Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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giovedì 14 gennaio 2021

Altre città, tramvie, galassie


"Per un'altra città", un mondo politico e culturale con cui tanti, specialmente sui temi dell'ambiente, della qualità della vita, della mobilità, hanno condiviso molto per anni,  spesso idealmente ancora oggi. Ci si aspettano critiche precise e argomenti ben fondati, su solide basi, proprio perché non dettati da interessi, soldi, lobby proterve, intrallazzi, ecc. 
Ma esaminiamo per punti l'articolo di Budini Gattai su Per un' altra città (clicca per leggerlo), dal titolo "A Firenze un sistema tramviario obsoleto e problematico": Sirio sbagliato? Modelli in Europa? Bastava la ferrovia? Costi? Alternative? Binario unico e sedi non riservate? Ma va tutto bene?

Il Sirio scelta sbagliata - o è come tutti i  tram del mondo?
In che cosa è diverso da altri modelli e marche di tram esistenti? Altezza, larghezza, dimensioni? Scartamento binari? Che altro? Nessuna indicazione  nell'articolo su ipotetiche differenze, e anche in seminari, conferenze o altre sedi da parte dei NoTram Altrocittadini. Il motivo è semplice: il famigerato Sirio è come tutti gli altri che circolano in 250 città in Europa. E se si fosse scelto un modello Bombardier, Alstom, Stadler ecc allora non ci sarebbero le criticità (quali?) ?

L'Europa ...
Per fortuna l'articolo ci dice che ci sono buoni modelli in tutta Europa. Quali? Con che differenze? Alcune perle di (vaghe) proposte per Firenze: revisione dei tracciati, abolizione di corsie protetteCioè si vorrebbe dare più spazio, o salvaguardare, mantenere intonso l'invasivo traffico motorizzato? Forse lasciare intoccata la cancrena auto-centrica in cui Firenze eccelle nel mondo, con i suoi 720 veicoli ogni 1000 abitanti?  Beh, i buoni modelli europei vanno nella direzione opposta, per fortuna. Tolgono spazio, scoraggiano fortemente, penalizzano l'uso dell'auto. Anche con la redistribuzione dello spazio stradale e urbano. Fatevelo un giro in Europa, per fare confronti in particolare nelle città medie, poi veniteci a raccontare. 

Il treno ... 
Rivelazione: quattro delle sette direttrici territoriali sono servite da linee ferroviarie, per prima cosa ci si pone la domanda se queste sono utilizzabili o potenziabili per il servizio tramviario e metropolitano  
Quindi secondo l'autore e i suoi seguaci il treno (quello vero) farebbe fermate ogni 300 metri, in strade e piazze dei quartieri, a poca distanza da dove la gente vive, lavora, esce la sera o porta i bambini a scuola? E sostituirebbe il tram? 
S-Bahn Zurigo
Il servizio ferroviario metropolitano ha altre funzioni, trasportare grandi masse su distanze di decine di chilometri o più, dalla grande area metropolitana (Mugello, Valdarno o ben oltre) in città, dove poi devono trovare efficienti sistemi di trasporto urbano: su ferro (l'ossatura è la rete tranviaria), su gomma (bus, che portano alle reti su ferro), o ancora più leggeri e capillari (ciclabilità,, micro-mobilità elettrica ecc). I treni locali lo fanno già, ma in modo nettamente inadeguato per frequenze, tempistica ecc. C'è da dare battaglia su quello, non spacciandoli per ciò che non sono e che non potranno essere, una finta soluzione per muoversi dentro il tessuto urbano

I costi - e il ferro
Vergogna! (...) circa quattro volte la spesa media europea /km. (40,00 ml. contro 10,00 ml). La balla dei "costi medi europei" (inventati) è stata smentita molte volte, vedi qui a proposito di spinaci e tramvie: quelle fiorentine costano quanto tutte le altre in Europa. Evidentemente questi personaggi parlano solo fra di loro, chiusi in un piccolo mondo, non volendo credere che mentano sapendo di mentire.
 
