Le sfuriate in web e nei social hanno carattere ciclico, si riparte sempre da zero, non solo quelle sulla tramvia, la devastazione di Firenze, ponti che crolleranno o su possibili alternative.
Finite temporaneamente quelle su (fantasiose) tramvie senza pali, si passa ai terrificanti sferragliamenti, poi alle mamme con bambini che verranno stritolate in piazza Dalmazia o agli ingorghi di benefattori del mondo motorizzati.
Particolarmente pervicaci sono le serenate sul metrò invece della tramvia.
La soluzione "sotterranea" è stata già più volte scartata in tutti gli studi di fattibilità: per es. quello inventato Renzi per guadagnar tempo e portare a termine le sue spropositate ambizioni. O più di recente dal parere della tanto amata e citata Unesco, che aveva invece, in passato, approvato la tramvia in superficie a fianco del Battistero.
Cosa attira tanto allora del metrò? Tristemente banale: la convinzione che passando "sottoterra" tutto ciò a cui si è abituati resterebbe intoccato, e che ad usarla sarebbero "altri", mentre i propugnatori del tunnel continuerebbero a stare chiusi nel loro rassicurante abitacolo a motore, ogni giorno da casa al posto di lavoro e viceversa, per andare al cinema o a comprare le sigarette.
Si tratta al tempo stesso di una illusione sia per la fase di cantierizzazione (vedi qui, ) che per la realizzazione finita (vedi qui) e di una perversione, al cui confronto i giochi sado-maso sono innocenti e timorati di dio.
La motivazione principale è sbagliata: lasciare le strade libere per il traffico veicolare.
Tutto il contrario, lo spazio stradale e urbano va redistribuito, sottraendolo in buona parte all'occupazione monopolistica di decenni, che è all'origine del male che si vuole curare: la paralisi da traffico motorizzato, oltre ad inquinamento, incidenti, costi sanitari, invivibilità di intere città ecc.
Esempio dalla medicina
Se un paziente è affetto da setticemia, con cancrena che avanza in vari arti, invece di combattere l'infezione del sangue e le sue conseguenze, si crea un circolazione extracorporea per non colpire i poveri batteri (cioè i veicoli motorizzati). Un assurdo terapeutico che aggrava la malattia e conduce alla morte.Una metafora che illustra molto bene le geniali proposte "invece della tramvia" , o anche "di questa tramvia": tenersi la malattia, ad ogni costo, cercando di deviarne il flusso su arterie create artificialmente.
Metrò e tramvie, cosa cambia in Europa
Uno dei motivi della grande crescita delle tramvie in Europa, oltre a costi e servizio più capillare rispetto alle metropolitane (se ne realizzano sempre meno), è proprio l'aspetto urbanistico: redistribuire lo spazio stradale, togliendolo alla causa della paralisi (auto) e utilizzandolo per sistemi più efficienti: 280 persone ogni 4 minuti in 32 metri nel caso di Firenze. Basta provare a mettere 280 auto in fila, oltre 1 km e 200 metri, per rendersi conto di cosa è invasivo: la tramvia o il traffico.Quando poi si scende nelle motivazioni prettamente trasportistiche, raramente considerate nelle discussioni e nelle bufale popolari, si giunge conclusioni simili, di cui è possibile fare una sintesi quasi telegrafica.
- il metrò ha minore capillarità rispetto ad una tramvia, fermate distanziate circa il doppio, mediamente ogni chilometro (o poco meno, nelle periferie di più) invece di 300-400 metri
- le stazioni sono meno accessibili delle fermate in superficie: ascensori, scale mobili ecc
- l'impatto cantieristico e la durata dei lavori (oltre al costo) è un multiplo di una tramvia, ma con l'illusione che tutto si svolga sotto terra
- durante i lavori (lunghi anni) ci saranno in strade e piazze enormi cantieri per le stazioni sotterranee, con effetti di collo di bottiglia sul traffico, simili a quelli per i binari in superficie
- i metrò si realizzano, come dice il nome, in grandi metropoli, non in città medie come Firenze - basta elencare le città che ne hanno e le loro dimensioni
- i vantaggi di velocità e capacità di trasporto del metrò si riscontrano solo per grandi masse di persone su distanze notevoli
- l'impatto ambientale del metrò è decisamente maggiore: rimozione, trasporto e scarico di migliaia di tonnellate di terreno, roccia, falde acquifere, stabilità etc.
- imprevisti nettamente maggiori: impermeabilizzazioni, ritrovamenti archeologici, modifiche di tracciati per motivi geologici o idro-geologici, ecc - tutto già sperimentato nelle metropolitane realizzate da un secolo
- costi e tempi in tutte le realizzazioni effettive molto maggiori (ovvio, scavare invece di posare binari sulle strade ...): 100-200 milioni/km contro 20-40 per le tramvie
Rassegnatevi, niente metrò per Firenze, il trasporto su ferro va fatto in superficie: una rete tramviaria completa, su tutta la città, capillare e ramificata. Quello che abbiamo è appena un pezzetto, e ci sono voluti oltre 25 anni (fra cui 5 criminalmente persi con Renzi, per le sue folli ambizioni da piccolo Napoleone). La velocità (in recupero) dell'ultimo anno dimostra che tempi europei sono possibili: alcuni anni per l'ossatura di rete fondamentale, poi ampliamenti e diramazioni.
Per superare la innegabile tediosità degli scarni punti esposti sopra, vualà, due interviste al famigerato tramviere aristocratico dall'erre moscia:
Meglio sottotevva? Niente cantievi nelle stvade e disagi alla civcolazione?
Oh unn'era più comodo e veloce ...
E un'alternativa spesso citata: