Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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domenica 24 marzo 2019

Padova bel suol d'amore

Veramente nel titolo della canzone c'era Tripoli, non Padova, e celebrava l'occupazione della Libia nel 1911 come conquista di progresso e di uscita dalla miseria per molti italiani. Sappiamo come andò a finire, nel giro di alcuni decenni.
La tramvia di Padova, un Translohr su gomma e rotaia unica centrale, fu anche essa salutata come innovativa, meno costosa, meno invasiva, un'alternativa alle scelte "pesanti" di Firenze (che sono le stesse di tutto il resto del mondo).
L'esito è stato molto simile alla guerra in Libia: il produttore (del gruppo Alstom), dopo neanche un decennio di strabilianti successi (oltre a Padova e Mestre un altro paio di città francesi o di terre lontane) ha ammesso che si è trattato di un fallimento planetario e ne ha cessato la produzione.   
L'abbandono dell' "innovativo" tram su gomma è un dato di fatto, noto anche al grande pubblico dalla stampa locale di Padova e Mestre e da periodici specializzati (vedi qui per es.).
    
E' anche un campanello d' allarme sui rischi che comporta l'adozione di sistemi proprietari, fuori dagli standard tramviari di tutto il mondo. Realizzare infrastrutture tramviarie "tradizionali", cioè con binari, linea aerea e relativi convogli (di dimensioni e caratteristiche molto simili fra loro) permette sempre di passare da una marca o un modello all'altro. E non esclude affatto l'introduzione di innovazioni come la trazione a batteria, la ricarica rapida ecc.
Il caso Translohr è inoltre un sonoro ceffone ai molti favolisti sempre pronti ad indicare alternative fantasiose, fasulle, o che semplicemente si rivelano vicoli ciechi.
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Fonti:
Il Mattino di Padova
VeneziaToday per Mestre
sito specializzato Mobilità.org