Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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sabato 27 dicembre 2008

La Sottointendenza ai Fatti Propri

Dal Comitato del Bobolino riceviamo questo messaggio su una nota fantastica impresa dell'eroica Sottointendenza ai Fatti Propri (teoricamente destinata alla tutela dei beni architettonici etc).

E' da osservare che gli stessi signori si oppongono per motivi estetici nel centro di Firenze per es. all'asfalto rosso per le ciclabili e impediscono la loro protezione dai gipponi omicidi tramite separazioni fisiche dalla carreggiata (es. transenne fisse, cordoli in pietra etc).

Che facciano parte anche loro del famigerato Partito del Gippone?

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Oggi, ad un anno di distanza dall’inizio dei lavori, il parcheggio voluto dalla Soprintendenza all’interno del Giardino della Pace è stato completato, cementando in maniera irreversibile un’ampia superficie di verde pubblico, costruendo cordoli e installando sbarre, cancelli e semafori. Tutti lavori edili che stanno a testimoniare come non si tratti di un intervento di restauro, ma di un’opera urbanistica che, di fatto, costituisce una variazione della destinazione d’uso dell’area, con un incremento del carico urbanistico e conseguente alterazione degli elementi tipologici, formali e strutturali del luogo.

Che si tratti di un cambiamento della destinazione d’uso, per il quale si devono seguire definiti procedimenti amministrativi, risulta evidente da due documenti nei quali questo principio viene chiaramente espresso:

a) La Delibera del Comune di Firenze n. 00048 del 08/03/1999, che si riporta come esempio circa l’iter da seguire per modificare il Piano Regolatore al fine di concedere l’autorizzazione per la realizzazione di un parcheggio pubblico per una scuola. Nella Delibera si chiarisce “che per la realizzazione del parcheggio… è necessario modificare la destinazione d’uso…” (con tutto l’iter che ne consegue di approvazione in Consiglio Comunale).

b) La Sentenza del Consiglio di Stato n. 5035, del 19 giugno 2007 in cui si ribadisce che “non è sostenibile che la trasformazione di … un giardino a parcheggio scoperto, attraverso l’impermeabilizzazione del terreno…in una zona vincolata, non configuri una sostanziale modifica dell’uso dell’immobile, con incremento del carico urbanistico”. L’elemento rilevante in questa decisione del Consiglio di Stato è la decisione di richiesta di ripristino dello stato dei luoghi”

Sulla base di questi due documenti, che stabiliscono in maniera inequivocabile i criteri per definire un cambiamento d’uso, appare insostenibile la dichiarazione di restauro, usata per la realizzazione del parcheggio.

Seguendo l’iter procedurale che, nel rispetto dei vincoli legislativi applicabili, disciplina i lavori eseguiti per conto di amministrazioni statali su aree di proprietà del Demanio dello Stato, sono stati individuati gli atti abilitativi necessari per la realizzazione del parcheggio nel Giardino della Pace, atti che sono stati elencati nel seguente schema, con i commenti relativi agli adempimenti richiesti, ed i riferimenti alle leggi ed i regolamenti applicabili.

1) Invio del progetto da parte della Soprintendenza alla Direzione Urbanistica, ai fini di accertarne la conformità con le prescrizioni urbanistiche (art. 39 del D.Lgs. 42/2004 / art. 7 del DPR 380/01- all. 4 e 5) , progetto che non è mai stato trasmesso al Comune, per stessa affermazione della direzione dei lavori della Soprintendenza

2) Mancato ricorso alla procedura ordinaria, DIA o permesso a costruire (l’unica DIA presente sul cantiere è relativa al passo carrabile)

3) Non è stata richiesta l’autorizzazione della Commissione Comunale per il Paesaggio, in quanto i lavori, sono stati considerati dalla Soprintendenza, un intervento di manutenzione ordinaria e non una variazione della destinazione d’uso

4) Non è stato fatto il ricorso alla Conferenza dei Servizi, come previsto in presenza di interventi non conformi al PRG ( art.. 25 della L.R. n. 1 del 03/01/2005 – all. 6)

A conclusione di questo documento, chiediamo alla Direzione Urbanistica del Comune di Firenze, una formale risposta sull’iter seguito, la documentazione comprovante la destinazione d’uso a parcheggio dell’area o, in alternativa, la variazione a parcheggio del piano regolatore, e il permesso rilasciato a costruire. In assenza di tale documentazione si richiede al Comune di provvedere per il ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione degli art.li 27 e 28 del DPR 380/01.

comitatobobolino@libero.it

mercoledì 17 dicembre 2008

No, un si pole!!

Riceviamo e pubblichiamo:

mercoledì 10 dicembre 2008

I "fiorellini" e le frasi captate al volo ...

Per puro caso prima dell'inizio di un incontro sulle politiche dei trasporti ho origliato uno scambio di battute fra due autorevoli e potenti personaggi del mondo politico e sindacale: "le conclusioni le tira un ambientalista, bisogna dirgli che qui si parla di infrastrutture, non di fiorellini". Già qui mi sono venuti i brividi.

E poi ancora giù luoghi comuni pro cemento e pro mega-opere come se fossero di per se la panacea universalis, sempre buone e giuste, comprese le più controverse e opinabili (es. l'autostrada tirennica). Traspariva un disprezzo e un astio quasi stalinista contro chi solleva critiche e dubbi o addirittura si oppone a quello che si spaccia per univocamente necessario, magari dopo aver intrallazzato di sottobanco con costruttori non proprio limpidi (e al di sotto di molti sospetti).

Oltre al Partito del Gippone (della destra) abbiamo anche a che fare con questi signori del cemento (del centro-sinistra). O come dice Travaglio "Calce e Martello".

C'è ancora molta strada da fare. Davvero tanta. E non ci si può stupire su certe telefonate le cui trascrizioni sono apparse sulla stampa.

Che vergogna!!!

martedì 2 dicembre 2008

La corda in casa dell'impiccato ...

La campagna "Pendolaria" viene promossa da anni dalla maggiore organizzazione ambientalista italiana ed è dedicata, con il gioco di parole fra "aria" e "pendolari", alle traversie dei circa 14 milioni di italiani che ogni giorno si spostano per andare al lavoro o nei luoghi di studio.
Al centro di essa sta, giustamente, il "ferro" che in tutto il mondo civilizzato è il
principale vettore, a cui altri eventuali mezzi di trasporto portano per rafforzare la capillarità della rete, soprattutto nel primo e ultimo tratto.
Mondo civilizzato a cui l'Italia palesemente appartiene poco: fra i grandi paesi "industriali" siamo infatti gli unici che vedono l'uso dell'auto come mezzo di gran lunga maggiore, in modo schiacciante.
Altrettanto poco civili sono spesso le condizioni in cui chi per necessità o per scelta viaggia ogni giorno sui treni locali. E palesemente in contraddizione con il resto d'Europa è anche la ripartizione degli investimenti fra ferro e asfalto.

La copertina della rivista di Legambiente illustra bene con una immagine che si richiama al famosissimo "Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo.

Scontato anche il continuo richiamo all'Europa come modello a cui orientarsi e ovviamente alla necessità che questi imponenti spostamenti di persone siano possibili in termini di "mobilità compatibile".
A maggior ragione incomprensibile è il fatto che in tutto questo la bicicletta non viene neanche nominata.
Eppure nel modello europeo l'intermodalità bici+treno svolge ormai un ruolo chiave in quantità e qualità: usare l'unico mezzo davvero ad "emissioni zero" fino ad una stazione, poi caricarla sui vagoni, ed infine scendere ed usarla comodamente nell'ultimo tratto urbano.

In realtà questo modello esiste anche da noi, ma in modalità tipicamente italica, "fai-da-te": parcheggiare una bici alla stazione di arrivo per proseguire - preferibilmente scassata, per non farsela possibilmente rubare, e magari legandola chissà dove in mancanza di appositi spazi. C'è anche chi porta l'italicitá al top usandone due, di cui la prima da casa alla stazione di partenza. Insomma mettendo a frutto tutta la nostra arte di arrangiarsi. Metterla in treno è spesso solo teoricamente possibile e in ogni caso pagando un supplemento giornaliero di cui non esiste abbonamento.

Trattare di mobilità compatibile e di pendolarismo e scordarsi della bicicletta è più o meno come parlare di corda in casa dell'impiccato!

