Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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mercoledì 28 novembre 2007

La miserevole storia delle busvie

Se c'è una vicenda che getta preoccupanti ombre sulla volontà reale di questa Amministrazione di uscire finalmente dalla catastrofica "immobilità autocentrica" è quella delle busvie. Verrebbe davvero da domandarsi: ma non sarà che la tramvia la fanno perchè ormai non possono tirarsi più indietro?
Via Toselli com'era ... e che non c'è più

Ma veniamo ai fatti: via Toselli/via delle Porte Nuove e via del Ponte alle Mosse erano dotate, anni fa, di due corsie preferenziali "controsenso", una in entrata e una in uscita. Tutto sommato ben funzionanti, pur nel desolato panorama dei percorsi "riservati" a singhiozzo delle linee Ataf.

Quella di Via del Ponte alle Mosse è stata eliminata "provvisoriamente" per riasfaltatura (e già che c'erano, per par condicio, anche quella di Via Toselli); il ripristino in Via Ponte alle Mosse si è fatto attendere, pare per divergenze sull'assetto della viabilità in zona. In ogni caso prima gli spazi sono stati occupati dalla sosta "abusiva ma tollerata", poi sono comparse le strisce blu e bianche.

In sostanza per la vecchia preferenziale, o una variante di essa, non c'era più posto, se non eliminando i sacri e intoccabili posti auto nel frattempo sbucati dal nulla. Barricate da parte dei soliti bottegai ("andremo in fallimento"), pressioni fortissime vergognosamente canalizzate da alcuni consiglieri del Quartiere 1 (in particolare il sig. xxx, gioielliere della zona e capopopolo diessino della corporazione bottegaia).
Via delle Ponte alle Mosse ora: molto utile, come si vede ...

Dopo che il progetto è stato girato e rigirato 4-5 volte (busvia al centro, a destra, a sinistra, a merletto ...) sempre per non disturbare bottegai e posti auto, si giunge alla conclusione più folle: una striscia a serpentina sull'asfalto, in senso di marcia, quindi permanentemente invasa da sosta e traffico abusivo, che finisce prima del punto più critico, cioè al semaforo di Porta al Prato. Sostanzialmente inutile, a detta degli autisti Ataf e di chiunque abbia occhi per vedere.

Chiaramente per arrivare ad una tale follìa è stata necessaria una convergenza di forze notevole. Oltre ai bottegai padroni della città, ai fanatici dell'auto sotto casa, sono serviti "pareri" geniali per impedire il semplice e lineare ripristino delle due vecchie preferenziali in entrata ed uscita.E chi ha fornito le munizioni? Il fantastico Comando dei Vigili Urbani.
Si avete capito bene. Non si sono limitati al solito girare la testa, sotto le finestre della loro sede, di fronte a sosta e invasioni selvagge della corsia riservata (come d'abitudine e dappertutto), si sono anche inventati un fantastica teoria che non trova uguali in nessuna parte del mondo o altre città italiane: secondo loro le corsie preferenziali controsenso sono pericolose e vanno eliminate.

Forse un pò imbarazzati dal fatto che le corsie preferenziali controsenso sono prassi consolidata e sensatamente quasi di regola in tutto il mondo, i signori tirano fuori una esilarante riprova, e citano un incidente mortale con la seguente meccanica: un motociclista imbocca a forte velocità una corsia preferenziale, sforando deliberatamente il senso vietato, e travolge un pedone in attraversamento.

Ecco: da ora in poi la viabilità andrà realizzata in base alle esigenze dei pirati della strada, invece di colpirli duramente da parte di chi è preposto a farlo. E così i problemi sono risolti.

Ricorda vagamente una certa teoria: se le donne non uscissero di casa non verrebbero stuprate.

Mala tempora current ...Ma sovvengono anche altre considerazioni.
Le busvie (o filovie o magari ad idrogeno o a fotoni) vengono presentate come l'alternativa primaria al "mostro tramvia".
E chi erano le forze che hanno messo i bastoni fra le ruote a busvie funzionanti? Bottegai e aficionados dell'auto sotto casa ad ogni costo. Guarda caso, gli stessi che sono il fulcro dei comitati anti-tramvia.
Qui qualcosa non torna: dove passa la tramvia si dice che le busvie sono meglio, dove sono proprio le busvie in questione gli si fa la guerra.

Strano mondo questo ... o no?