Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
_________________________________________________

martedì 12 febbraio 2019

Sull'orlo di una crisi di nervi

Il mitico film di Almodovar trova sempre nuovi modi per riemergere, deve essere una oscura trama dei Rettiliani, di Soros e il Nuovo Ordine Mondiale e anche del "complotto demo-giudaico-massonico bolscevico plutocratico" del buffone tragicomico di piazza Venezia.
Ma va ammesso: la partenza della tramvia per Novoli e Peretola (e prima di quella per Careggi) suscita una intima, malvagia, perfida soddisfazione.
Vede scornati quelli della Frega ExNord e di varie altre baracche e casette fascistoidi, che coerentemente amano sempre il peggio del peggio e lo status quo, in questo caso il traffico da terzo mondo (e guai a chi glielo tocca).
Vede anche uno dei (pochi)  punti a favore di Nardella, con l'ultimo anno di lavori che hanno fatto di più dei 4 precedenti, e dei 5 ancora prima che ci ha fatto perdere Renzi per le sue spropositate ambizioni tendenti alla megalomania. Un sindaco, quello attuale, poco autorevole, "fermissimo nel tentennare", che ricorda un po' Don Abbondio e insegue ogni genere di lobby, micro e macro-corporazioni, interessi e prepotenti vari, anche quando in contraddizione fra di loro. Ma sulle tramvie qualche punto lo ha guadagnato.
La partenza delle linee T1 (prolungata) e T2 fa da spartiacque in materia di mobilità anche a sinistra o oltre il PD: varie formazioni in ebollizione, pur criticandone (a buon motivo) vari aspetti, si ritrovano sulla necessità di dotare Firenze di una rete completa di tramvie; e di rafforzare la ZTL, di premere per ferrovie di area vasta, di gestire la sosta e gli accessi in auto da fuori città, di fare sul serio con la ciclabilità, con Nardella in tutto questo oscillante, che non fa bella figura.
   

Lo spartiacque condanna per l'ennesima volta gli (ultra) "rivoluzionari da operetta" e comitati vari, che non si fanno problemi neanche nell'evidente allineamento con Frega ExNord, Casette e Fratellastri d'Italietta.  Ad essi, figure tragicomiche, avevamo già dedicato un articolo dall'immaginifico titolo "L'assalto al palazzo d'Inverno e la mobilità" (da cliccare). Non piacerà a forze e personaggi di cui si fa beffe il testo.

Nella vita recente di Firenze Immobile il focus è stato sulle alternative da ridere (il filobus, glorificato sul Corriere Fiorentino), le fantasie (balocchi cinesi esistenti solo sul web o quelli già falliti a Bologna), senza dimenticare la Baronessa esperta mondiale di estetica dei trasporti, inorridita dalla stazione di S. Maria Novella che, udite udite, era circondata di pali, binari, cavi quando fu costruita da Michelucci e qualcuno ha osato riportarceli (tram, cavi, pali ecc). Poi ci sarebbero anche il mitico jumbo bus, e le corsie preferenziali "blindate".
Accantonate favole, alternative fasulle e bufale, oltre alla rete tramviaria resta in campo solo la metropolitana, unica infrastruttura trasportistica reale ed esistente (non nelle fantasie), con funzioni che sembrano avvicinarsi a quelle necessarie per portare Firenze fuori dalla paralisi e del traffico da terzo mondo. La trattazione richiederà qualche pagina in più oltre a quelle già uscite sul "mantra fiorentino", una delle interviste "alla sverta", e quella sui cantieri.

__________________________
Altri articoli su Firenze Immobile
L'assalto al palazzo d'Inverno e la mobilità
il filobus secondo il Corriere Fiorentino
balocchi cinesi esistenti solo sul web e quelli già falliti a Bologna
La baronenssa inorridita dalla stazione
il jumbo bus  e le corsie preferenziali "blindate"
il metrò, come "mantra fiorentino", l' intervista "alla sverta" e quella sui cantieri
"raziocinio"
la bellezza violata
O' un poteano ...