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martedì 25 novembre 2008

morti ammazzati

MILANO (Reuters) - In Italia si muore di più lavorando o spostandosi in automobile che a causa delle aggressioni di criminali, il cui numero è in calo rispetto al passato e si attesta fra i più bassi d'Europa. Queste, in sintesi, le conclusioni di uno studio del Censis pubblicate oggi.A dispetto della cosiddetta emergenza sicurezza, per la quale il governo si è tanto speso negli ultimi mesi, la fotografia scattata dal Censis mostra che in Italia gli omicidi continuano a diminuire.

"Si muore di più durante le attività ordinarie che non a causa della criminalità o di episodi violenti", si legge nel comunicato pubblicato dall'istituto di ricerca socioeconomica.

"I morti sul lavoro sono quasi il doppio degli assassinati, i decessi sulle strade otto volte più degli omicidi".

In base ai dati delle fonti ufficiali, nel nostro paese gli assassini sono infatti diminuiti del 36,4% in 11 anni: sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006.

Una tendenza simile è riscontrabile negli altri principali paesi europei, come Gran Bretagna, Francia e Germania. Seppur in calo, secondo il Censis gli omicidi in questi paesi rimangono infatti più frequenti che in Italia: 879 casi in Francia nel 2006, 727 casi in Germania e 901 casi in Gran Bretagna.

Anche nel confronto fra città, l'Italia sembra risultare tendenzialmente più sicura. Nel 2006, dice il Censis, a Roma si sono registrati 30 casi. A Bruxelles ce ne sono stati 33, 35 ad Atene, 46 a Madrid, 50 a Berlino, 169 a Londra, che aveva toccato un picco nel 2003 con 212 omicidi. Palma per la sicurezza va a Parigi, dove nel 2006 si sono verificati solo 29 omicidi, drasticamente diminuiti dai 102 che c'erano stati nel 1995.

La tendenza virtuosa dell'Italia si inverte, però, se si considerano le cosiddette morti bianche o quelle determinate da incidenti stradali.

Secondo i dati inerenti al 2005, in Italia sul lavoro si contarono 918 casi, mentre furono 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia.

E i numeri crescono ancora se si considerano le vittime degli incidenti stradali: nel 2006 in Italia i decessi sulle strade sono stati 5.669 mentre in Regno Unito sono stati 3.297, in Francia 4.709 e in Germania 5.091.

"Gran parte dell'impegno politico degli ultimi mesi è stato assorbito dall'obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini rispetto al rischio di subire crimini violenti", ha dichiarato nel comunicato il direttore del Censis, Giuseppe Roma. "Tuttavia, se si amplia il concetto di incolumità personale, ... risalta in maniera evidente la sfasatura tra pericoli reali e interventi concreti per fronteggiarli".

(http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080805/tts-censis-italia-omicidi-ca02f96.html)

lunedì 17 novembre 2008

in soccorso ai pirati della strada

Azzeccagarbugli e giudicilli ...

Hanno sostenuto che l'etilometro della polizia non basta a determinare lo stato di ebbrezza e a Cremona, e hanno dato ragione ad un folle fermato a 230 Km/h
L'Asaps contro alcune sentenze
"Così la strada diventa una Jungla"

Dura presa di posizione dell'Asaps, associazione amici della polizia stradale, contro alcune recenti sentenze sull''etilometro e i limiti di velocità. "Rispondiamo con una provocazione - spiega il presidente dell'Asaps Giordano Biserni - ad alcune sconcertanti decisioni che ci sembrano prese dopo una vera e propria discutibilissima interpretazione dei fatti. A Firenze, infatti, un GIP ha respinto decine di decreti penali di condanna, adducendo l'insostenibile tesi che l'etilometro in uso alle forze di polizia non è sufficiente a determinare lo stato di ebbrezza del conducente; a Cremona, un altro giudice (di pace) ha dato ragione ad un automobilista fermato a 230 orari. A nostro parere si tratta di sentenze contro la sicurezza stradale - aggiunge Biserni - che evidenziano tutta la criticità di un sistema che non riesce ad essere incisivo e che si delegittima puntualmente da solo".
"A Treviso è stato declassato un valore alcolemico di 3,37 rilevato con l'esame del sangue a 1,47 sulla base di una tabella di raffronto con i valori che si rileverebbero con l'etilometro. Entrando nel merito dei singoli dispositivi, è infatti ovvio che quando nell'aula di un tribunale, luogo nel quale deve trionfare il Diritto, cadono certezze come la validità di un etilometro od uno sistema di misurazione della velocità che da anni vengono utilizzati in difesa della vita sulla strada, la società esce sconfitta.
Da anni una moltitudine di soggetti lotta in difesa della vita sulla strada - dichiara il presidente dell'Asaps - ma eventi come questo sono uno schiaffo ala memoria di chi, sulla strada, quella vita l'ha già persa: cosa si pretende, che gli agenti debbano accompagnare ogni sospetto in ospedale? Fare la coda con gli utenti del pronto soccorso? Farsi attribuire un codice di gravità al triage?".
"Anche per quanto riguarda l'altra sentenza, si rasenta il grottesco: il verbale redatto da due poliziotti che inseguono un'auto a 230 all'ora, che misurano la velocità di un veicolo standogli alle costole, non basta più? "Alcune sentenze annullano verbali redatti da postazioni automatiche - conclude Giordano Biserni - ora siamo in presenza di un giudice che annulla un atto perfezionato da agenti che hanno seguito e fermato una persona a 100 km/h sopra il limite massimo, accogliendo la tesi che il gesto manuale di inizio e fine della misurazione può comportare errori. Siamo all'assurdo: meglio a questo punto togliere ogni regola e lasciare che a decidere chi debba sopravvivere e chi debba soccombere sia la legge della jungla. A quella non c'è giudice che tenga".
(da La Repubblica, 10 ottobre 2008)

per leggerlo in orginale clicca qui

http://www.repubblica.it/2008/10/motori/motori-ottobre2/motori-asaps-giudici/motori-asaps-giudici.html?rss

giovedì 13 novembre 2008

Soldi per andare in bici

Purtroppo la buona notizia non è italica, viene infatti dall'America di Bush, roccaforte dell'auto "sempre e in ogni dove" (e di altre meraviglie che vi risparmiamo).


Usa, dal 2009 in vigore il Bicycle Commuter Act, provvedimento del piano anti-crisi: soldi a chi per spostarsi sceglie le due ruote

Se lasci l'auto in garage e vai in bici trovi in busta paga 20 dollari in più

di SARA FICOCELLI - tratto da Repubblica (clicca per leggere l'originale)

PIU' PEDALI e più ti ricarichi: lo slogan ha il retrogusto della pubblicità di un telefonino ma in realtà promuove un'iniziativa molto seria, capace di dare una mano all'ambiente, ai cittadini e persino alle tasche sempre insoddisfatte dei datori di lavoro. La formula magica si chiama Bicycle Commuter Act ed entrerà in vigore negli Stati Uniti a gennaio 2009 grazie alla firma di George W. Bush. A partire dall'anno prossimo tutti i lavoratori americani che lasceranno a casa la macchina per andare a lavoro in bicicletta riceveranno un bonus di 20 dollari a fine mese sulla busta paga, totalmente esenti da tasse. I datori di lavoro potranno a loro volta scaricare quei soldi dalla dichiarazione dei redditi e il cerchio perfetto si chiuderà.al lavoro in bici

(...) omissis (...)

Maureen DeCindis, una giovane "pendolare della bicicletta" che ogni giorno pedala dalla cittadina di Tempe, in Arizona, fino a Phoenix, è felice di sapere che alla fine del mese la Maricopa Association of Governments le accrediterà 20 dollari netti in più sullo stipendio: "In tempi di crisi le persone cercano solo di risparmiare e questa legge le invoglierà a farlo. Io, che amo la bicicletta, posso garantire che pedalare poi fa benissimo, non solo al portafogli ma all'umore".

"Certo, non diventeremo ricchi grazie a pochi spiccioli in più a fine mese - dice Willy Dommen, 49enne californiano che tutti i giorni pedala fino al San Francisco's Financial District - ma per noi amanti delle due ruote si tratta di una conquista importante".

martedì 7 ottobre 2008

Firenze, i Viola e la civiltà (Comi-Ci - episodio 1)

In passato abbiamo spesso polemizzato con i Comitati dei Cittadini, soprattutto per la loro adesione alle campagne antitramviarie dei talebani filogippone.
E' capitato anche (e forse più spesso) di trovarci d'accordo con loro comunicati e denunce di scempi urbanistici, ambientali etc.
In fondo non ci troviamo poi tanto lontani, non ce ne vogliano dunque se gli affibbiamo il bonario nomignolo di Comi-Ci (acronimo cattivello di Comitati dei Cittadini). Se lo sono meritato, oltre che con l'assurdo sostegno ai fanatici dell'auto dappertutto, con una certa faciloneria in varie occasioni.
Prendiamo un esempio recente: VIOLA IN EUROPA, FIRENZE FUORI (cliccare per leggere l'originale).
Lo spunto è l'accoglienza, mesi fa, ai tifosi viola a Praga da parte di quelli dello “Slavia”, con la scritta “Benvenuti nella civiltà”. Il divertente pezzo con i relativi confronti fra la scassata Firenze (invasa da motorini, e non solo) e il resto d'Europa ci trovano ampiamente d'accordo: vedi doppia foto.

