Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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giovedì 10 gennaio 2019

Il cacciatore, il pescatore e il traffico

Un tempo giravano molto le barzellette sul cacciatore e il pescatore che al bar si vantavano dei loro strabilianti successi, in un crescendo a chi le sparava più grosse: lepri di quasi 2 metri, trote da 25 kg, e via ad ogni rilancio esagerazioni sempre più esorbitanti.
Una versione più colta ci viene da Plauto, con il suo Miles Gloriosus, ma qui si va sul difficile, e non vogliamo strapazzare troppo il sapere dei lettori abituati alle chiacchiere da bar.
Sono molti però i personaggi che si contendono fieramente il ruolo di cacciatore o di pescatore con le loro sbruffonate. C'è solo l'imbarazzo della scelta.
Si va dall' ingegnere esoterico che imperversa su Facebook, in decine di gruppi e pagine, con i "modelli matematici" del traffico da lui stesso sviluppati, poi ci sono nobildonne che si sono guadagnate sul campo, honoris causa, il titolo accademico di docente di estetica dei trasporti. Da non dimenticare politicanti del partito che si è fregato 49 milioni e che ora vorrebbe disfare e rifare le tramvie esistenti per ... togliere cordoli alti 5-6 cm - o addirittura alimentarle da terra, secondo modelli di successo mondiale che si bloccano ... quando piove (vedi qui).
In democrazia non si deve poi far torto ai tanti ometti e donnette senza titoli e qualifiche, che però sanno con certezza che "basterebbe ...", o arringano gli altri avventori del bar o del mercato rionale con fiammeggianti parole "o 'un poteano ..."


Perchè dunque prendersela con il Direttore del Corriere Fiorentino che azzarda ben 6 (sei) punti (vedi qui in originale) su cui cincischiare un altro decennio, in più ai 25 anni che ci sono voluti per realizzare 1 (una) linea tramviaria? Come se nel costruire le piramidi si fosse aspettato qualche secolo in base al tipo di cipolle disponibili per gli schiavi, forse troppo aspre.
La lettura del pezzo, stavolta di tono riflessivo invece che di chiamata alle armi, ci rifila però cose note e smentite, su cui qualsiasi studente del primo anno di ingegneria dei trasporti si farebbe grasse risate.
1) "soluzioni diverse (come una busvia o un filobus con percorso protetto)"  
In breve: sistemi altrettanto o più "invasivi" di una tramvia, con cantierizzazioni da tempi e costi simili, non sufficientemente svincolati dal traffico, con capacità di trasporto non adeguata ai quartieri da servire, anche nelle (semi-fantasiose) varianti "jumbo-bus". Il filobus poi è un sistema obsoleto, poco capiente, molto vulnerabile e più costoso in esercizio: un assurdo.

2) "interrare un tratto della nuova tramvia per non stravolgere l’elegante assetto urbanistico del Poggi (...)"  
Cioè mantenere quanto illustrato in foto, passando però da costi di 20-40 milioni/km ai 100-200 tipici di realizzazioni del tipo di cui fantasticano gli editoriali del Corriere Fiorentino? 

Su, esimio Direttore, si faccia coraggio e consulti qualche esperto prima di scrivere fiammeggianti editoriali. Però attenzione, al suo consulente chieda titoli e qualificazioni, non vorremmo che desse credito al famigerato ingegnere esoterico che imperversa in web (sulle tramvie, o su vari temi new age), di cui ha recentemente pubblicato una letteruccia.

Insomma, caro Direttore, eviti di dar credito a cacciatori di cinghiali grossi come dinosauri, finiti a coltellate nel folto della foresta dopo decine di spari ed epiche lotte all'ultimo sangue; e anche a pescatori di squali di fiume pronti a divorare intere chiatte, fino a che non vengono presi all'amo e tirati a riva dall'eroe del giorno.

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