Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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giovedì 20 dicembre 2018

720 ogni 1000 (automobili/abitanti)

Che Firenze sia ai vertici mondiali per rapporto fra abitanti e automobili si sa da anni, da fonti varie ma sempre convergenti su valori enormemente più alti di quelli di altre città europee.
Il dato è incontestabile ed è la causa innegabile della paralisi che attanaglia Firenze da decenni. Può essere consultato con qualche clic sulla fonte originaria, il CNR, riportato anche dall'ARPAT sul suo sito, e in forma divulgativa su notiziari, giornali ecc.  per es. qui.

Ma come in società che credono ai totem, si scatena prontamente l'isterismo di masse che vedono all'orizzonte la rinuncia ad uno dei feticci della loro vita: l'automobile.
I tentativi di sfuggire all'ira divina sono dei più vari.
  • la semplice negazione, magari condita con chiacchiere da bar della serie "sono invenzioni da ecologisti e radical chic".
  • la bizzarra affermazione che allora bisogna "adeguare le infrastrutture", quindi superstrade a 6 corsie sventrando interi quartieri di Firenze e parcheggi nell'intero sottosuolo della città
  • capri espiatori ormai classici quanto paranoici come la tramvia (con il paradiso di traffico di anni precedenti, nei loro sogni), i semafori (danno la precedenza a 280 persone su un tram di 32 metri e non a 280 auto in fila per 1,2 km) , o addirittura le biciclette che "intralciano"
Un tentativo più sottile di sventare l'orrenda minaccia alla santa automobilina sottolinea che l'indagine si riferisce alla "città metropolitana" e non al Comune. Che poi è un modo per tirarsi la zappa sui piedi: il traffico in entrata  e uscita dalla città pesa molto sul totale e sulla paralisi che ne deriva. E quindi è il parametro valido per valutare il male e trovarne le cure: il complesso di interventi miranti a spostare grosse quote su rotaia (tramvie e treni sub-urbani) o ciclabilità, limitando fortemente il traffico motorizzato all'interno di Firenze e a impedendone l'accesso illimitato dall'esterno, da convogliare su parcheggi scambiatori a stazioni ferroviarie e snodi della tramvia.

Una delle più strabilianti mini-corporazioni che vanno fuori di testa di fronte alla innegabile paralisi da eccesso di auto sono i tassisti. Cioè dei maggiori beneficiari da una radicale riduzione dei mezzi motorizzati in circolazione e in sosta. Che siano affetti da masochismo?
In modo analogo, ma meno violento e rozzo, quella di corrieri e autotrasportatori o ditte di manutenzione.

Un ultimo fattore, assai importante: nelle rilevazioni su Firenze e l'Italia manca il raffronto europeo, che è terrificante: si va da circa 25 auto ogni 100 abitanti nei casi più virtuosi, a valori meno lodevoli sui 40.  I 72 su 100 di Firenze sono circa il triplo dei casi migliori in Europa o quasi il doppio dei valori medi e meno virtuosi. E vanno ridotti in modo radicale, abbattendo il totem auto, anche per farne legna da ardere, ricavando spazio (da circolazione e sosta) per sistemi di mobilità più efficienti. I 3000/4000 passeggeri l'ora delle tramvie, la leggerissima ma numerosa mobilità ciclabile ecc.

Rassegnatevi, feticisti e cultori del totem motorizzato, l'abbandono vi sta di fronte:
la riduzione della circolazione di autoveicoli al residuale di furgoni di idraulici e corrieri (già numericamente modesto), invalidi veri e pochi altri, ad esempio la notte, o per spostamenti da luoghi poco o nulla serviti.