Peccato che poi si rovinino, andando a contraddire il grande filosofo Wittgenstein ("Ciò di cui non si può parlare, si deve tacere") quando discettano - a sproposito - di piste ciclabili.

Da tempo FirenzeInBici e la galassia del cicloattivismo sostengono che Firenze, anche in questo campo, deve avvicinarsi all'Europa, e che c'è molto da fare. Gli esempi portati dai nostri amici ComiCi sono però degli abbagli, o dei raffronti strampalati.
La foto a destra illustra per es. un corsia ciclabile di qualche civile città europea che qui da noi proprio non vorremmo: esposta al parcheggio selvaggio, alle invasioni omicide di motorini e gipponi in transito ... un incubo.
L'esempio fiorentino di snodo molto stretto è invece portato a sproposito: i signori ComiCi ne troveranno di analoghi in tanti paradisi della bici e significa offrire salvezza ai ciclisti anche dove lo spazio non consente l'optimum, la realizzazione di una vera pista ciclabile.

E' evidente che i nostri amici parlano di ciclabilità senza aver mai inforcato una bici, a Firenze o altrove. I problemi sono davvero altri, e per averne un'idea è bene consultare (e studiare attentamente) i siti che se ne occupano dalla parte degli utenti: per es. quello di Firenzeinbici, o quello nazionale della Fiab. Ci troveranno aspre critiche a molte Amministrazioni (fra cui quella fiorentina) ma non cazzate sparate a caso.

Una delle questioni di fondo è che per realizzare o ampliare una vera rete ciclabile è necessario togliere fiscamente spazio a sosta e traffico motorizzato. Cosa che i Comi-Ci invece, nel caso della tramvia, non vogliono, allineandosi ai paladini dell'auto dappertutto. Lo vorranno invece per le piste ciclabili? In tal caso si perderebbero gli attuali alleati, i vari Salva-Firenze, San Razzanellio, CheDioCiBonaiuti, Arch. OhiOhi etc.

martedì 30 settembre 2008

Sesto Fiorentino: i ciclisti devono soffrire?

Riprendiamo il tema della famosa pista ciclabile che collega il Polo Scientifico di Sesto.

Pare che finalmente l'ultimo pezzettino della ciclabile, di competenza del Comune di Sesto Fiorentino e finanziato dalla Provincia, stia per essere appaltato. Nel giro di un annetto, dopo tanti di attesa, il percorso di guerra ciclistico sestese dovrebbe essere risolto.

Cecina

Curiosità: mentre il tratto fiorentino (vari chilometri) è tutto asfaltato, gli ultimi 400 metri rimarranno sterrati per volere degli amministratori sestesi. I ciclisti dovranno fare la "danza della non-pioggia"? Nobile motivo per facilitare il fango: siamo nel "Parco della Piana". Stranezza: lampioni alti 9 metri, adatti ad uno svincolo autostradale, ma a quanto sembra prescelti per un' area naturalistica.Bisenzio

Che esistano facili soluzioni lo dimostrano le due foto di ciclabili in zone di pregio ambientale: non in Olanda ma a Cecina, con fondo lastricato (se il tanto amato asfalto proprio in questo caso lanciasse improbabili grida di dolore), non sul Danubio ma sul Bisenzio (Prato), asfaltata senza nessuna controindicazione. In ambo i casi l'illuminazione non ricorda penitenziari.

E per finire un'altro buon esempio di fondo ciclabile senza asfalto, consolidato, senza rischi di imptanamento, decisamente adatto all'ambiente naturale: non in Svizzera ma ... alle Cascine!Bisenzio

Chi sceglie la bici ... deve soffrire, specie a Sesto Fiorentino. Questo sembra il motto di quell'Amministrazione: lascia l'amaro in bocca la sospirata conclusione sestese, dopo anni di rimpalli per la realizzazione degli ultimi 3-400 metri, mentre i chilometri nel Comune di Firenze, con avvio contemporaneo, sono pronti e asfaltati da un pezzo.

Paradossale in ogni caso che la ciclabile passi da asfaltata a sterrata al confine comunale, quale che sia il motivo. Se si pensa poi che si tratta di una infrastruttura altamente ecologica si sfocia nel ridicolo.

SestoFiorentiNoBiciO forse i progettisti sestesi potrebbero ancora ripensarci, dandoci un fondo non acquitrinoso e illuminazione meno invasiva?

Che dio ce la mandi buona ...

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le foto sono tratte da www.firenzeinbici.net, che ha dato anche ispirazione con un suo articolo assai più pacato di questo

lunedì 29 settembre 2008

manifestare in bicicletta

Sembra una nuova moda, forse sulla scia dei "girotondi" - e mi piace!

Qui accanto la manifestazione a Firenze, zona Isolotto, contro il folle attacco alla scuola elementare da parte della premiata consorteria Gelmini&Tremonti.

I motivi scatenanti, come nell'esempio riportato, sono spesso tragici, ma il fatto che si organizzino manifestazioni in bicicletta su temi che con la bici di per se non hanno a che fare è davvero una bella cosa.

Le cose che implicitamente si trasmettono e ne emergono sono varie: la diffusione sempre maggiore della bici, l'abbinamento ideale con cause di civiltà etc.

Certo tutto è possibile ma non credo che una manifestazione razzista possa scegliere una modalità del genere. Mentre quella di un corteo di gipponi ce la vedrei bene, con alla guida repellenti personaggi che blaterano di "negri, grigi e marroni".


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(la foto è tratta da Firenzeinbiciblog)

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addendum tratto dal SestoSguardo:

La settimana si concluderà domenica 12 ottobre con la “pedalata per la pace”, una gita in bicicletta che colorerà le strade di Sesto Fiorentino di bandiere arcobaleno (...)

Altro buon esempio di "manifestazioni in bici". Risalendo indietro facile trovarne altri, e sicuramente anche in futuro.

mercoledì 24 settembre 2008

Manifestazione contro le rimozioni di biciclette

L'associazione Firenzeinbici organizza una protesta contro le razzìe di biciclette ad opera della Polizia Municipale: sabato 27, ore 10,30 in Piazza dei Ciompi

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Manifestazione contro le rimozioni di biciclette, in favore del diritto alla sosta e della mobilità ciclistica, indetta dall'associazione FirenzeInBici.

La manifestazione avrà luogo in piazza dei Ciompi, sul luogo della razzia di biciclette compiuta il 22 settembre dalla polizia municipale.

Scarica e diffondi il volantino

Volantino A4 da tagliare in due (da un foglio 2 volantini A5)
manifestazione27set2008.pdf (214kb)

Associazioni, cittadini, gruppi etc sono invitati ad aderire



Per informazioni: Associazione FirenzeInBici EMail: (invia un messaggio on-line)

