Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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venerdì 22 marzo 2019

elezioni, che fare?

Le tram-bufale continuano, anche se mille volte smentite, del resto è la loro natura quella di essere del tutto impermeabili ad ogni raziocinio, e i loro diffusori a figure ridicole, vergogna, sputtanamenti.
Anzi, con l'avvicinarsi delle elezioni comunali è inevitabile che aumenti il loro numero, entità favolistica, ecc in modo esponenziale.
  
Il clima pre-elettorale ha anche portato il gruppetto che scrive su Firenze Immobile ed alcuni amici e suggeritori ad avviare una sconvolgente discussione sull'angosciante tema "cosa votare".
I punti di partenza erano poco omogenei, al di là dei temi della mobilità, che ovviamente è solo uno dei criteri che orientano il voto. Ma certo di grande peso per la città di Firenze, attanagliata da decenni dalla paralisi del traffico (e relativo inquinamento).
Fin troppo facile scartare i paladini dell'immobilità e del panorama quotidiano da terzo mondo, Lega, Fratellastri, Sforza Italietta e Casette fascistoidi varie: sia quelli che si identificano con il peggiore status quo per convinzione, sia i tanti opportunisti che cercano facili bacini elettorali nell'insoddisfazione o nel mugugno, e nella oramai radicata sfiducia in qualsiasi cosa odori anche solo di lontano di "istituzionale".
In breve:

No tramvie, no voto 

(e anche tutto il resto della mobilità)
   
Fra chi scrive su Firenze Immobile unificante è la poca o nulla simpatia per chi ha tenuto tutto fermo per 5 anni per sue folli ambizioni (un certo Renzi), oscillante in vario grado quella per gli oppositori e i sostenitori critici dell'attuale sindaco Nardella.
Sorprendenti invece due forze politiche da cui ci si aspetterebbero forti critiche "in avanti" alle timide politiche di innovazione e ai tempi biblici per una mobilità da città civilizzata: 5 Stelle e (forse non in modo omogeneo al suo interno) Potere al Popolo.
Ambedue, con inquietanti somiglianze, sembrano ammaliati dalla sinfonia delle bufale e dai loro direttori e orchestrali: i "comitati No-Qualcosa". Già mettere in un calderone (del no) cose molto diverse fra loro, come TAV qui e altrove, aeroporti, tramvie, ferrovie locali, inceneritori, autostrade, è completamente assurdo, e getta discredito sui suoi protagonisti. Quando poi il fulcro diventano la rete tramviaria come "grande (?) opera inutile (?)" si va direttamente nel ridicolo.
  
Per diradare le nebbie pre-elettorali vari di noi si stanno sobbarcando una maratona di mentaniana memoria: andare ad ascoltare eventi organizzati dalle varie forze politiche (e dai "comitati" o loro portabandiera), ove possibile interrogando i protagonisti e rompendo le scatole con domande scomode.

Prossimamente prenderemo in esame i programmi elettorali nel segmento "mobilità" e le opzioni di voto che ne scaturiscono per tanti o pochi di noi: es. voto disgiunto fra lista e candidato sindaco (in ordine alfabetico Bundu, Lasso, Nardella, Watte ...), o voto omogeneo (all'attuale maggioranza o all'opposizione), ma a quale lista delle coalizioni?

Prossimamente su questi schermi approfondite pulci ai programmi elettorali, anche di forze per ora fuori campo del votabile (es. 5 Stelle) e della plausibilità dei programmi stessi.

Ci sarà da ridere!