Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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martedì 18 dicembre 2018

L'idiota (e i bufalari)

Ma non quello di Fëdor Dostoevskij eh ...
Facciamo qualche passo indietro. In un breve scambio di idee all'interno della squadra di Firenze Immobile è emerso un dubbio: a che serve interloquire con evidenti idioti che sparano cazzate su Facebook e simili?
In effetti a nulla, in se, ma dopo una animata discussione di 63 ore circa si è arrivati ad una conclusione che trova conforto in numerosi studi scientifici, detti e saggi satirici sugli stupidi e la stupidità umana (*).
Le cazzate che possono tirar fuori i bufalari superano ogni immaginazione. Nessun approccio razionale è in grado di prevedere il prossimo sfondone che porteranno in campo.
D'altra parte il numero degli stupidi, seguendo Carlo Maria Cipolla, è enorme e sempre superiore ad ogni aspettativa o tentativo di stima probabilistica.
Interloquire con uno o più bufalari, al bar (che però frequentano molto loro ma pochissimo noi), nel luccicante mondo virtuale dei social network o in (rari) dibattiti pubblici, permette di far emergere cazzate mai sentite prima, e quindi di confutarla, smentirle, sputtanarle.
O anche di recepire nuove argomentazioni di bufale vecchie come il cucco, anche in questo caso provvedendo a portarle all' (ovvio) ridicolo.
Ovviamente il bersaglio degli sputtanamenti non sono i bufalari stessi, solidamente impermeabili ad  ogni raziocinio e ad ogni dubbio. Non loro quindi, ma chi si limita a leggere gli scambi di battute: forse, proprio perchè non interviene, recettivo al ragionamento. 
Un altro ruolo, faticoso ma produttivo, nelle schermaglie con gli imbecilli, è quello di dotarsi di strumenti validi, non solo e non soprattutto sul piano razionale, tecnico, scientifico, ma per la loro efficacia con menti semplici, fisiologicamente vulnerabili ad ogni favola dei bufalari.
Per es. evidenziare che a paralizzare la città è un traffico bestiale fatto di auto con un solo passeggero, e solo dopo passare ad esporre il rapporto auto/abitanti in cui Firenze è al (disastroso) vertice mondiale, con quote del doppio e vicine al triplo di città europee in cui ci si muove agevolmente.
Molto efficaci sono anche immagini e figure, anche queste pensate per menti semplici, e solo alla base ben fondate su dati, fatti, analisi, studi, che al comune mortale non interessano quasi mai.

Certo che tali interazioni comportano una bella fatica, in qualche caso mettono a dure la prova la pazienza di cui, secondo un celebre motto, sono dotati i forti. Non sarà perciò sempre possibile e auspicabile dar battaglia, anche pecchè (direbbe il mitico Razzi ...) quelli passano intere giornate dietro la tastiera a rilanciare bufale. Salvo poi spacciarsi per "imprenditori" o gente che "lavora in proprio" e gettar fango su medici e infermieri del pronto soccorso ("dipendenti pubblici", sanguisughe secondo loro) o sui metalmeccanici (sognatori di mondi più giusti) ecc.

Nessun antidoto c'è invece contro la ripetitività , il carattere ciclico o ricorsivo delle cazzate. Lo schema del bufalaro "popolare" o professionale è ben illustrato nello schema in figura, ma dopo alcuni giri di svergognamento l'effetto sull'imbecille è scarso, mentre chi cerca di portarlo alla ragione si ritrova con le palle piene. 

L'opera di sbufalamento è faticosa e richiederebbe una presenza costante nei social media, possibile e normale solo per soggetti ossessivo-compulsivi come lo sono gran parte dei propagatori di scemenze. Ma poco sostenibile per chi ha una sua vita al di fuori del mondo virtuale, lavora, si appassiona ad un ampio spettro di attività e forme di impegno.
Una certa facilitazione viene però dalla estrema prevedibilità e ripetitività delle scemenze.  Basta che un manipolo di persone (per es. intorno a Firenze Immobile, o altri fulcri) si doti di un limitato numero di immagini, argomenti pronti e sempre validi, qualche link, e anche di sfuggita, da PC o da smartphone, in ritagli di tempo, da un aeroporto o da una sala di attesa del dentista, colpisca e sputtani le cazzate.

Un ulteriore punto da considerare è la diversa  tipologia dei diffusori di bufale, anche se con fondamenti e caratteri comuni. Essenzialmente due: quelli delle chiacchiere al bar, portatori dell'imbecillità popolare da una parte, e dei professionisti della balla e della cazzata, con scopi e obbiettivi precisi, solitamente legati a forze politiche di destra e ultradestra, o di interessi economici piccoli o grandi facilmente immaginabili. 
Di queste due grandi categorie di bufalari ci occuperemo in un prossimo articolo. Sarà da ridere.

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Inoltre gli aforismi attribuiti a San Tommaso D'Aquino, O. Wilde e altri