domenica 14 settembre 2008

schermaglia Comitati-Matulli

Riceviamo una email dai Comitati dei Cittadini (clicca sul titolo per leggere l'originale) di cui commentiamo vari passi (con un pò di ironia, in corsivo) sia per le concordanze che per le discordanze.
TRAMVIA: REPLICA ALL'ASSESSORE MATULLI DI COMITATI E AMBIENTALISTI
(le associazioni ambientaliste sono tutte a favore della tramvia, eccetto Italia Nostra, detta anche Italietta Nostalgica, più che altro una associazione "paesaggistica")
Egregio direttore, poiché ci sentiamo tirati in ballo dal dibattito sulla tramvia vorremmo far notare a Matulli che i casi di inserimento del tram nei centri storici sono avvenuti generalmente in impianti urbanistici settecenteschi (Bordeaux, Nantes, Edimburgo ad esempio)
e allora?
o in città fortemente danneggiate dalla guerra e ricostruite (la stessa Strasburgo).
Quando troviamo i tram in città del valore di Firenze di solito c’è una metropolitana come principale sistema di trasporto pubblico (così a Vienna, a Praga, a Varsavia).
balle! Gli esempi portati sono metropoli molto più grandi di Firenze. E ci sono molti esempi, in netta crescita, di tramvie per città delle dimensioni di Firenze o anche più grandi.
C’è modo e modo di fare le tramvie e la loro sola esistenza non garantisce di per sé il miglioramento delle città.
vero a metà, e non farle è anche peggio. Le linee tramviarie possono essere più o meno efficaci, ma sono utili anche se andassero a zig-zag: sempre auto in meno, e spazio ad esse sottratto per circolazione e sosta.
La popolarità che questo mezzo ha riscosso in Francia dipende dalla buona progettazione, la buona gestione e la capacità che hanno gli amministratori transalpini di interloquire con la popolazione. Questo non è certo accaduto a Firenze!
vero, la trasparenza è stata pessima, la comunicazione anche, e questo ha permesso ai talebani antitramvia di diffondere un gran numero di bufale: dalla scemenza che non passeranno più le ambulanze, al mostro alto 5 metri in fotomontaggi falsificati etc.
(...)
I Comitati dei cittadini nel luglio scorso hanno avanzato una proposta dettagliata per una pedonalizzazione immediata dell’area attorno al Duomo. La nostra proposta, presentata anche alla stampa, prevede veicoli di media dimensione, secondo itinerari circolari, magari a idrogeno, come quelli che circolano a Londra.
Se è la proposta di Italietta Nostalgica, beh lì si parlava di bussini elettrici per l'intero centro: una roba da far ridere i polli, come è capitato spesso da quel fronte ("l'incanto dei viali" di Ripa di Meana e altre pagliacciate)
Certo si tratta di una proposta discutibile e perfettibile ma può essere un primo passo per superare una situazione insostenibile, senza rimandare tutto alla panacea tramviaria.
Concordiamo, non si può rimandare tutto alle tre linee tramviarie (in realtà ne servono di più): c'è anche da imporre busvie protette e non invadibili, una fitta rete di piste ciclabili, zone pedonali, piccole ZTL e zone a "moderazione del traffico" non solo in centro: tutte misure che sottraggono spazio a sosta e traffico e che scatenano i tumulti dei fanatici dell'auto dappertutto, fortemente rappresentati fra gli anti-tramvia. Quindi c'è da criticare Matulli e le politiche della mobilità della giunta, ma in senso opposto a quello dei vari "salva-firenze", bottegai assortiti e partiti del gippone o del motorino.
Prima di costruire altre due linee con un Project financing, strumento molto delicato e rischioso dal punto di vista finanziario, l’Amministrazione comunale dovrebbe fermarsi e confrontarsi davvero con la cittadinanza, non solo con qualche associazione di categoria.
Di fermarsi neanche se ne parla, anzi, fare presto, fare meglio, fare di più (vedi sopra). Vero che non servono a nulla i bla bla con le associazioni "di categoria" (i soliti carrozzoni di bottegai&consorti aggrappati allo status quo e i miopi fino alla follìa). Serve a poco anche dialogare con chi vuole semplicemente continuare all'infinito a scorrazzare in auto e lasciarla dove gli fa comodo: e questo è il fulcro degli antitramvia.
Al tempo stesso chi dice di fare opposizione a questa Amministrazione dovrebbe dimostrare di farlo seriamente, chiedendo ad esempio l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta sui reali costi, presenti e futuri, della tramvia e sull’accertamento delle responsabilità per le gravi carenze progettuali e procedurali che ne hanno accompagnato la realizzazione.

La pressione dal basso serve soprattutto per fare di più, meglio e presto, non certo a frenare. Con le loro modeste forze lo fanno le associazioni ambientaliste (Legambiente, Firenzeinbici, Amici della Terra, etc). Se invece di far fronte coi fanatici dell'auto dappertutto i vari Comitati facessero la loro parte si otterrebbe di più.

mercoledì 10 settembre 2008

LA PIAGA DEI FALSI INVALIDI

Venerdì, 2 maggio 2008 (Viaroma100.net) - clicca sul titolo per il sito originale

FIRENZE: SCOPERTO UN "GIRO" DI USO ABUSIVO DI PERMESSI PER INVALIDI
La Polizia Municipale ha scoperto il giro: dieci persone indagati, sequestrati telepass e contrassegni.

FIRENZE - Dieci persone indagate, tre telepass e quattro permessi invalidi sequestrati. E' questo il bilancio dell'ultima operazione della Polizia Municipale contro l'utilizzo improprio dei contrassegni invalidi.

Un'operazione che rappresenta soltanto uno dei casi evidenziati dal lavoro effettuato dal nucleo Zona Centrale della Polizia Municipale negli ultimi due anni.

I risultati di questa attività e i particolari dell'ultima operazione sono stati illustrati dall'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni, dal comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini e dalla coordinatrice Paola Pieri.

"I permessi invalidi rilasciati dal Comune di Firenze e dai comuni dell'hinterland sono 14.711 - ha spiegato l'assessore Cioni - . Si tratta di un numero cospicuo e non si sarebbe niente di strano se tutti venissero utilizzati in modo regolare. Invece è diffusa in città la percezione che si verifichino abusi nel modo in cui i permessi vengono utilizzati. Una percezione che viene in parte confermata dai risultati delle indagini svolte negli ultimi anni dalla Polizia Municipale. E i controlli continueranno perché è anche nell'interesse di chi utilizza in modo corretto il contrassegno che gli abusi vengano scoperti e sanzionati".

Tornando all'indagine, tutto è iniziato nel maggio 2006 a causa di un banale incidente stradale avvenuto in pieno centro storico, anzi per essere esatti in via dei Leoni.
Un incidente che vedeva coinvolta un'auto di grossa cilindrata (una Porsche) il cui conducente aveva chiamato la Polizia Municipale.
Gli agenti, una volta intervenuti, notarono sul cruscotto dell'auto un permesso invalidi rilasciato dal Comune di Gavorrano.
Alla richiesta di spiegazioni sull'utilizzo del permesso, il conducente dichiarò che l'intestataria era la nonna ma non seppe dare spiegazioni della motivazione per cui in quel momento era usato.

Nelle settimane successive gli agenti effettuarono una serie di controlli sui passaggi del telepass collegato al permesso in questione scoprendo che l'auto transitava spessissimo sotto le porte telematiche della ZTL e quelle sulle corsie preferenziali, soprattutto nelle ore notturne (486 passaggi complessivi). Un elemento che poco si conciliava con l'utilizzo a servizio dell'anziana.

Ma le sorprese non sono finite qui. Andando infatti a notificare un atto al conducente della Porsche, gli agenti hanno scoperto che il suo coinquilino (tra l'altro avvocato) aveva presentato una serie di ricorsi contro contravvenzioni elevate dalle porte telematiche utilizzando il permesso invalidi intestato, anche in questo caso, alla nonna e rilasciato dal Comune di Lastra a Signa.
Anche in questo caso, da ulteriori accertamenti, è emerso che i passaggi sotto le porte telematiche (in totale 543) si concentravano soprattutto nelle ore notturne.

A questo punto i vigili hanno approfondito le indagini scoprendo che i due permessi venivano di fatto utilizzati da un giro di persone (fidanzate, parenti e amici) collegate ai due coinquilini.
E che i due coinquilini avevano presentato una serie di ricorsi-fotocopia, sia nella forma che nella firma delle due diverse intestatarie, contro le multe elevate per passaggio sotto le porte telematiche.

Scavando ancora gli agenti di Polizia Municipale hanno individuato una terza persona domiciliata all'interno della ZTL e legata da rapporti di conoscenza con i primi due che utilizzava un permesso invalidi intestato a un'altra persona.
In questo caso si trattava della madre di un amico residente in Calabria per la quale aveva richiesto personalmente il telepass.
Anche a suo carico sono emersi numerosi passaggi in ore notturne sotto le porte telematiche (in totale sono risultati 312 transiti).

Tornando ai due coinquilini, la Polizia Municipale, ha continuato le indagini che hanno avuto collegamenti un po' in tutta la Toscana e persino in Calabria.
Le prime denunce sono state raccolte dal sostituto procuratore Luigi Bocciolini, che emetteva un decreto con dieci perquisizioni domiciliari da effettuarsi tra Firenze, Capraia e Limite, Gavorrano, Lamporecchio, Lastra a Signa e persino in Calabria (Albi in provincia di Catanzaro).

Perquisizioni eseguite dalla Polizia Municipale di Firenze insieme ai vigili dei comuni interessati e dei carabinieri.
Sono stati sequestrati 3 telepass, 4 permessi (di cui uno falsificato), un autoveicolo (dopo il rifiuto del proprietario di aprirlo e quindi nell'impossibilità di effettuare la perquisizione sul posto), due personal computer e documentazione varia che prova le relazioni tra i protagonisti della vicenda.

