- informazione
- trasparenza
- "invasività", ovvero "il Sirio non ci sta", tessuto urbano fiorentino
1) le tre linee, coi loro tracciati oggi contestati, sono note da una valanga di anni, sono apparse su tutti i giornali, approvate da maggioranza di colori diversi ... francamente è molto tirato per i capelli dire che "non sapevamo, nessuno ci ha detto che ...". La protesta salta fuori quando il tam-tam da bottega a pianerottolo rulla i tamburi del "oddio ci tolgono la macchina di sotto casa" oppure "niente più sosta in doppia fila per comprare il pane".
2) la trasparenza (e la stessa conduzione dei lavori) sono un grave punto debole di come viene portato avanti il progetto, non ci sono dubbi. Ammettete anche che questo ha molto favorito la diffusione della protesta (e varie favole messe in giro, vedi "tramBufale"). A maggior ragione c'é perciò da mazziare il disastroso Domenici e consorti, su questa cosa come sull'urbanistica, la gestione del traffico (supina all' immobilismo auto-centrico) etc.
3) Il tessuto fiorentino ovviamente non può esser costruito intorno alla tramvia, ma questo non vuol dire lasciare solo traffico e sosta selvaggia in gran parte della città. L'inserimento della tramvia, e lo spostamento di mobilità dall'auto ad altri mezzi è possibile e necessario.. Banale, ma se lo hano fatto in tutt'Europa perchè qui no?
Ma alla fine la tramvia serve o no? E questo va detto indipendentemente dai 300 o 500 posti auto persi.
Io dico di sì, serve eccome, anzi ce ne vorranno altre linee, e altre misure a contorno: busvie protette, piste ciclabili, aree pedonali e piccole ZTL etc
In ogni caso se fra Firenze e Bagno a Ripoli c'è una progettazione migliore, tanto meglio. A mio parere era possibile anche sulla 2 e 3, se invece del muro contro muro i comitati sceglievano una linea critica ma costruttiva. Che è poi quello che fanno varie associazioni ambientaliste.
________ Note ai commenti più interessanti: _____________
la stimata federica ha detto... (14 dicembre 2007 9.21)
(...) "A grandi linee" si sapevano. Al tempo delle Comunali Razzanelli lo diceva: "faranno passare il tram da via dello Statuto". Io ho recepito e ho votato di conseguenza.
Appunto, si sapeva di dove passavano, me lo confermi proprio tu, che ne hai tratta le conclusioni. Quindi non si dica che erano segreti etc. I progetti esecutivi e le loro molte versioni si aggiornano in continuazione in questo come in progetti simili. Servono a poco al grande pubblico, le varianti (30 alberi o posti auto invece di 40, o anche un sottopasso spostato) incidono poco sul senso del progetto e la sua utilità. O meglio, possono servire a milgiorarlo, ma se non si vuole il progetto in toto si parla solo di pretesti.
Inserire il tram negli spazi esistenti è possibile e necessario, comunque la si giri. Da ridisegnare è ovviamente riferito al modo di muoversi, anche questo necessario.
(...) Non si può ovviare all'immobilismo di decenni con un'azione del genere. Iniziamo a fare circonvallazioni e a deviare il traffico passante, sia privato che pubblico, dalla città...
Se non si comincia mai, o si vuole sempre cominciare da qualche altra parte, si resta fermi. L'immobilismo di decenni ci strangola, bisogna intervenire: con il tram, le busvie protette, le ciclabili, le pedonalizzazioni. Tutte cose che trovano infinite resistenze.
Il muro di fatto lo ha eretto l'amministrazione, dicendo: parlate pure, ma intanto ormai i tracciati sono questi, è già tutto deciso... Non è che una modifica qui e una lì possano cambiare la sostanza: dove non c'è spazio, non c'è spazio. E non parlo solo delle auto...
A Firenze invece si inserisce la tramvia in un contesto ormai immodificabile creando mille interferenze.