistemi che stimolano l’attività fisica (ciclisti e pedoni) risultano valide alternative all’utilizzo dell’auto per ridurre l’esposizione personale agli inquinanti (BTEX in particolare).

Ma soprattutto concludono che nel programma 25ennale elaborato dal Governo del North South Wales (Action for Air, air quality management plan) sono state incluse strategie per ridurre l’utilizzo delle auto.


Autore, Titolo e Rivista:

Chertok M. et al, Comparison of air pollution exposure for five commuting modes in Sidney – car, train, bus, bicycle and walking – Health Promotion Journal of Australia, 2004;15:63-67


- il terzo, per chi conosce l'inglese, è invece un singolo articolo specifico (citato anche nell'articolo di cui al punto precedente), tratto da una delle riviste scientifiche più qualificate del mondo (ah, per la cronaca: è solo uno dei numerosi articoli che tratta l’argomento, con il medesimo risultato… analoghi studi già esistono per le città di Amsterdam, Londra, Parigi, ecc... ed il risultato è anche prevedibile teoricamente sulla base di modelli matematici...). Vi alleghiamo di seguito per completezza di informazione i dati bibliografici, un riassunto ed il testo originale dell'articolo.

Autore, Titolo e Rivista: Rank J., Folke J., and Jespersen P.H. 2001. Differenze nell'esposizione di ciclisti ed autisti di autoveicoli all'inquinamento atmosferico da traffico nella città di Copenhagen. Science of the Total Environment 279: 131-136. (titolo tradotto)

Riassunto:

Viene spesso dichiarato che pedalare nel traffico congestionato sia più insalubre rispetto a guidare un’auto.

Per testare questa ipotesi squadre di due ciclisti e di due autisti di auto sono state dotate di campionatori d’aria personali mentre si muovevano per 4 ore in due giornate differenti nel traffico mattutino di Copenhagen. Il prodotto raccolto dai carboni attivi dei campionatori è stato analizzato per rilevare il contenuto di benzene, toluene, etilbenzene e xilene (BTEX) ed i filtri dell’aria per rilevarne il contenuto di polveri.

Le concentrazioni di particolato e di BTEX nell’abitacolo della macchina sono risultate 24 volte maggiori rispetto alla zona dove avviene la respirazione del ciclista con le massime differenze riguardanti i BTEX.

Quindi, anche dopo aver considerato la maggiore velocità di respirazione del ciclista, gli autisti di autovetture risultano essere più esposti all’inquinamento atmosferico rispetto ai ciclisti.

(tradotto - puoi leggere anche l' articolo originale in inglese, formato PDF)

Il ciclista respira meno inquinanti di un automobilista!

I' poeta ce l'ha coi tramme

Io coi webbe un ci capisco un granchè, ma un mi' amico di quelli 'he sanno unnicosa m'ha passato una roba che gl'ha trovato sui sito "Sarviamo Firenze".
Beccatevi la pappardella:

Certo, io condivido appieno questa posizione così convinta della bontà del progetto tramvia, e credo anch'io che tutti devono stare zitti ad aspettare il tram e farsi da parte. Macchè alberi, a cosa servono? Meglio i Bonsai che stanno rimpiazzando in viale Morgagni.

Guasi guasi vo lì e me li porto a casa, cazzo i bonsai 'ostano una barca di sordi, aimmeno me li rivendo e mi 'onsolo che un posso più andacci coi Cayenne di' mi' amico romano.

Macchè parcheggi non rimpiazzati, a cosa servono. E poi se la riduzione del traffico e’ solo del 4-5% chi se ne frega, tanto il restante 95% si scoraggerà da solo visto i percorsi viziosi che si dovranno fare per arrivare alla propria strada.

Nooooo!! O icche tummi dici? Qaurche mi' amico ambientalista direbbe: ganzoooo!! Ghivido!!! Forte!!!! Aimmeno la smettano di gironzolare colla macchina. Un po miha essere!

Cosa hanno da rammaricarsi i fanatici dell'auto? Non gli basta che con il nuovo assetto viario gli regaliamo un’ora in più per starci dentro, per fare i soliti 2-3 km, nelle strettissime corsie che affiancheranno la tramvia.
Finalmente non ci saranno più favoritismi e democraticamente macchine, motorini, biciclette e pedoni andranno tutti alla stessa velocità, tranne naturalmente la magnifica tramvia.

Un tipo 'he conosco dice che lui digià gl' arriva prima in biciletta, però qui s'esagera: dopo gli arriverà du' ore avanti alle macchine, specie se poi pole anche mettella sui tramme la biciletta!

Sono così convinto della validità di questo progetto che mi ha ispirato addirittura una poesia
(omissis, ve la risparmiamo NdR)


Ganzooo, ecco i tramme meglio di' Sirio!!
Un sarà pennulla rigido, un farà stridìì 'ome i' gatti strinti nelle porte. Ma perchè i' Comune un lo 'ompra?