Dal punto di vista strettamente economico, la Polizia Municipale ha calcolato per il Comune un mancato introito di circa 100.000 euro per multe non elevate senza contare i ricorsi accolti sulla base di dichiarazioni mendaci. Il Comune, come in altri casi, si costituirà parte civile richiedendo anche i danni di immagine.

I protagonisti sono stati denunciati per truffa e sostituzione di persona e rischiano la reclusione fino a 5 anni e la multa fino a 1.549 euro.

"Questo è sicuramente un caso limite - ha spiegato il comandante Bartolini - ma l'azione della Polizia Municipale in questo campo è costante e continua e negli ultimi anni ha dato degli importanti risultati, basti ricordare i 150 indagati in un'altra indagine parallela che è ancora aperta".

Tra la fine del 2006 e aprile di quest'anno i vigili hanno controllato soprattutto il centro storico, partendo dall'area di piazza della Repubblica e poi allargando le verifiche ad altre zone (come via del Proconsolo, Borgo Albizi, piazza San Pier Maggiore, piazza Santa Croce). Adesso i controlli sull'utilizzo dei permessi invalidi è diventata a far parte della normale attività delle pattuglie in servizio in città.

In totale sono stati censiti 714 permessi invalidi che più o meno assiduamente frequentano la ZTL: di questi l'80% risultano rilasciati dal Comune di Firenze, il 13% dai comuni della provincia di Firenze, il 4% dai comuni fuori provincia e il 3% dai comuni fuori regione. Dei 714 permessi 421 (pari al 59%) sono stati controllati incrociando i dati dei permessi ZTL, dell'anagrafe e della Motorizzazione Civile.

Da questa analisi è emerso che il 44% dei permessi verificati è usato in modo regolare (da residenti e lavoratori in centro, da veicoli effettivamente a servizio di invalidi).
Il resto, pari a 115 contrassegni, è risultato utilizzato in modo improprio e quindi in questi casi sono scattate le multe. Si tratta del 16% dei permessi censiti (il totale dei 714) e del 27% di quelli sottoposti a controllo incrociato (421). Tra i contrassegni utilizzati in modo improprio 94 (pari all'84%) erano rilasciati dal Comune di Firenze, 9 dai comuni della provincia, 5 rilasciati fuori provincia e 4 fuori regione.

Gli "utilizzatori impropri" sono soprattutto familiari del titolare che, al momento del controllo su strada, è risultato a casa o in una struttura di cura. E spesso il permesso viene usato da un familiare per recarsi sul posto di lavoro in centro. Otto le denunce penali scattate per l'uso di contrassegni invalidi intestati a persone decedute.

In caso di dubbio, gli agenti di Polizia Municipale inseriscono il veicolo e il permesso in un elenco di permessi "a rischio" che viene fornita al personale in servizio. Ad oggi sono 192 i contrassegni nella lista dei sorvegliati speciali. Solo nel 2008 la Polizia Municipale ha sequestrato, in controlli singoli avvenuti per strada, 46 contrassegni, che diventano 250 complessivamente sequestrati dal 2002.

domenica 24 agosto 2008

Il regolamento e la pratica

La pensata "nuovo Regolamento di Polizia Municipale" dello sceriffuccio Cioni puzzava fin da principio di operazione di facciata e a (perfidi) scopi elettorali personali. Ma si poteva sfruttare l'occasione per tappare buchi ai troppi furbi e varie altre cosette. Parti della maggioranza e in particolare alcuni consiglieri hanno anche cercato, forse in quest'ottica, di migliorare, smussare o ribaltare molte regolette fra il ridicolo e il vessatorio, in alcuni casi riuscendoci anche.

Le imprese estive degli eroici Vigili comandati dal deleterio Bartolini dimostrano molte cose, delle peggiori:

- conta molto più la prassi che il regolamento. Ed essa è gestita dalla geniale coppia di devastatori Cioni-Bartolini, che decidono a loro gusto le priorità, perseguitando alcuni e continuando a lasciar fare i comodi loro ad altri

- il senso dell'operazione era quello fin da principio: l'arbitrio di chi ha le leve repressive in mano

Ed ecco che la frittata è fatta. E ora? Mi attanaglia l'incubo di ritrovarci un Cioni sindaco. E anche se si trattasse solo di continuare a vederlo spadroneggiare come assessore ai cazzi suoi mi fa venire il vomito.

Forse è giunto il momento di dire alcune cose chiare:

Cioni sindaco mai, neanche morti!

Il PD, aggrovgliato nelle sue lotte intestine è bene che sappia: se cercano di far votare quel personaggio turandosi il naso potrebbero avere brutte sorprese: non solo da chi Cioni&C è stufo da tempo, ma anche da fette di elettorato proprio. Avvertiti, dopo non diano ad altri la colpa o facciano i piagnucolosi.
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I grandi amori di Cioni e della sua longa manus Bartolini



panni stesi





giovedì 21 agosto 2008

La guerra alle bici di Cioni e Bartolini e le cicche per terra

Cliccando sul titolo si legge un recente articolo della Repubblica sulle eroiche imprese del duo Cioni-Bartolini e della loro guardia imperiale (i Vigili) nella "lotta al degrado": la guerra alle bici.

Qualcuno ha già osservato che le vanterie del megacomandate Bartolinik assomigliano in modo tragicomico a quelle di Bava Beccaris, insignito al merito per aver fatto sparare a cannonate sulla folla ai tempi del re macellaio Umberto I.

I fautori della tolleranza mille a sosta e traffico selvaggio compiono eroiche azioni anche notturne per combattere il degrado cittadino: rimuovere qualche bici legata a pali o transenne.

Sulla follìa di queste scelte, e sull'evidente politica dei "due pesi e due misure" consiglio di leggere quanto si dice sul sito di Firenzeinbici (cliccare).

Fra le tante riprove di una vera persecuzione c'è la recente deroga alle cicche per terra annunciata dal fantastico assessore-sceriffo Cioni: fino a che non ci saranno più cestini appositamente attrezzati per lo spegnimento delle sigarette niente più multe.
La cosa fa veramente ridere i polli: chiunque è in grado di spegnere la sua sigarettuccia prima di buttarla nel cestino, o in un cassonetto, o di tenersela per qualche decina di metri.

Palese invece che la gente (fra cui tanti pendolari) non sa dove mettere la bici senza farsela rubare (da ladri di biciclette di vario tipo). Ed evidente che dieci bici parcheggiate siano sempre e comunque un grosso vantaggio rispetto ad una macchina (spazio equivalente). Ma lì, dio ce ne guardi, nessuna applicazione del buon senso, nessuna deroga in attesa delle promesse rastrelliere, anzi vanterie delle vittime civili dei bombardamenti cioniani.

Perchè dunque l'improvviso abbandono della "tolleranza zero" per gli sporcaccioni che buttano le cicche per terra? Mi viene un sospetto: quelli sono spesso turisti, e loro sono intoccabili. Non sarà per caso che qualche potente corporazione ammanigliata si è fatta viva dal fantastico Cioni e ha trovato subito ascolto e disponibilità a dimenticarsi per loro la "tolleranza zero"?

Come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca ...

giovedì 14 agosto 2008

esposto per mancata multa: con chi rifarsela?

La multa non scatta, l'esposto sì

Così titolava la Repubblica (basta cliccare sul titolo per leggerlo in orginale) riferendo del vano tentativo di far intervenire i Vigili su una sosta in doppia fila sotto i loro occhi.

Si tratta di situazioni e comportamenti all'ordine del giorno, dove il "girare la testa" o addirittura il rifiuto di intervenire da parte dei Vigili è ampiamente la normalità.



Due considerazioni: non credo che oltre 800 Vigili siano tutti lavativi o paladini della sosta e del traffico selvaggio. Quindi queste forme di illegalità tollerata e anzi legalizzata, fin troppo omogena e costante, devono scaturire da direttive e indicazioni dall'alto. Cosa hanno da dire gli alti gradi del Comando e i responsabili politici su questo?

Il fatto che due Vigili si trovino a rispondere penalmente di persona potrebbe anche far sembrare che si colpisca il bersaglio minore. Ma sono certa che sia stato proprio il comportamento intimidatorio, che fa tornare in mente una Bolzaneto in miniatura, a mettere in moto gli ingranaggi del reato penale. Ben gli sta, dunque.

Spero però che i giudici scavino un pò oltre, più in alto, e chiamino a rispondere chi da direttive di lasciar correre e non disturbare i barbari della sosta selvaggia (o i finti invalidi e altre furberie).

