Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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venerdì 9 novembre 2018

Sosta selvaggia, chi l'avrebbe mai detto?

Il giornaletto web FirenzeToday qualche volta l'azzecca, anche se raramente. Per esempio in questi giorni nell'evidenziare che alla "riqualificazione" di via Gioberti è seguito l'immediato ritorno alla normalità, consistente nella usuale, devastante, sosta selvaggia su strisce e marciapiedi.
Eppure il giornaletto di provincia riesce lo stesso a infilarci uno sfondone. La causa di ciò sarebbe il "taglio di posti auto", e non la consolidata abitudine al parcheggio abusivo, "tanto l'è un minuto", nella consapevolezza della quasi assoluta impunità - e gratuità - del civilissimo comportamento.
Con tale strampalata logica i coraggiosi giornalisti d'inchiesta di FirenzeTudei (ops), in attesa del premio Pulitzer, si avvicinano alla proverbiale genialità dei "tennici" della DirezZione Im-Mobilità, che hanno impiegato tempi esorbitanti per progettare e realizzare quella che loro chiamano "riqualificazione".  Ma banalmente si sono dimenticati di installare piolini ("dissuasori della sosta") lungo il margine esterno dei marciapiedi e di altri spazi di vivibilità ricavati nella strada.
Piolini che peraltro erano già presenti in vari tratti (ma in numero insufficiente), prima della "riqualificazione".
Politici e tecnici avranno forse pensato che il nuovo look avrebbe magicamente rieducato gli automobilisti e fatto sparire la pluridecennale sosta selvaggia dovunque ci sia qualche centimetro occupabile?

Che poi il Presidente del Quartiere 2 Pierguidi si lamenti della maleducazione assomiglia vagamente ai mugugni che in inverno piove. Possibile che, nella folta schiera di figure politiche, dirigenti, ingegneri e geometri, nessuno ci abbia pensato?
parcheggi in p. Alberti e p. Beccaria
Qui però sovviene ben altro sospetto: la sosta selvaggia è amatissima dai bottegai, che la considerano vitale per la loro sopravvivenza (uaooo!) e un diritto inalienabile, strettamente associato alla pretesa di dettare legge a tutto e tutti nella tutela dei loro microinteressi ultra-corporativi.
Non sarà per caso che nei tanti incontri pubblici o in stanze chiuse si è (tanto per cambiare) ceduto alle pretese della categoria? Magari in cambio di una non troppo violenta opposizione ad ogni cambiamento?
In ogni caso, senza impedimento fisico della sosta selvaggia, si è vanificata l'intera "riqualificazione", bella o brutta che fosse.
Va anche notato che alle due estremità di via Gioberti sono presenti due (2) ampi parcheggi  (semivuoti), sopraelevato in piazza Alberti e sotterraneo in Piazza Beccaria. Le possibilità di sosta non mancano proprio.
In fondo si ripete sempre la stessa storiella: parte dei commercianti impediscono con il ricatto ogni reale miglioramento, con la proverbiale miopia che li caratterizza, e trovano terreno fertile ed estrema condiscendenza nelle tanto celebrate istituzioni.
Andando indietro nel tempo, quella di Via Gioberti è stata una storia infinita, in cui da parte del Comune di Firenze si è rinunciato piùvolte all'unica soluzione sensata e coerente: la pedonalizzazione della strada,  che avrebbe anche svolto un ruolo essenziale per la mobilità ciclabile (*), altro tema nella realtà a bassissima priorità istituzionale, con la creazione a costo zero del necessario collegamento fra le piste ciclabili di viale Amendola/Gramsci e quelle lungo l'Affrico e in via De Sanctis.
Ennesima occasione sprecata.

Però occhio che la cosa non venga all'orecchio (poco attento) dell'ultradestra fiorentina: ne potrebbero facilmente dedurre che via Gioberti ciclo-pedonale avrebbe reso superflua l'odiata pista ciclabile di via S. Ammirato.
E in tal modo avrebbe sottratto alla formazione politica di lanciare una delle sue campagne a difesa del peggiore status quo.

In fondo perché essere così cattivi? Non è forse meglio lasciare un po' di soddisfazione per tanto impegno e dispendio di energie di chi, lodevolmente, cerca in ogni modo di dimostrare la propria vicinanza alla gente, specialmente quando vuole ad ogni costo tenersi stretti ingorghi, ore chiusi in auto, spendere una bella fetta del proprio reddito per mantenersi l'auto e trovarsi poi a parcheggiarla sul marciapiede?

Conclusioni? Meglio tutto che una parte: percorso ciclopedonale in via Gioberti e pista ciclabile in via Scipione Ammirato!

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(*) le zone pedonali sono legittimamente transitabili in bici, vedi art. 3 del Codice della Strada