Firenze Im-mobile

Una città assediata da valanghe di auto e motorini, continuamente in movimento, eppure (o forse proprio per questo) terribilmente IMMOBILE
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giovedì 5 febbraio 2009

Bike sharing Panacea Universalis?


Bello il titolo mezzo inglese e mezzo latino vero?
Del bike sharing (=noleggio bici automatizzato) si fa un gran parlare, soprattutto nella campagna elettorale fiorentina.
La cosa di per se è positiva perchè manifesta una certa sensibilità alle alternative di mobilità rispetto al devastante impero dell'auto dappertutto. Preoccupa un pò l'aspettativa di una panacea universalis, la cura per tutti i mali.
Va detto che:
- nessun singolo intervento è in grado di risolvere da solo la drammatica situazione della im-mobilità fiorentina - e questo vale anche per scelte utili e giuste, come la tramvia o il bike sharing
- puntare tutto su grandi opere (o di immagine) è molto sospetto, specialmente dove non si interviene a breve su terreni di modestissimo costo ed effetti a breve (es. una vasta rete di piste ciclabili, busvie non invadibili e molto più estese, pedonalizzazioni etc.
- il bike sharing rischia di essere un flop se i suoi utenti sono condannati a circolare nel traffico omicida fiorentino, interamente a misura di auto e motorino
- il bike sharing in ogni caso non è in alternativa e non può andare a sostituire il muoversi con la propria bici, cosa che già fanno (in modo largamente fai-da-te e con un bel coraggio) molte migliaia di fiorentini
Viene il sospetto che il grande amore di vari politici per il bike sharing (o il suo inserimento nelle promesse elettorali) abbia molto a che fare con il grande impatto mediatico che ha avuto soprattutto il modello (di successo) del Velib a Parigi.
Un ulteriore sospetto, molto più maligno, è che questo grande amore abbia cause semi-occulte: per es. che, al contrario della realizzazione di piste ciclabili, non richieda (errata convinzione) di andare a togliere spazio a traffico e sosta di auto e motorini. E che implica un grosso investimento, con relativo business - al contrario la realizzazione di reti ciclabili ha costi modestissimi (e grandi effetti, ma forse poco mediatici).

Morale della favola: facciamolo il bike sharing fiorentino, sul serio e non all'italiana, e facciamo anche (e forse prima) molte altre cose: raddoppio della rete ciclabile, adeguamento della sicurezza di quella esistente (dandogli priorità rispetto al traffico motirizzato), pedonalizzazioni e ZTL vere (cioè senza valanghe di finti invalidi e infinite autorizzazioni o tolleranza ai furbi) e molte altre cosette del genere.

C'è da tenere d'occhio la vicenda ...

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