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martedì 12 agosto 2008

cose buone dal mondo (e anche cattive)

Questo comunicato mi piace (e non mi riferisco alle persone che lo hanno presentato):


Ufficio Stampa - Comune di Firenze
Palazzo Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
Tel. 055 276 8075 - Fax 055 276 8282


COMUNICATO STAMPA

Firenze, 11 Agosto 2008

REGOLAMENTO POLIZIA URBANA, BARUZZI E MALAVOLTI (SD) E PETTINI (PDCI): "CITTADINO QUERELA DUE AGENTI DELLA POLIZIA MUNICIPALE: CHIEDIAMO ADEGUATI CONTROLLI PER VERIFICARE LA FONDATEZZA DELL'ACCADUTO"

Questo l'intervento dei consiglieri comunali Daniele Baruzzi e Gregorio Malavolti (SD), e Luca Pettini (Pdci):
E' di oggi la notizia di un cittadino che ha querelato due agenti della Polizia Municipale che si sarebbero rifiutati di multare una macchina in doppia fila.
La notizia esce proprio nel giorno in cui entra in vigore il nuovo Regolamento Di Polizia Urbana, avente per titoli "Norme per la civile convivenza in Città" ed in cui il Comandante Bartolini dichiara che il Corpo della Polizia Municipale porrà una particolare attenzione nel farlo rispettare.
Sul caso specifico la giustizia farà il suo corso. Riteniamo comunque opportuno che, nel rispetto delle indagini che farà la magistratura, l'assessore Cioni ed il comandante dei vigili procedano alle adeguate verifiche. Se dovesse essere verificata la fondatezza di quanto esposto dal cittadino, ci troveremmo di fronte ad un comportamento molto grave da parte dei due agenti.
E' comunque un dato di fatto che a Firenze la sosta abusiva (in doppia fila, sulle strisce pedonali o sui marciapiedi) sta aumentando e che la repressione del fenomeno non è sufficiente. E' questa una forma di degrado e di illegalità su cui si spendono troppe poche energie.
Eppure questi comportamenti costituiscono un elemento di intralcio e rallentamento del trasporto pubblico, di insicurezza per la viabilità, perché restringono le carreggiate in modo improprio portando i conducenti ad invadere le corsie adiacenti ed impedendo la visibilità negli incroci e di inciviltà e degrado, perché impediscono il passaggio sui marciapiedi alle carrozzine ed ai disabili ed a volte addirittura ai semplici pedoni e perché impediscono agli automobilisti che hanno parcheggiato correttamente di uscire dal parcheggio.
Vi sono persone disabili che vedono impedita fisicamente la propria deambulazione perché si trovano parata davanti una macchina parcheggiata in prossimità di un attraversamento pedonale o su marciapiede stretto. E' una vera e propria limitazione della libertà di circolazione perpetrata nei confronti di settore deboli della società che andrebbero tutelati. E' lo stesso problema che ha portato l'Assessore Cioni a proporre la norma sui mendicanti (poi in parte modificata dal Consiglio Comunale) ma moltiplicato per mille quanto a frequenza e ad ingombro e pericolo (c'è differenza tra una persona ed una macchina!!)
Quello che è più grave è che vi sono strade in cui è noto a tutti che questi comportamenti si verificano costantemente ad esempio in Viale Lavagnini all'altezza dell'agenzia delle entrate, in Via Doni all'altezza davanti ad alcuni noti esercenti, ed addirittura in Via del Ponte alle Mosse, davanti al Comando della Polizia Municipale!!
Non capiamo perché non si mandino due agenti tutti i giorni in queste strade per reprimere e soprattutto prevenire il fenomeno.
Occorrerebbe poi dotare i marciapiedi, come in tutte le città europee, mezzi di dissuasione fisica tipo paletti o archetti parapedonali.
Le cronache ed i dati di questi giorni dimostrano come uno dei veri problemi di insicurezza e di pericolo per l'incolumità delle persone sia legato al mancato rispetto del codice della strada.
Ci auguriamo allora che la repressione di questo tipo di violazioni sia considerata la priorità, e che su questo fronte si investano mezzi e uomini in misura quantomeno pari a quella annunciata dall'assessore Cioni e dal comandante Bartolini per garantire l'osservanza del nuovo regolamento di polizia municipale.
(pc)

Questo invece assai meno (e mi riferisco anche al noto politico che se ne fa vanto ...) - mi ricorda vagamente la metafora evangelica del bruscolo e dalla trave ...


Ufficio Stampa - Comune di Firenze
Palazzo Vecchio - P.za Signoria, 1 - 50122 Firenze
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COMUNICATO STAMPA

Firenze, 11 Agosto 2008

NUOVO REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA, INIZIATI I CONTROLLI DEI VIGILI. ALLE 14 ELEVATE 30 CONTRAVVENZIONI

Questa mattina sono entrate in vigore le Nuove norme per la civile convivenza in città ovvero il nuovo Regolamento di Polizia Urbana. E di conseguenza sono iniziati anche i controlli della Polizia Municipale sul rispetto di queste norme. Alle 14 erano 30 le contravvenzioni elevate a venditori di giornali, mendicanti, negozianti, proprietari di cani e via dicendo. Nei primi giorni di applicazione delle nuove norme il Comando ha previsto un contingente di agenti dedicato esclusivamente alla verifica delle situazioni di degrado in città, composto da 15 pattuglie per turno. A queste di aggiungeranno anche un gruppo di vigili che da questa notte si dedicherà all'allontanamento delle prostitute dalle zone abitate. In totale saranno impegnati 70 agenti al giorno.
"Vogliamo approfittare del mese di agosto, di consueto relativamente più calmo in settori come la viabilità, per dare un segnale ai cittadini del massimo impegno della Polizia Municipale su questo fronte - ha spiegato il comandante Alessandro Bartolini - pur essendo questa una delle tante priorità cui il corpo deve far fronte". Il comandante ha aggiunto che nell'ultima settimana tutti i reparti si sono dedicati alla formazione e alla preparazione logistica. "Il personale è apparso molto convinto dell'importanza dei nuovi 46 articoli del regolamento - ha aggiunto Bartolini - che contengono circa 150 regole per la convivenza in città, regole in pratica corrispondenti ad altrettante ordinanze ma che adesso sono contenute in un tutt'uno organico".
In dettaglio alle 8 è partita l'operazione "Incroci puliti": le pattuglie hanno controllato tutti gli incroci della città per verbalizzare e allontanare eventuali lavavetri, mendicanti, distributori di giornali, di volantini o venditori di cerotti e simili. Cinque i venditori di giornali multati: uno in viale Belfiore, due in via Torre degli Agli (cui è stato anche sequestrato un carrello pieno di giornali da vendere), un quarto in via Poliziano e uno in lungarno Colombo. Tutti effettuavano la vendita avvicinandosi alle auto in carreggiata, mettendo a repentaglio la propria e l'altrui sicurezza, invece che stazionare sul marciapiede. E se in via Fiordaliso gli agenti hanno multato una residente che aveva esposto dei panni ad asciugare sulla strada, una contravvenzione da 160 euro è stata elevata anche a un esercente che in via Calzaioli, mentre sfilava il corteo che celebrava la Liberazione di Firenze, stava pulendo la vetrina del negozio oltre l'orario consentito (entro le 10).
Numerosi controlli anche nei confronti dei mendicanti. Alcuni sono stati allontanati, due quelli multati (in via Ruffini e in via Corridoni) perché recavano intralcio o fastidio ai pedoni. Gli agenti hanno multato anche un mendicante che, in piazza Dalmazia, utilizzava il proprio cane per l'accattonaggio: il cane è stato sequestrato e ricoverato presso il canile comunale. I vigili presenti nella piazza hanno effettuato anche ulteriori controlli tra cui quelli nei confronti di un cittadino albanese. L'uomo ha dichiarato false generalità ma scoperto dalla Polizia Municipale è stato arrestato. I controlli sono continuati anche in centro dove, in piazza Santo Stefano, gli agenti hanno multato una famiglia francese perché bivaccava in modo indecente occupando il suolo pubblico. I vigili hanno sequestrato anche diverse le biciclette allucchettate agli arredi: tre erano legate alla ringhiera del Battistero, altre due in giardini di periferia mentre dieci sono state sequestrate nei giardini di via Mamiani. Particolare attenzione è stata dedicata anche ai cani: due i proprietari sanzionati nella zona dell'Isolotto perché gli animali non avevano il guinzaglio. E se la Polizia Ambientale ha sanzionato il gestore di un pub che esponeva sacchi di rifiuti sul marciapiede, gli agenti del Reparto Antidegrado hanno multato il proprietario di un edificio disabitato in via del Corno perché non aveva provveduto a mettere in opera tutte le cautele necessarie per chiudere lo stabile e mantenerlo in buone condizioni.
Nel corso dei controlli ai mestieri ambulanti effettuati della Polizia Amministrativa è stato multato un suonatore abusivo in via del Corso. Nessuna multa infine per l'utilizzo del bagno dei locali pubblici: la Polizia Annonaria ha controllato i bar del centro con agenti in borghese che chiedevano di andare al bagno e: tutti gli esercenti hanno ottemperato all'obbligo. (mf)


martedì 5 agosto 2008

fate qualcosa!!

