Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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lunedì 28 gennaio 2019

Il mondo alla rovescia

Finalmente nel febbraio anno domini 2019 parte la tramvia T2, da S. Maria Novella all'aeroporto, che traversa la popolosissima Novoli e una bella parte di Firenze nord.
Lo fa con 1 anno di ritardo rispetto al cronoprogramma dei cantieri. E dopo che il Granduca del Lampredotto Renzi aveva tenuto tutto fermo per 5 anni (e fatto altri disastri). Anzi, dall'avvio dei progetti di rete tramviaria sono passati più di 25 anni.
Oltre al sollievo e ad un liberatorio "finalmente!!", quelli che la volevano (anzi, ne vogliono altre linee) hanno buon motivo per essere incazzati: per i tempi lunghissimi dei cantieri, e prima della progettazione, delle (spesso finte) discussioni con tutti i possibili oppositori e paladini del traffico da terzo mondo di Firenze.
Assai più strano invece che ad urlare forte sul ritardo (vero) siano proprio quelli che non la volevano, ne la T2 per l'aeroporto, ne la T1 da Scandicci o ancora meno il prolungamento per Careggi, che serve il denso quartiere di Rifredi. Anzi, ad urlare più forte per il ritardo sono quelli che non vogliono proprio nessuna tramvia, e farneticano di alternative fasulle come il filobus e le corsie preferenziali ("protette") o di assurdità come la metropolitana per una città media come Firenze.
Un banale parallelismo è che una centrale atomica subisce ritardi nella costruzione, ma protestano fortemente al grido di "scandalooo!" diabolici radical-ecologisti e non quelli che l'hanno voluta e sostenuta a spada tratta.

Casomai ce ne fosse bisogno, ecco l' universo degli oppositori alla tramvia: gente che è passata dalle chiacchiere da bar e quelle sui social media, forse ad un livello ancora peggiore, motivati dal semplice non voler cambiare di una virgola le loro abitudini da tossico-dipendenti: l' automobilina di latta sempre sotto il culo, in coda o a cercar parcheggio per ore, gretti e provinciali, considerano la loro vita miserabile l'unica possibile e forse la migliore al mondo, da difendere con le unghie e coi denti - e per questo ogni pretesto è buono, fra cui il ritardo dei lavori di quella tramvia che essi non vorrebbero. Profittano di questa vaste schiere biechi politicanti alla conquista di Palazzo Vecchio, che non gode di buona salute, essendo già in padella, ma che potrebbe anche finire nella brace. Oltre ai furbi della Frega ExNord, di varie case e baracche fascisteggianti o loro scalcinati alleati, suscitano particolare stupore mini-formazioni schierate all'ultra-sinistra, che pur di sentirsi finalmente dentro a qualche protesta "popolare", si ritrovano nelle stesse legioni dei loro ipotetici "avversari di classe", diffondendo le stesse bufale e la difesa ad oltranza dello status quo ("capitalistico") del posto macchina sotto casa, in mancanza di rivoluzioni imminenti.

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