Firenze Im-mobile

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lunedì 25 marzo 2019

Comitati, professori e loro fedelissimi - intervista

Pochi giorni fa sono tornati alla ribalta vari Comitati contro le grandi opere inutili, con varie uscite in pubblico. L'ultima al Parterre, con il prof. Ziparo e altri accademici in ruoli di primo piano.
La vorremmo intervistare, se ha una decina di minuti da dedicarci.
    
R.: Ma certo, un po' di tempo glielo dedico volentieri
D.: Che impressione ha avuto dal recente seminario dei Comitati al Parterre, e dalle esternazioni che l'hanno preceduto di poco?
R.: Ci sono andato per sentire qualcosa di più su un tema serio posto dai comitati: la pianificazione, la mancanza di un piano della mobilità dell'area metropolitana fiorentina. Non  mi aspettavo qualcosa di pronto, ma almeno delle grandi linee, di proposte su cosa dovrebbe contenere quel piano. Invece nulla, a parte ripetere all'infinito che manca, che così non si fa ecc, nessuna indicazione. La fatica si è rivelata sprecata.
D.: Forse si sono concentrati più sui loro cavalli di battaglia, TAV, aeroporto, inceneritore, e su quello del momento, la tramvia
R.: Già mettere in un calderone TAV qui e in Val di Susa, autostrade, giardini di quartiere, aeroporto, inceneritori e tramvie mi pare assurdo. Una notte in cui tutte le vacche sono nere, su argomenti ognuno decisamente complesso da solo (eccetto forse i giochi per bambini in qualche piazza). E saltellare dall'uno all'altro in poche frasi ... bah!
D.: Ma che impressione ha avuto dalle relazioni?
R.: Le farò qualche esempio. Secondo Ziparo a Firenze si è rinunciato all'innovazione delle tramvie senza linea aerea. Le quali non esistono neanche su Urano. In qualche città si è ricorsi a tratti più o meno brevi a batteria o simili, nei centri storici (come quelli previsti per il Duomo a Firenze), per il resto sempre cavi, pali, ecc. Mi domando se il professore parli a vanvera, oppure conti su di un (ristretto) uditorio sempre disposto a credergli sulla parola.        
D.: E i costi?
R.: Ha ripetuto la storiella dei costi medi europei per km. Sono stato molto attento perché quando avevo chiesto la fonte a vari aficionados della faccenda, dopo molti rimpallamenti si arrivava sempre lì: lo dice il prof. Ziparo. Il quale però poi non rivela da dove vengono questi fantomatici "costi medi europei", da quale ente, istituzione, ufficio europeo, o studio comparativo, basato su dati. 
Fra l'altro la cosa è palesemente assurda: cosa entrerebbe in questi costi medi? I binari e la linea aerea? I convogli acquistati? Lo spostamento dei "sottoservizi"? Le centrali operative, le officine, i depositi? La semaforizzazione stradale, gli alberi, le panchine alle fermate? 
Confronti fra pere e mele, o forse fra meloni e piselli ...
D.: Non è possibile, un autorevole docente universitario racconta balle? E nessuno lo smentisce?
R.: Può darsi che Ziparo abbia fonti sconosciute a me e a tanti altri. In tal caso le tiri fuori, le pubblichi. 
D.: Ma non ha portato esempi concreti?
R.: Sì, quello di Padova: un po' come se celebrasse la vittoria di Napoleone a Waterloo ... 
D.: Ehh????
R.: Certo, Padova e la sua la tramvia su gomma ("Translohr"), da poco fuori produzione, un fallimento mondiale economico, tecnico, funzionale. Faceva meglio a stare zitto.
il "blue tram" ...
D.: Ma c'erano anche altri relatori, qualche neo-laureato o laureando, il celebre Budini Gattai, Italia Nostra e altri ancora.
R.: Non voglio infierire su giovani inesperti, ma ho sentito proporre il "blue tram" come alternativa alla tramvia per Bagno a Ripoli. Si tratta di un bus (elettrico) che neanche su Saturno potrebbe trasportare 3000-4000-5000 persone l'ora. E sarebbe sempre imbottigliato nel traffico, come  gli attuali bus Ataf. 
D.: Ok, non infieriamo sui giovani, ma altri relatori titolati?
R.:  Ne ho sentito uno cianciare che il Sirio era una scelta sbagliata perché non può andare in sotterranea, "troppo ingombrante, pesante" o roba simile. Nessun tram del mondo, di nessuna marca o modello, fa questo; se si vuole un metrò si realizzano i tunnel e si comprano convogli per quello scopo, che sono anche più ingombranti, pesanti ecc (costo 100-200 milioni a km invece di 20-40 delle tramvie).  
D.: Ma non avrà capito male?
R.: In effetti l'acustica era pessima, ma ho fatto attenzione: non credevo alle mie orecchie 
D.: Italia Nostra? 
R.: Anni fa ci facemmo beffe dell'allora presidente Trippa di Meana, e demmo all'organizzazione il soprannome di Italietta Nostalgica. Vale ancora
D.: Nulla di positivo nel convegno?
R.: Oltre ai fedelissimi ho visto varie facce a dir poco perplesse fra i 50-60 presenti. A me si è rafforzato un dubbio: se questi sono gli esperti del progetto di superficie al posto del sotto-attraversamento TAV di Firenze, mi preoccupo. La faccenda era già prima piuttosto oscura sotto molti aspetti, se la soluzione alternativa viene da quei personaggi, direi che è caduta anche quella. Bohhhh!!  
D.: Vorrei farle qualche altra domanda più cattiva ... 
R.: No, guardi, direi di non andare oltre. Non credo alle macumbe, ma meglio non rischiare!
D.: Sicuro sicuro?
R.: Forse nei prossimi giorni o settimane mi farò trascinare nel vortice. Ho un paio di perle in serbo, su personaggetti di secondo piano e su grandi nomi
D.: Prima di lasciarla andare, che ne dice delle prospettive elettorali in cui varie figure dei Comitati sembrano coinvolti?
R.: Buona fortuna a quelli che se li mettono nelle liste, e magari  li lasciano dettare pezzi di programma. Nardella sarà contentissimo di trovarsi di fronte una sinistra con programmi quasi solo ideologici, e nel concreto vuoti o pieni di favole. Le destre anche, che troveranno conferme inaspettate alle loro bufale e alla strenua difesa di una Firenze paralizzata e da terzo mondo.

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