Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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domenica 30 settembre 2018

La monorotaia

La frequentazione di Facebook e altri spazi web è inestimabile. Si trovano idee che cervelli raziocinanti, senza neanche bisogno di studi specialistici, mai avrebbero partorito, o solo appena accennato.
Purtroppo la nostra famigerata penna con la erre moscia oggi non era raggiungibile per una intervista dal vivo. Pare sia in viaggio, di lavoro o di godimento non è ben chiaro.
Non potremmo perciò pubblicare fedelmente domande e risposte, ma non vogliamo privare i lettori di cotanto gaudio, ancorchè senza erre moscia. Riportiamo semplicemente da trascrizioni e appunti quello che il noto aristocratico fiorentino ci ha rivelato. Ecco a voi, qui sotto.

Dopo le più gettonate alternative alla tramvia, come il metrò (clicca qui) e il filobus, agli antipodi l'una dall'altra, e senza senso alcuno nonostante l'apparenza, il treno (altro click) o i mitici bussini elettrici, si fa avanti una nuova sconvolgente idea: la sopraelevata, ovvero quello che in realtà si chiama "monorotaia".
No, non è uno scherzo, è stata davvero proposta, per di più da gente che sbraitava che la tramvia "devasta Firenze", è invasiva, non è compatibile con una città di "impianto medievale", rinascimentale, e anche etrusco o romano. Quelli insomma che urlano all'orrore per i pali e i cavi da cui prendono corrente gli orridi convogli che portano 280 persone ogni 4 minuti,  proprio loro: truppe cammellate all'insaputa della famosa "pvofessovessa Ginevva Cevvina Fevoni bavonessa Vicasoli, nota espevta mondiale di estetica dei tvaspovti", per citare il nostro amico dalla erre moscia.
In effetti di "sopraelevate" ce ne sono alcune a giro per il mondo, vedi quella in foto in Estremo Oriente.
Pare anche che, a detta di chi la propone per Firenze, ce ne siano di "più belle", ma qui si perdono le tracce.
E' un po' una caratteristica dei "NoTram" quella di sparare assurdità: prima una, smentita, poi si passa ad un'altra, assurda, la terza, ma viene sputtanata, e si torna alla prima, come nulla fosse. Però è interessante far uscir fuori tutte le soluzioni più strampalate del mondo, se ne scopre sempre una nuova. Quella della monorotaia, la sopraelevata, batte tutte quelle sentite finora.

lunedì 24 settembre 2018

Tramvia e fisica quantistica

La famigerata tramvia ha avuto effetti disastrosi o miracolosi, a seconda delle voci che girano.
Senza scomodare il mio amico con la erre moscia, potrei raccontarvi di come siano comparsi milioni di ferventi ecologisti, passando da infima minoranza sbeffeggiata a potenti portatori di interessi, come le alberature, lo smog stando in coda in auto ecc.
C'è stata anche l'accresciuta sensibilità al destino degli altri, nel caso per es. di qualcuno in ambulanza, a sirene spiegate, ma bloccato in coda, verso Careggi o il CTO. Ce ne occuperemo nelle prossime puntate, per la gioia dei nostri lettori.
Oggi invece una faccenda davvero di difficile comprensione: la tramvia e la fisica teorica, e più precisamente l' "entaglement quantistico", uno dei fenomeni più discussi da parte di ometti del calibro di Einstein, Bohr, Schrödinger e altri ancora.  Roba davvero ostica ("controintuitiva") anche per i fisici, figuriamoci per l'uomo della strada, chiuso in coda nella sua Panda, furgone o gippone.

lunedì 10 settembre 2018

Firenze batte Amsterdam sulla ciclabilità!

A Firenze notoriamente usano la bicicletta alcune migliaia di persone al giorno (fra le 20.000 e le 30.000 secondo varie rilevazioni), fra cui schiere di pendolari che arrivano in treno e poi inforcano il velocipede per raggiungere i posti di lavoro. Da stendergli tappeti rossi, come minimo.
E invece lo fanno  in gran parte in modalità "fai-da-te".
Il "genio fiorentino", o l'italica "arte di arrangiarsi", si potrebbe gridare ai quattro venti, che non trova però riscontro nell' impegnativa opera dei "tennici" della DirezZione Im-Mobilità.

Ogni tanto però la culla del rinascimento è anche teatro di qualche pensata geniale, che forse affonda le sue radici nei geni universali Leonardo, Leon Battista Alberti o Brunelleschi.
Che Firenze voglia diventare un modello universale di  interventi peggiorativi sul tema cruciale della continuità delle reti ciclabili?
Solo un esempio, unico in Italia e nel mondo: attraversamenti ciclabili (i cosiddetti "quadrotti", vedi foto) che deliberatamente vengono coperti e trasformati in "strisce pedonali", sul percorso di piste ciclabili. Una creazione a più mani che non ha eguali in nessun angolo dell'universo, sconosciuta al codice della strada, con l'unico effetto di rendere pericolosi gli attraversamenti per ciclisti e pedoni. Non si sa più se in bici si ha la precedenza (sugli attraversamenti ciclabili sempre, al pari delle strisce per i pedoni),  non riconoscibili dagli automobilisti ("devi scendereeeeeeeeeeeee!!").