Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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lunedì 28 gennaio 2008

Domenici o tramvia?

Il titolo suscita stupore? Mica tanto ...
Ecco una email ricevuta da un lettore, che pubblichiamo qui di seguito.

Parlando con amici giorni fa ho sentito una frase che mi sembra molto significativa:

per fortuna che si vota sulla tramvia e non su Domenici

In effetti di questo si tratta, di un voto su una questione concreta; e trovarsi dalla "stessa parte" del disastroso personaggio crea a molti di noi non poco imbarazzo. Mtigato solo dal sollievo di non trovarsi insieme ai vari Razzanelli, Sgarbi, Donzelli, Bonaiuti.

Per fortuna che si vota su una delle poche cose buone di questa Amminisatrazione. E questo, per quanto strano, ha un senso: la tramvia il Sindaco campione della non-presenza, in realtà, se la è ritrovata in grembo da giunte precedenti, soprattutto da Primicerio.
E voci di corridoio molto autorevoli mormorano che Domenici e alcuni suoi pessimi accoliti alla Cioni volessero limitarsi a finire la linea 1 e rimandare (cioè abbandonare) la 2 e la 3. Poi sia lotte intestine che l'impossibilità di tirarsi indietro ci hanno salvato.

A Domenici-Cioni&Co imputiamo molti disastri, di cui per brevità elenchiamo solo quelli che toccano da vicino la tramvia e la mobilità fiorentina:


  • parcheggi sotterranei attrattori (e oltrettutto semivuoti, vedi sotto)

  • tolleranza mille a sosta e traffico selvaggio

  • la follìa della Fortezza come sede di Fiere

  • i mille tentennamenti sulla realizzazione, già prima del tram, di busvie e zone pedonali
In sostanza il tutto può essere riassunto in infiniti cedimenti e rifrulli con varie lobby e poteri forti (e anche straccioni) in materia di traffico, viabilità etc. in netta contraddizione con il difficile impegno della tramvia e di ciò che ci sta intorno: il ridisegno della mobilità cittadina su basi diverse.

E questo è, in definitiva, l'unico argomento non bizzarro degli oppositori alla tramvia: l'incoerenza della linea tenuta finora, con la facilitazione al dubbio che si faccia sul serio solo quando ci sono grosse cifre in ballo.