Giorni fa leggevo su qualche giornale cittadino una delle solite "grida di dolore" di risorgimentale memoria, provenienti (tanto per cambiare) dai poveri e derelitti commercianti fiorentini, a proposito del cantiere in via Alamanni:

Vendite crollate fino al 60%
La Confesercenti al Comune: fate qualcosa!


Quelle due righe contengono un bel concentrato di stronzate italiche. Vediamole alla lente d'ingrandimento ...

fate

Gli "imprenditori" si chiamano così perchè intraprendono, agiscono sul mercato, soggiacciono alle sue leggi o variabili, e ne vivono. Foss'anche la caduta di un meteorite. Quindi invece di dire fate mi aspetterei che loro stessi facciano, inventandosi soluzioni alle nuove sfide. Potrebbero organizzarsi delle navette, offerte speciali, pubblicità - o anche cambiare sede se quella di via Alamanni è così disastrosa ...
Insomma mi aspetterei un faccio o facciamo invece di fate ...

qualcosa

Questa poi è una meraviglia: la potente e ammanigliatissima Confesercenti non ha soluzioni da proporre (o realizzare in proprio), non ha esperti e consulenti in grado di portarle avanti? Forse si tratta di un poverissima associazione dilettantistica o di volontariato?

Ho poi il grave sospetto che il crollo vendite del 60% sia una delle solite bufale o lamenti gonfiati e strappalacrime: quella strada ha sempre vissuto della vicinanza alla Stazione, che mi sembra sia sempre lì pari pari. Il transito è sempre stato diretto alla stazione e al suo parcheggio, mentre la sosta era vietata su ambo i lati. O forse i signori ci vogliono dire che vivevano di macchine sul marciapiede o in doppia fila, magari ad ostruire la corsia preferenziale o le strisce pedonali? A volte nontutto il male vien per nuocere ...

Tempo fa in una discussione sentivo qualcuno che soprannominava le due corporazioni dei commercianti fiorentini ConfUsura e ConfStrozzini.
Non sono d'accordo: la Confesercenti meriterebbe invece il soprannome di ConfMendicanti. Per l'altra (quella fallita per motivi tutti interni) ci devo ancora pensare, ma sono certo che mi faranno venire un'idea.

lunedì 4 agosto 2008

italiani brava gente?


Secondo il Times (e molti altri) gli italiani saranno anche brava gente, ma quanto a maleducazione e inciviltà non scherzano!!

Il notissimo Matthew Parris fa sul grande quotidiano londinese considerazioni e riflessioni che difficilmente potrei smentire: l'abitudine di infilarsi a forza in metropolitana o altri mezzi pubblici senza aspettare, come in tutto il mondo, che siano usciti quelli che scendono la constato spesso. E non posso smentire Parris sulle varie fissazioni buzzurro-consumistiche, in contraddizione con la "culla della civilità occidentale" che è il nostro sciagurato paese.

Chissà cosa scriverebbe (anche qui senza tema di smentita) osservando la sosta in doppia fila, sulle strisce, sui marciapiedi, l'uso truffaldino di contrassegni invalidi, Vigili che girano la testa dall'altra parte e altre meraviglie italiche. E questo poi a Firenze, non solo a Bagherìa. My God!

Da notare, di sfuggita, che il noto giornalista britannico evidentemente si muove in metropolitana, il mitico "tube" londinese.

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sabato 2 agosto 2008

Cioni, Carlo VIII e Pier Capponi

Il famigerato "nuovo regolamento di Polizia Municipale" dello sceriffo Cioni, fra le tante scemenze, brillava per una codifica della sua mania di perseguitare le bici.

Ecco infatti la perla di articolo della bozza orginaria, per così dire "prima della cura":

art.4 Prevenzione dei danneggiamenti

3. E’ comunque proibito collocare su muri, lampioni, recinzioni o altri manufatti, lucchetti od oggetti di ricordo, fotografie, manifesti, scritti e disegni, striscioni e simili, velocipedi anche appoggiati o legati, tranne nei casi espressamente autorizzati.

La sanzione prevista (da 80 a 500 euro, art 42) andrebbe probabilmente a sommarsi alla "normale multa", solo per le bici e non per le auto o i furgoni, come illustrato nella foto.

Forse Cioni pensava di emulare Carlo VIII con la minaccia di far saccheggiare Firenze: "faremo squillare le nostre trombe". E sulla scia di Pier Capponi quelli di Firenzeinbici e altri hanno risposto "e noi faremo suonare le nostre campane" (ovvero i campanelli, tiè!). Comunicati stampa, articoli su i giornali, lettere, messa in ridicolo della "norma", per arrivare all'audizione in Commissione VI con la chiara richiesta:

Il passo relativo ai "velocipedi" è da cancellare

La follìa persecutoria, o forse il rischio di figure ridicole, deve essere apparso chiaro ad alcuni, inaccettabile ad altri. E la Commissione VI, competente sulla mobilità, ha pensato lodevolmente di prescrive una sana cura, riformulando un testo di compromesso ma abbastanza sensato. Risultato finale, ulteriore compromesso, in cui si limitano i danni:

E' proibito altresì collocare, appoggiare, legare i velocipedi su: barriere di protezione di monumenti, altri elementi di arredo urbano qualora rechi [o rechino] intralcio alla circolazione pedonale e carrabile, altri manufatti prospicienti immobili di rilevante valore architettonico, salvo nei luoghi espressamente consentiti

Cioni domato (a metà) sulle bici?

Risultato soddisfacente per quelli di Firenzeinbici, ma che dimostra come la malattia delle armate cioniane sia cronica e difficilmente curabile alla radice. Solo i sintomi possono essere attenuati. Per fortuna che, almeno per ora, Cioni e i suoi armigeri trovano chi li contrasta anche nelle istituzioni, oltre che fuori.

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venerdì 1 agosto 2008

la bici è "un veicolo come un altro"?

E' una frase che leggiamo o sentiamo spesso. Lo sbocco (o forse lo scopo) della frasetta è spesso negare condizioni di circolazione più favorevoli, facilitazioni alla sosta etc a chi la bici la usa o la vorrebbe usare per muoversi in città.

Che l'affermazione sia insensata lo suggerisce già il famigerato "senso comune":
palesemente una bicicletta è lontana anni luce da un furgone, da una utilitaria o anche da un motorino.

- peso: sui 10-12 Kg, invece di 700-800 (utilitaria) o 2000 (furgone, SUV)
- velocità: 10-20 km/h molto più vicina al pedone (4 -5 km/h , circa 10 di corsa) che ad un mezzo a motore
- trazione muscolare invece che motori più o meno inquinanti (e rumorosi)
- inquinamento zero: niente CO2, niente polveri fini, niente di niente
- consumi zero: niente petrolio, niente elettricità, niente di niente

O semplicemente il modo di muoversi (e anche la vulnerabilità) è similissimo al pedone, solo più efficente come rapporto energia/movimento.

Poi ho chiesto consiglio agli esperti di codice, e ho trovato molte conferme, che neanche mi aspettavo.
Innanzi tutto la bicicletta viene definito veicolo nel codice non tanto per equipararla ad auto e motorini, quanto perchè, altrimenti, non potrebbe circolare sulle strade.

In realtà poi ci sono numerosi punti in cui il codice stesso tratta il "velocipede" in modo analogo al pedone, cosa che non fa con ogni altri tipi di veicoli.

- gli attraversamenti ciclabili (quelli con la linea tratteggiata o riquadri bianchi al posto delle strisce) hanno gli stessi diritti dei passaggi pedonali (le cosiddette zebre), cioè la precedenza

- sia pedoni che ciclisti hanno diritto a partire prima degli altri veicoli allo scattare del verde ai semafori

- è prevista una viabilità riservata (le piste ciclabili) molto simile a quella pedonale, che in molti casi può essere anche promiscua, cioè pedoni e ciclisti insieme

- libero accesso alle biciclette nelle zone pedonali

La prossima volta che qualcuno, con tono saccente, vi dice "la bicicletta è un veicolo come un'altro" gli potete togliere la voglia di fare il saputello, cosa che tanti fanno a sproposito

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Due link interessanti in tema:

http://www.cittaelettriche.it/tram_confronti.htm (tram e metro)

http://www.tissino.it/mwa/realspeed/ (velocità reale e costi auto etc)

martedì 29 luglio 2008

povero pensionato ...

