Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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domenica 4 novembre 2018

Gli spinaci e i "costi medi europei delle tramvie"

Il cartone animato "braccio di Ferro" (Popeye in America) ha segnato varie generazioni. Quando il pericolo era al massimo, lui tirava fuori una scatoletta di spinaci, la trangugiava, e zac, grazie al contenuto di ferro la sua forza si decuplicava, sbatteva a terra i cattivi, salvava la povera Olivia e il bene trionfava.
Ebbene , quella dell'alto contenuto di ferro negli spinaci è un falso.  Probabilmente saltato fuori fra il 1870 e il 1890 (forse un errore di trascrizione), arrivato fino ad oggi e poi clamorosamente smentito pochi anni fa.  Una bufala durata oltre un secolo.
Un classico, una cazzata che nessuno ha verificato, nonostante dovesse suscitare molti dubbi, e diventata verità, un fatto neanche messo in discussione.
E che c'entra con mobilità, tramvie, traffico, ecc? C'entra eccome ...
Nelle estenuanti discussioni, nei social network o altrove, gli avversari delle tramvie spesso tirano fuori un coniglio dal cilindro, sentendosi poi vicini alla vittoria finale: i
"costi medi europei delle tramvie", che sarebbero 4-5-6-10 volte minori di quelli sostenuti a Firenze.
Per esempio di recente i Comitati NoTram ne hanno fatto un esposto alla Magistratura, facendosi intervistare  (cliccaci sopra) dall'emittente fiorentina Controradio, di gloriosa memoria. In essa si legge per es:
“La media dei costi al km per fare la tramvia in Italia e in Europa si aggira intorno agli 8 mln al chilometro – spiega il portavoce Raniero Casini – A Firenze invece, si spende più del quadruplo: 36 mln."
Orrore!!!  Ed ecco infatti (giustamente) l'esposto alla Corte dei Conti che ne scaturisce, e che dovrebbe fermare la realizzazione delle orride tramvie ancora in progetto. E siccome non sono usi a farfugliare cazzate, i suddetti comitati entrano in dettaglio:
"Secondo i dati dei comitati, “la media della spesa per le tramvie di Amsterdam, Bruxelles, Amburgo e Lipsia è stata di 7,5 mln al km”, spiega, mentre in Italia “A Padova si è speso 6,6 mln al km, a Verona 5,8 mln, a Bergamo 12 mln, a Torino 8,5 mln”.
Qui però emergono alcune stranezze: a Verona e ad Amburgo non ci sono tramvie, mai state, di nessun genere. Ovvio che "costano meno", anzi zero. E altri esempi portati non sembrano molto plausibili: intere e capillari reti tramviarie esistenti da 50 anni, come appunto Amsterdam, Bruxelles, Lipsia, Torino; e Bergamo, realizzata su un pre-esistente sedime ferroviario, in ambito extra-urbano ...
Moooolto sospetto il tutto.
Ma cerchiamo almeno di ricostruire i famigerati "costi medi europei delle tramvie". Da dove sono state prese le cifre citate? Da qualche fonte della UE, o di qualche organismo internazionale? Intense ricerche, in più lingue, con vari strumenti oltre al classico Google ... ma nulla. Strano. 
Proviamo dunque a chiedere a quelli che rilanciano i dati sui "costi medi europei delle tramvie", sapranno da dove li hanno presi. E ancora nulla, divagazioni, o rimandi ad altre dichiarazioni, da cui però non si risale mai alla fonte originaria.
Tentiamo almeno con qualche autorevole esponente del fronte del NO, a volte non sono tutti bufalari. Niente, non si trova nulla. Nessuno è in grado di dire da dove vengono i tanto celebrati "costi medi europei delle tramvie".
E se fosse come per gli spinaci??
Il sospetto si avvicina sempre più alla quasi certezza ...
E se i "costi medi europei delle tramvie" se li fossero inventati?
Gli indizi sono molti. Non si capisce, e pare assai poco rigoroso, come si calcolerebbero queste medie. In realtà raffronti realistici sono molto difficili. Cosa comprendono i costi? Solo i binari e la linea aerea? I cantieri stradali? Anche i convogli? Depositi, officine, centrali operative? E che cosa ha comportato la cantierizzazione? Viadotti o sottopassi? Arredi urbani, riqualificazioni?
Confrontare pere con mele è un peccato mortale della scienza statistica, ma addirittura piselli con meloni è criminale.
Qualche confronto può esser fatto, con molta attenzione, fatica e cautela, solo fra realizzazioni molto simili. Per es. reti interamente realizzate ex-novo, con caratteristiche simili.
Su una cosa si rassicurino però i paladini del traffico da terzo mondo di Firenze: quello che si può ed è sensato fare a Siviglia, Dresda, Nizza, Zurigo o Friburgo (e altre 200 città europee) coincide largamente con la nostra realtà.
Rete tramviaria completa, su tutta la città, in sede propria, con assi principali corrispondenti a quelli delle grandi direttrici di spostamento urbano, con disegno a raggiera più eventuali collegamenti trasversali o circolari. E diramazioni verso i punti di grande afflusso. Interscambio con ferrovie suburbane. Intermodalità con la mobilità ciclabile. Linee su gomma come adduttori alle reti su ferro, con effetto di capillarizzazione.
Il tutto significa, come in ogni città d'Europa redistribuire lo spazio occupato e quasi monopolizzato dal traffico auto, a sistemi più efficienti di trasporto (cioè appunto tramvie, bus, ciclabilità ecc). E quindi sottraendone una bella  fetta alla motorizzazione individuale, che ne risulterà penalizzata e fortemente scoraggiata.

Si fa così in tutta l'Europa civilizzata, mai sentito? Anche in centri storici densissimi, strade strette,  ecc. 
Invasivo è il traffico, è quello da retrocedere ad un ruolo residuale.
Capito??