Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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venerdì 21 dicembre 2018

Milan l'è ... e Firenze? E l'Europa?

E' facile rendersi antipatici portando modelli europei, nella mobilità come in tanti altri campi (diritti civili, stato sociale, ricerca scientifica, qualità della vita ecc).
In particolare suscita le ire dei provinciali ("io non ci vivrei", oppure "qui è diverso" o anche "Firenze l'è uniha/la città più bella di' mondo" ecc).
E se invece per una volta si prendesse ... Milano come esempio? La metropoli del nord balzata al vertice della qualità della vita in Italia, sì, proprio quella.
La "capitale morale d'Italia" è stata a lungo governata dalle peggiori destre, quella post-tangentopoli e quella razzista o finto cristiana.
Poi ha avuto l'illuminato Pisapia, ora il grigio Sala.
Sicuramente non ha mai perso i riferimenti e un
substrato culturale di efficienza, ma anche cosmopolita, con lo sguardo verso l'Europa e il mondo.
Milano ha istituzioni culturali di prestigio internazionale: La Scala, Brera, le sue Università e roccaforti della ricerca, l'Ultima Cena ...


Ha anche realizzato infrastrutture di mobilità, con gravi disagi (*), tempi e costi non da poco. La metropolitana milanese, l'unica degna di questo nome in tutta Italia, ne è un esempio.
Le dimensioni della città, le distanze, le grandi masse che ogni giorno si spostano all'interno di Milano e da/per il vasto e denso hinterland erano adeguate a tale sforzo.
Una città che lavora, funziona, cresce. Non tutto è oro quel che luccica, anch'essa è caduta in trappole (la "Milano da bere") e in vergogne mondiali, Tangentopoli e altre meraviglie.
Ma si è anche risollevata, tirando fuori il meglio di se.
Ne parlano proprio in questi giorni due articoli di provenienze e collocazioni decisamente lontane fra loro.
Sul sito dell'agenzia giornalistica AGI è di interessante lettura un pezzo, già attraente nel titolo e sottotitolo: "Cosa ha reso Milano la città più vivibile d'Italia - La città lombarda ha scalato la classifica sulla qualità della vita realizzata dal Sole 24 Ore, recuperando 7 posizioni rispetto all'anno precedente, scalzando Bolzano" (clicca qui).
Ad onor del vero leggo anche severe e fondate critiche alla classifica del Sole 24 Ore che vede Milano ai vertici: per es. che non ha nessun parametro sulla mobilità, mentre considera il numero di furti di auto e altri fattori, in proporzioni e pesature poco condivisibili, soprattutto nell'ottica della "qualità della vita".
Quando si sbandierano le classifiche, sarebbe bene evidenziare cosa considerano, in cosa si differenziano da altre che, proprio nelle stesse settimane, danno risultati diversi. Non lo fanno i tanti commenti, anche di prestigiose testate, firme giornalistiche ecc. E soprattutto non vengono usati parametri che permettano confronti internazionali. L'ombelico del mondo, non al suo centro però, bensì in una sperduta periferia.

Di  ottica diversa ma forse ancora più interessante l'articolo sul giornale digitale Linkiesta.it, controcorrente fin dalle prime battute: "Per vivere a Milano bisogna essere ricchi? Falso, basta non seguire le mode - La città è ben collegata, per spendere meno si può vivere in periferia, gli stipendi sono i più alti d'Italia. E del sushi, diciamolo, si può pure fare a meno"  (un banale clic qui e ci si arriva)
 E se invece di baloccarci nel borioso provincialismo fiorentino, che vivacchia di un glorioso passato, lo logora e lo rivende al dettaglio a tutto vantaggio di ceti bottegai e spennapolli, seguissimo la strada di Milano?
Abbiamo molto, non esattamente le stesse cose o nelle stesse proporzioni della metropoli lombarda o di altre città europee che fervono di vita, ma il tanto che è nelle nostre mani va valorizzato, messo a frutto, con visioni, progetti, strategie, idee.
Cose che mancano e sono mancate da tempi lontani, e in particolare alle "ere" Renzi e Nardella, e del tutto assenti, o presenti  al contrario, in roccaforti di rozzezza e arretratezza, nelle destre fiorentine che aspirano al governo della città. Dio ce ne scampi e liberi!!
Servono facce nuove, carisma, capacità, coraggio di gente all'altezza di compiti titanici ma di enorme prestigio.
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(*) ah già, a proposito del metrò, al contrario di quanto credono i favolisti fiorentini, non si fa tutto "sotto terra", l'impatto cantieristico in superficie è massiccio e si estende per lungi anni ... capito???