In origine questo scritto doveva intitolarsi semplicemente "Le mosche cocchiere", dalla celebre favola di Fedro(*). Metafora di quegli animaletti che, trovandosi sul timone del carro, credevano di essere loro al comando. Sottolineo: è una cretinata di Domenici affermare che il casino sulla tramvia sia tutta solo una strumentalizzazione politica. Il problema, come detto già da altri, è più grave: l'incancrenimento della mobilità solo-auto. E casomai, aggiungo io, la scarsa fiducia che il gran presuntuoso Mister D. e consorti sanno suscitare nei cittadini.
Ciò detto sono evidenti due cose:
- alcuni politici locali e nazionali cercano di fare le mosche cocchiere
- i comitati anti-tramvia pigliano per oro colato le loro facili esternazioni
Ecco che abbiamo una schiera di personaggi della politica, dai più scassati ad altri più ascoltati, di destra e di sinistra:
- un Donzelli (AN, molto locale ...) che non si sarebbe mai sognato di avere dietro di se 800-1000 manifestanti a Firenze
- un Razzanelli, politicante davvero di razza, che lancia referendum pro domo sua, che sfrutta per le sue ambizioni politiche, accolandone i costi a tutti noi
- uno Sgarbi sempre pronto a tirar fuori qualcuna delle sue sparate egocentriche
- un Bonaiuti, in cerca di una investitura da sindaco
- un Bencivenni, alla sinistra della sinistra, che si trova sul suo sito "la memoria storica della nostra Patria" ... (**)
- un Fernando Rossi ...
Ora mi domando: come mai i Comitati danno tanto credito a questi personaggi? Sarò un pò cattivo:
Si attaccherebbero anche al tram ...
Però, per quanto sbagliata la loro causa sia, uno zinzino di comprensione ce l'ho.
Anonimao Meravigliao
Appendici
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(**) dalla prima pagina del sito "comitati dei cittadini"
... la memoria storica della nostra Patria badate bene, non magari quella dei proletari mandati al macello per l'interesse del capitale(NdR)
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(**) La favola di Fedro
Mosche cocchiere
Una mosca posata sul timone del carro redarguì così la mula:
"Quanto sei lenta! Vuoi andare avanti più svelta? O vuoi che ti trafigga il collo?"
"Bada, non mi muovo per le tue parole"
Le rispose la mula: "ma ho paura di quello là, che seduto a cassetta con l'agile sua sferza batte il tempo e regge il freno madido di schiuma. Metti da parte una superbia futile, lo so io quando correre o non correre".