Chi sarà il pover'uomo, Razzanelli o Domenici? Tagliamo la testa al toro: tutt'e due.
E ora riprendiamo dalle cose importanti: la mobilità a Firenze, quasi dimenticata nella bagarre referendaria (e anche prima).
C'è una nuova possibilità, facilitata anche dall'inconclusivo risultato del voto: occuparsi seriamente di come si farà la tramvia, e di tutto il resto che ci sta intorno: ridisegno delle linee Ataf, degli assi di mobilità privata, rete ciclabile, sosta, pedonalizzazioni etc.
Il muro contro muro non ha più senso, passiamo dunque alle cose concrete, e se necessario rimescoliamo le carte. Forze che finora si sono trovate su fronti opposti possono esercitare una forte pressione sulla politica della mobilità di questa Amministrazione finora incoerente e contraddittoria.
La direzione può essere soltanto verso una efficace riduzione del traffico invasivo, e alternative valide ad esso.
Non sarà facile, ma ci si può provare, partendo dal basso e lasciando ai Razzanelli e ai Domenici le schermaglie verbali in vista delle loro rispettive carriere politiche.
Vogliamo provarci?