Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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Accesso dall'esterno e ferrovie sub-urbane

Quale mobilità per Firenze, fuori dalla paralisi - Cap. 1

Accesso dall'esterno e ferrovie suburbane
Una quota alta ed invasiva di traffico proviene dall'esterno della città, da un vasta area che va oltre la provincia, vicina ai 2 milioni di abitanti. Ne sono testimoni i colossali incolonnamenti in entrata e in uscita di tutte le direttrici (Indiano, FI-PI-LI, Firenze-Mare, Bolognese e Fiesole, Aretina, Bagno a Ripoli e Grassina ecc).
Alcuni di questi flussi possono essere spostati su ferrovia, assai più di adesso, con la modernizzazione delle linee attuali (segnalazione, sistemi di circolazione) tali da permettere maggiori frequenze dei treni e capacità di trasporto superiore all’attuale, sul modello delle S-Bahn e delle RER. Si tratta di investimenti da negoziare e su cui fare pressing con FS e il suo trasporto regionale, soprattutto sulle infrastrutture ("binari", stazioni ecc), non rinviabili a ipotetiche e future opere (come il sottoattraversamento) che possono avere un impatto fra molti anni.
Al tempo stesso è necessario limitare fortemente gli accessi in auto verso Firenze, quelli serviti e potenziabili da ferrovie e gli altri, creando una cintura filtro non aggirabile. Uno degli strumenti saranno iparcheggi scambiatori ai margini della città, o presso stazioni ferroviarie su un raggio più ampio. Compiti che ricadono sui governi della città e dell'Area Metropolitana.
La cintura dovrà essere 
non più penetrabile, salvo eccezioni e tipologie limitate. I parcheggi scambiatori dovranno dare accesso immediato a snodi della rete tramviaria o in seconda istanza a quella su gomma collegata a stazioni ferroviarie e tramvie o che entrino in città su viabilità riservata continuativa e capacità di trasporto proporzionate all'utenza.
I parcheggi esistenti sono ben rappresentativi in positivo e in negativo: Villa Costanza funziona (ma è già vicino alla saturazione, viale Europa quasi vuoto. Come lo sono anche quelli (poco sensati) dentro la città (Fortezza, Leopolda, Alberti, Parterre ecc)
Ovvio che il trasporto su ferro (treni e tramvie) e secondariamente quello su gomma  richiedono un rapido e massiccio sviluppo per assorbire la mole di accessi dall'esterno.  

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