Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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mercoledì 9 gennaio 2019

Tramvie a batterie, quando, dove, perchè

Un nuova firma su Firenze Immobile, quella di "Trasportista Anonimo", che ci ha inviato un contributo sul tema trazione a batterie e sulle vicende che l'hanno segnata fin dai tempi del progetto di passaggio della tramvia a fianco del Battistero.
Un tema su cui si sentono sfondoni e favole di ogni genere, su cui certamente torneremo. Ma intanto diamo la parola al misterioso esperto, che esiste, ha un nome  e cognome e ci onora di qualche sua paginetta, e che sicuramente non parla a vanvera
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Quando furono progettate le T2 e T3 non esistevano tram industrializzati atti a percorrere alcune centinaia di metri utilizzando l'energia immagazzinata in batterie a bordo. Prima dello stralcio del passaggio della T2 da Piazza Duomo, il Comune di Firenze chiese ad AnsaldoBreda, costruttrice del tram Sirio, se fosse possibile installare a bordo delle batterie per evitare di installare la linea aerea nel tratto di linea tra Piazza dell'Unità d'Italia e Piazza San Marco. Questo studio evidenziò che era tecnicamente fattibile ma sarebbe stato necessario eliminare diversi posti a sedere ed in piedi, modificare la struttura del veicolo per resistere al maggior peso delle batterie (all'epoca non erano ancora sufficientemente industrializzate quelle oggi utilizzate nelle autovetture ibride) e procedere a nuova omologazione del veicolo. In pratica si sarebbe trattato di un'applicazione sostanzialmente sperimentale e non industriale, con tutti i rischi del caso. A causa dell'aumento del costo a vita intera del veicolo, causato dai maggiori costi di progettazione, produzione e soprattutto manutenzione (le batterie ipotizzate dovevano essere sostituite frequentemente), la fattibilità economica dell'intera infrastruttura era a rischio.

Anche se sono passati solo pochi anni, oggi tutti i principali costruttori di tram europei stanno sviluppando e mettendo in esercizio apposite versioni dei loro veicoli con l'opzione dell'alimentazione mediante accumulatori. A differenze di quelli "sperimentali" prodotti in passato, i maggiori costi di acquisto e soprattutto di esercizio non compromettono la fattibilità economica dell'infrastruttura. Rimangono però alcuni vincoli che impongono che tale tecnologia sia utilizzata solo dove strettamente necessario. La ragione è che l'introduzione degli accumulatori aumenta il costo a vita intera del veicolo sia in termini di maggiore costo di acquisto sia in termini di costi di manutenzione. E proprio questi ultimi risentono della necessità di sostituire gli accumulatori dopo pochissimi anni, con rilevanti costi sia di acquisto dei ricambi che di smaltimento degli esausti. Dato che la vita degli accumulatori dipende dal numero di cicli di carica e scarica degli stessi, è necessario progettare opportunamente il tratto di linea di utilizzo andando a minimizzarne la lunghezza ed il numero di possibili fasi di avviamento a seguito di fermate di servizio e alle intersezioni semaforiche.

Tutto ciò premesso, sebbene l'installazione della linea aerea di alimentazione dei tram in Piazza Stazione sia esteticamente molto impattante, la stessa è da ritenersi quella tecnologicamente più appropriata nel medio periodo per garantire l'affidabilità e la sostenibilità economica dell'infrastruttura.
Entro i prossimi dieci anni, i sistemi di accumulo installabili sui tram raggiungeranno la piena maturità tecnologica ed industriale, pertanto sarà possibile pianificarne l'introduzione nel sistema tramviario fiorentino. Limitando gli interventi alle sole aree di pregio architettonico, la linea aerea di alimentazione potrebbe essere eliminata dall'intersezione tra la T1 e la T2 all'incrocio tra via Alamanni e via Jacopo da Diacceto e l'incrocio tra via Valfonda e Piazza Adua.
Non essendo conveniente l'installazione degli accumulatori sui Tram Sirio attualmente in esercizio, è fortemente auspicabile che la flotta di tram che verrà acquisita per l'esercizio della T2.1 (Aeroporto-Sesto), della T3.1 (Libertà-Bagno a Ripoli) e T4 (Leopolda-Piagge-Campi) sia già predisposta per la successiva installazione degli accumulatori. In questo modo sarebbe possibile poi destinare i Sirio attuali alle nuove linee ed i nuovi tram alla T1 e la T2, dato che dovranno percorrere Piazza Stazione.

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