Giorni fa su altro forum ho letto una cosina interessante di un geniale personaggio. Ve la spiattello, inframezzando qualche mio commento:

Ieri al telegiornale ho sentito parlare un pensionato al riguardo degli 800.000 ricorsi ad altrettante multe che i cittadini romani hanno fatto al comune. Il tizzio con voce sinceramente commossa, diceva che la multa che gli era arrivata, risaliva a 5 anni fà e che lui, ormai in pensione, non avrebbe saputo come fare per pagare quelle 150,00€ che gli vengono richieste.

  • se uno è pensionato dovrebbe essere esente da multe? Ergo commettere ogni genere di infrazioni in tranquillità?
  • basta che lasci la macchina a casa 1 mesetto e ha già recuperato i 150 euro - oltre a non inquinare, non intasare, non rischiare incidenti o altre multe etc.
  • come ha beccato ben 150 € di multa? Doveva essere roba pesantuccia: un divieto di sosta è di 36 €, se sul marciapiede 72 €. O forse ce l'aveva per abitudine e le multe si sono accumulate?

Ma prosegue il nostro paladino forense dei pensionati motorizzati irriducibili:

Io allora dico questo, perchè ricattare la gente, obbligandola a continuare ad infrangere le regole? Si, perchè è questo che accade, uno circola per le vie della città ed infrange per forza le mille regole che disciplinano il codice della strada.

Carina davvero, sembra che non prendere multe sia impossibile, che non commettere infrazioni richieda santità e forze sovrumane.

Poi ci delizia con una invettiva finto-anticapitalista:

Il perchè è chiaro, tutto serve a contribuire all'economia del paese, l'auto, le gomme, l'olio, la benzina o il carburante in genere, l'assicurazione, il carrozziere ecc... le multe!

Insomma il nostro pensionato viene prelevato a forza da casa, dove non ha nulla da fare, e gli squadroni della morte di Agnelli, Pirelli, Moratti (e Veltroni) lo obbligano ad accendere il motore, a partire, a scorrazzare, a bucare semafori rossi, a dare la caccia ai pedoni che attraversano ... il tutto sotto minaccia di morte, di torture o di stupro di figlie e nipoti adolescenti.

L'autore del post, che si fa paladino del pensionato motorizzato per forza, merita davvero una medaglia. Magari il celeberrimo Premio Ignobel?

Vi risparmio le ulteriori castronerie che dispensa nei suoi sbrodolamenti ...

lunedì 28 luglio 2008

Cioni e la destra sul regolamento di PM

Nel leggere qua e là mi salta agli occhi una citazione della consigliera comunale Giocoli (Forza Italia) a proposito del regolamento di Polizia Municipale da poco approvato:

Non ci piace questa disparità di trattamento tra i cittadini che lavorano onestamente e pagano le tasse a Firenze e chi trasgredisce in primis alle norme di legge e poi anche alle regole di comportamento.

Strano, possibile che adesso anche la destra si sia messa a ragionare invece di farneticare?
Che arrivino buone notizie anche da quel lato, di solito dedito alle carognate? Vado a leggere l'intero testo, e poco sotto al passo riportato trovo un altro affondo rivolto a Cioni che davvero mi piace:

Ora però anche lei si rilassi, vada in ferie e ponga fine a questa sovraesposizione mediatica degli ultimi giorni (comprese le gesta eroiche contro gli aspiranti suicidi).

Poi però leggendo più attentamente il mondo torna al suo posto. Ecco chi sarebbero i "cittadini che lavorano onestamente e pagano le tasse" e che ora , poverini, vengono perseguitati:

commercianti (...), gestori di locali (...)

etc.

Già accostare la parola "commercianti" e "pagano le tasse" fa ridere i polli, essendo i suddetti in tutti gli studi, statistiche, rilevazioni e semplici constatazioni ad occhio nudo una delle categorie più massicciamente dedite alla sistematica evazione fiscale.

Sulla "bontà" dei gestori di locali si potrebbe interrogare qualche residente del centro o di altra zone che per sua sfortuna ne abbia uno sotto le finestre di casa.

No tranquilli, il mondo torna a posto, i consiglieri di Sforza Italietta sono i paladini del traffico e della sosta selvaggai che sono sempre stati, e infatti vedono come il fumo negli occhi che

i ragazzi possono liberamente giocare a pallone per le strade (fa cosi anni '60 e cortile di periferia)

E che diamine, quelli col gippone mica hanno tempo da perdere, è una vera prepotenza costringerli a rallentare!

Insomma siamo rassicurati e sollevati, è tutto a posto! Ce la siamo presa alla grande con lo sceriffo Cioni e lo maltratteremo ancora, ma per fortuna c'è anche di peggio!

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venerdì 25 luglio 2008

strada WC (da La Repubblica)

Leggevo ieri sulla Repubblica l'articolo che vedete qui accanto. Non potevo che concordare sul malessere di chi si trova accerchiato da spaccio, tossici a go-go, escrementi etc.

Anche lo scetticismo sull'operazione cioniana "regolamento di Polizia Municipale" mi trova allineato: di fronte al sistematico non intervento in situazioni tanto drammatiche a cosa dovrebbero servire nuovi divieti, se non a darsi una riverniciatina in vista delle elezioni?

Poi però, leggendo oltre, balzo sulla sedia:

macchian portata via







Se i Vigili gli facevano multe è perchè, probabilmente, parcheggiava in divieto. Se gli portavano via la macchina, cosa assai rara in realtà, vuol dire che questi parcheggi erano talmente brutali da far smuovere i quasi inamovibili carri attrezzi e relative pattuglie (*). Di che si lamenta?
Se poi lavorava per pagare le multe, doveva trattarsi di violazioni abituali, quotidiane o quasi.
E, detto francamaente, se ha venduto la macchina vuol dire che non gli era poi così necessaria. Lui ci guadagna tagliando pesanti costi, mentre Firenze (e lui stesso) gode e respira meglio per una macchina in meno. Ottimo risultato, direi. Magari capitasse più spesso ...

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(*) provare a chiamare i Vigili per chiedere di intervenire su sistematiche violazioni della sosta - e poi riferire quante volte sono arrivati e cosa vi hanno detto per non fare nulla nelle altre


giovedì 24 luglio 2008

passerella "pedonale"?

Leggendo qua e la ho trovato un filmatino su YouTube in cui il Comitato per la Difesa delle Cascine si rallegra di averla spuntata con chi voleva abbattere la passerella pedonale e sostituirla con un ponte per traffico veicolare.

A fiuto, anche se non ho approfondito la cosa, mi trovo a concordare con la gioia del Comitato.

Però mi saltano subito all'occhio i primi fotogrammi del filmatino che inquadrano la passerella "dal vivo".

Possibile che gli attivisti non se ne siano accorti? La passerella pedonale appare più che altro una rampa di lancio per motorini-missile, su cui si avventurano perigliosamente alcuni pedoni temerari.pedonale?




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I cerchi rossi (fatti da noi) inquadrano almeno sei motorini, in palese abuso, niente affatto una sciocchezzuola. L'inquadratura coglie circa metà del ponte e ci sono parti coperte dalle scritte in sovraimpressione.

Volendo essere magnanimi coi suddetti attivisti si potrebbe riflettere sul fatto che abusi del genere sono all'ordine del giorno, praticamente normali, e quindi neanche se ne sono accorti.

Altra possibile interpretazione: chi ha realizzato il filmato non è riuscito a captare neanche un minuto in cui la passerella pedonale fosse effettivamente tale, cioè non ivasa da missili a due ruote.

Non voglio invece considerare l'ipotesi che a loro, o ad alcuni, vada benissimo così. Cioè che forse , in realtà, si difendeva strenuamente una rampa di lancio per missil-motorini, più che una passerella pedonale. Voglio sperare di no ...

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mercoledì 23 luglio 2008

ancora NoSOT-SiTAV

Apprezzabile che la proposta di TAV senza sottoattraversamento sia ora leggibile a tutti:

http://firenzecomitaticittadini.blogspot.com/2008/07/la-tav-firenze-senza-il-tunnel-il.html

Andrò a studiarmela per fugare diversi dubbi che ho e poi riferirò.