Il famigerato "nuovo regolamento di Polizia Municipale" dello sceriffo Cioni, fra le tante scemenze, brillava per una codifica della sua mania di perseguitare le bici.
Ecco infatti la perla di articolo della bozza orginaria, per così dire "prima della cura":
art.4 Prevenzione dei danneggiamenti
3. E’ comunque proibito collocare su muri, lampioni, recinzioni o altri manufatti, lucchetti od oggetti di ricordo, fotografie, manifesti, scritti e disegni, striscioni e simili, velocipedi anche appoggiati o legati, tranne nei casi espressamente autorizzati.
La sanzione prevista (da 80 a 500 euro, art 42) andrebbe probabilmente a sommarsi alla "normale multa", solo per le bici e non per le auto o i furgoni, come illustrato nella foto.
Forse Cioni pensava di emulare Carlo VIII con la minaccia di far saccheggiare Firenze: "faremo squillare le nostre trombe". E sulla scia di Pier Capponi quelli di Firenzeinbici e altri hanno risposto "e noi faremo suonare le nostre campane" (ovvero i campanelli, tiè!). Comunicati stampa, articoli su i giornali, lettere, messa in ridicolo della "norma", per arrivare all'audizione in Commissione VI con la chiara richiesta:
Il passo relativo ai "velocipedi" è da cancellare
La follìa persecutoria, o forse il rischio di figure ridicole, deve essere apparso chiaro ad alcuni, inaccettabile ad altri. E la Commissione VI, competente sulla mobilità, ha pensato lodevolmente di prescrive una sana cura, riformulando un testo di compromesso ma abbastanza sensato. Risultato finale, ulteriore compromesso, in cui si limitano i danni:
Cioni domato (a metà) sulle bici?
Risultato soddisfacente per quelli di Firenzeinbici, ma che dimostra come la malattia delle armate cioniane sia cronica e difficilmente curabile alla radice. Solo i sintomi possono essere attenuati. Per fortuna che, almeno per ora, Cioni e i suoi armigeri trovano chi li contrasta anche nelle istituzioni, oltre che fuori.
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Il regolamento di Polizia Municipale non ostacoli le bici
Bici e regolamento di Polizia Municipale: eco dalla stampa