Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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domenica 14 settembre 2008

schermaglia Comitati-Matulli

Riceviamo una email dai Comitati dei Cittadini (clicca sul titolo per leggere l'originale) di cui commentiamo vari passi (con un pò di ironia, in corsivo) sia per le concordanze che per le discordanze.
TRAMVIA: REPLICA ALL'ASSESSORE MATULLI DI COMITATI E AMBIENTALISTI
(le associazioni ambientaliste sono tutte a favore della tramvia, eccetto Italia Nostra, detta anche Italietta Nostalgica, più che altro una associazione "paesaggistica")
Egregio direttore, poiché ci sentiamo tirati in ballo dal dibattito sulla tramvia vorremmo far notare a Matulli che i casi di inserimento del tram nei centri storici sono avvenuti generalmente in impianti urbanistici settecenteschi (Bordeaux, Nantes, Edimburgo ad esempio)
e allora?
o in città fortemente danneggiate dalla guerra e ricostruite (la stessa Strasburgo).
Quando troviamo i tram in città del valore di Firenze di solito c’è una metropolitana come principale sistema di trasporto pubblico (così a Vienna, a Praga, a Varsavia).
balle! Gli esempi portati sono metropoli molto più grandi di Firenze. E ci sono molti esempi, in netta crescita, di tramvie per città delle dimensioni di Firenze o anche più grandi.
C’è modo e modo di fare le tramvie e la loro sola esistenza non garantisce di per sé il miglioramento delle città.
vero a metà, e non farle è anche peggio. Le linee tramviarie possono essere più o meno efficaci, ma sono utili anche se andassero a zig-zag: sempre auto in meno, e spazio ad esse sottratto per circolazione e sosta.
La popolarità che questo mezzo ha riscosso in Francia dipende dalla buona progettazione, la buona gestione e la capacità che hanno gli amministratori transalpini di interloquire con la popolazione. Questo non è certo accaduto a Firenze!
vero, la trasparenza è stata pessima, la comunicazione anche, e questo ha permesso ai talebani antitramvia di diffondere un gran numero di bufale: dalla scemenza che non passeranno più le ambulanze, al mostro alto 5 metri in fotomontaggi falsificati etc.
(...)
I Comitati dei cittadini nel luglio scorso hanno avanzato una proposta dettagliata per una pedonalizzazione immediata dell’area attorno al Duomo. La nostra proposta, presentata anche alla stampa, prevede veicoli di media dimensione, secondo itinerari circolari, magari a idrogeno, come quelli che circolano a Londra.
Se è la proposta di Italietta Nostalgica, beh lì si parlava di bussini elettrici per l'intero centro: una roba da far ridere i polli, come è capitato spesso da quel fronte ("l'incanto dei viali" di Ripa di Meana e altre pagliacciate)
Certo si tratta di una proposta discutibile e perfettibile ma può essere un primo passo per superare una situazione insostenibile, senza rimandare tutto alla panacea tramviaria.
Concordiamo, non si può rimandare tutto alle tre linee tramviarie (in realtà ne servono di più): c'è anche da imporre busvie protette e non invadibili, una fitta rete di piste ciclabili, zone pedonali, piccole ZTL e zone a "moderazione del traffico" non solo in centro: tutte misure che sottraggono spazio a sosta e traffico e che scatenano i tumulti dei fanatici dell'auto dappertutto, fortemente rappresentati fra gli anti-tramvia. Quindi c'è da criticare Matulli e le politiche della mobilità della giunta, ma in senso opposto a quello dei vari "salva-firenze", bottegai assortiti e partiti del gippone o del motorino.
Prima di costruire altre due linee con un Project financing, strumento molto delicato e rischioso dal punto di vista finanziario, l’Amministrazione comunale dovrebbe fermarsi e confrontarsi davvero con la cittadinanza, non solo con qualche associazione di categoria.
Di fermarsi neanche se ne parla, anzi, fare presto, fare meglio, fare di più (vedi sopra). Vero che non servono a nulla i bla bla con le associazioni "di categoria" (i soliti carrozzoni di bottegai&consorti aggrappati allo status quo e i miopi fino alla follìa). Serve a poco anche dialogare con chi vuole semplicemente continuare all'infinito a scorrazzare in auto e lasciarla dove gli fa comodo: e questo è il fulcro degli antitramvia.
Al tempo stesso chi dice di fare opposizione a questa Amministrazione dovrebbe dimostrare di farlo seriamente, chiedendo ad esempio l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta sui reali costi, presenti e futuri, della tramvia e sull’accertamento delle responsabilità per le gravi carenze progettuali e procedurali che ne hanno accompagnato la realizzazione.

La pressione dal basso serve soprattutto per fare di più, meglio e presto, non certo a frenare. Con le loro modeste forze lo fanno le associazioni ambientaliste (Legambiente, Firenzeinbici, Amici della Terra, etc). Se invece di far fronte coi fanatici dell'auto dappertutto i vari Comitati facessero la loro parte si otterrebbe di più.