Gl'è tutto sbagliatooo!
Gl'è tutto da rifareeee!!

lunedì 3 dicembre 2007

viaggio allucinante verso Careggi

Salve a tutti, sono un nuovo acquisto della "redazione" (mamma mia come mi sento importante ...) di Firenze Im-mobile. Diversamente da altri qui, userò il mio stile che è essenzialmente autobiografico.

La settimana scorsa ho fatto di nuovo, dopo quasi un anno, la terrificante esperienza di portare mia nonna a Careggi in orario "di punta", cioè al mattino presto. In auto.

Ho impiegato tempi biblici per un tragitto (da Viale Europa) di circa 8 km, che a velocità ordinarie di città si dovrebbe percorrere al massimo 15 minuti.

Ho anche vissuto, di nuovo, la realtà del traffico di una "giornata normale": visi testi, guida aggressiva, strombazzamenti (particolarmente a chiunque, pedone distratto o automobilista tonto, faccia perdere qualche frazione di secondo); e poi violazioni e abusi di ogni genere, talvolta vicini al tentato omicidio.

Mi hanno molto colpito i comportamenti degli automobilisti che danneggiano la loro stessa categoria, salvo poi lamentarsi che "non si circola": strade che perdono una se non due corsie per sosta iper-selvaggia, in doppia o settupla fila, o dove capita etc.; ostruzione di incroci per guadagnare un metro, incastrandosi e aggravando la situazione; semafori o precedenze che hanno si e no valore di raccomandazione (ignorata); e poi, un classico, corsie preferenziali quasi totalmente invase in tutti i modi possibili e immaginabili: e ci si stupisce che il trasporto pubblico non funzioni come dovrebbe?


Ma torniamo ai tempi folli per un percorso così: da precedenti esperienze so che in autobus ci si mette ancora di più che in auto, nelle fasce orarie a grande traffico. Mentre in momenti con poco traffico (es. ora di pranzo), "stranamente" con l'Ataf ci si mette circa lo stesso tempo e i passaggi sono addirittura molto vicini agli orari affissi. Qualcosa vorrà dire?

La risposta è tragicamente semplice: lo strapotere perverso del traffico "ognun per se" paralizza tutti, e rende impossibile o non conveniente usare i mezzi pubblici. E questo spinge altra gente, già di suo poco propensa a cercare soluzioni meno invasive, a prendere auto e motorini in una spirale perversa senza fine.
Grazie a dio la necessità di entrare a far parte di questa orda barbarica di forzati dell'auto riesco ad evitarla spesso, pur facendo quello che fanno tutti: lavorare, fare la spesa o commissioni varie, gestire i figli etc.

Ma evidentemente la situazione è folle: come altri dicono qui, viviamo nella immobilità insostenibile.
Le vie di uscita possono essere soltanto sistemi di trasporto collettivo che scorrono su percorsi propri, non facilmente ostruibili dalle orde fameliche di forzati dell'auto.
E dunque più vantaggiosi, nei tempi, nella salute mentale e fisica etc, rispetto alla macchina: tramvie, busvie libere davvero e senza interruzioni, e anche molto più spazio per muoversi a piedi (o in bici, che è uno stadio intermedio fra pedone e veicolo).

Io sono convinta che offrendo questa scelta reale, veramente competitiva, la gente poi si accorga dei tanti vantaggi: meno stress, meno perdite di tempo, meno costi, meno incidenti, una vita quotidiana migliore.

Voglio tutte queste cose, e voglio cominciare già ora, non aspettare soluzioni miracolose domani o fra 10 anni.

PS sono agli inzi della mia carriera giornalistica, devo chiedere agli altri redattori di trovarmi e inserire alcune foto che illustrino quanto dico, come ben fatto negli altri articoli.

domenica 2 dicembre 2007

Siamo allineati con Domenici&C?

O addirittura agenti prezzolati?

Rido tutto, cantava Fred Buscaglione.

Le cose stanno diversamente:

1) vogliamo la tramvia
2) siamo aspramente critici con questa Amministrazione, ma in direzione opposta a quella degli anti-tramvia

Vogliamo molte altre cose: busvie protette dalle invasioni, piste ciclabili, pedonalizzazioni, severe limitazioni al traffico, repressione di traffico e sosta abusiva in ZTL, zone pedonali e nei quartieri. E vanno tutte in direzione opposta ai paladini del traffico insostituibile e sacro.

Non siamo affatto soddisfatti di come è stata progettata e si sta realizzando la linea 1, ma anche qui per motivi opposti a quello dei "salva-firenze". Vedi per es. l'articolo relativo, e molti altri sparsi in questo spazio web.

Su una cosa siamo certi: un grave male di Firenze è il traffico. E' quello da curare, e per farlo servono tutte le cose sopra elencate.

Quella della tramvia è solo una delle battaglie, e le stiamo combattendo tutte.
Battere lo status quo della immobilità insostenibile, che è il fulcro degli oppositori alla tamvia, è essenziale per tutto il resto.