L'alternativa (?), taciuta ma illustrata ...
Quello in copertina dell'articolo di Un'altraCittà (che non ne parla però) è un bus bi-snodato di Linz. 
La città austriaca, come tante altre, lo impiega per rendere più capillare la sua ottima rete tramviaria, non per sostituirla. 
Come in tutta Europa.
Se vogliamo entrare nello specifico il  mezzo (che in Italia non può circolare, dettaglio) richiede più spazio del tram, corsie più larghe, non è adatto a strade e zone dei centri storici, dove infatti non circola. 
Punto già sviscerato quando arrivò la ventata del jumbo-bus

Il binario unico
Finalmente nell'articolo una critica valida. In tutto il mondo esistono per le tramvie tratti a binario unico bidirezionale, per es per punti molto stretti nei centri storici, o per ridurre l'impatto visivo, o altri motivi. Il "senso unico alternato" fra tram è gestito in vari modi, semplicemente a vista, o semaforizzato, o con futuristici sistemi di sicurezza. Il poco comprensibile termine usato nell'articolo, 
la “banalizzazione” (*) si riferisce a questo. In Italia, unici al mondo, i geniali burocrati del Ministero dei Trasporti, all'avanguardia in tutto, hanno emanato una norma che vieta il binario unico a doppio senso per i tram. Ergo pressing su politici e apparato ministeriale per liberarci di questa zavorra insensata. Ora. O forse dovremmo aspettare altri lunghi anni, come sembra  suggerire l'articolo? In ogni caso, purtroppo, non ci sono linee tranviarie nel centro di Firenze.
(*) cit. dall'articolo: la norma nazionale che impedisce, solo in Italia, la “banalizzazione” anche breve, dei binari. Entrambe le cose impedivano un attraversamento compatibile con la città antica 

Obsoleto, in che senso? 
Oltre che nel titolo, non si trova traccia nel testo di sia pur vaghe indicazioni di come il sistema tramviario fiorentino sia obsoleto.  Deve esserlo come tutti quelli in Europa, anche recentissimi, realizzati ex-novo in paesi iper-tecnologici come la Finlandia, la Svezia o la Danimarca, o altri in culturalmente molto vicini a noi, come Spagna e Francia;  ma che non sono incancreniti nella mobilità auto-centrica e puntano sul ferro, in superficie, in strade e piazze, togliendo spazio a circolazione e sosta. Anche in città dai grandi patrimoni architettonici e nei centri storici. Tutti pazzi?

Allora va tutto bene? 
No, le criticità ci sono, altre però: 25 anni di ritardo, capacità di trasporto già saturata (dall'imprevisto successo), carenza o mancanza di altre misure per la disincentivazione dell'auto e dell'invasivo traffico motorizzato (con relativa sosta) di Firenze, per es. E anche i costi: non quelli "medi europei", di fantasia, ma per es le dispendiosissime realizzazioni di sovrappassi e sottopassi destinati a ridurre l'impatto su un immutato traffico. Troppo poco, non troppo.

Morale della favola, sull'articolo 
Desta stupore, invece che analisi, critiche, proposte e idee concrete, leggere filastrocche infantili, ripetute da anni e smentite mille volte, ancor più se provenienti da personaggi teoricamente qualificati, urbanisti, architetti ecc.
Trovare l'ultrasinistra a farsi paladini del peggiore status quo, della religione dell'auto, desta sgomento.
L'unica spiegazione possibile è lo spasmodico bisogno di indentificarsi con qualche protesta "popolare", in mancanza di meglio anche le peggiori, le più immobiliste e reazionarie, trovandosi sulla (ridicola) barricata insieme a Razzanelli o alla FregaExNord
O TEMPORA O MORES !!
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Citazioni dall'articolo di "Un'altra città" in corsivo con testo di colore blu  

vedi anche: